Il party - Elizabeth Day
Devo ammettere che, durante questo 2019 appena conclusosi, mi sono lasciata andare a qualche acquisto in più in fatto di pubblicazioni recenti anche a causa di questo nuovo profondo interesse per la casa editrice Neri Pozza. Non ho mai fatto troppa attenzione all'edizione di un romanzo o non mi sono mai fatta ammaliare dal catalogo di una piuttosto che dal catalogo di un altra, quest banalmente per ignoranza. E' un aspetto che mi ha sempre lasciato piuttosto indifferente ma, da quando ho incontrato le copertine delle Sorelle Mitford, ho capito che questa Neri Pozza sotto sotto ha qualcosa che mi intriga!
Dopo averne letto meraviglie ed averlo visto rimbalzare da un lato all'altro dell'etere, ho deciso di buttarmi su questo titolo di Elizabeth Day, autrice che non conoscevo ma con la quale, in considerazione del fatto che anche lei non ha ragionevolmente mai sentito parlare di me, ce ne siamo fatte in fretta una ragione e siamo andate avanti con la nostra vita.
Copertina. Ciò da cui tutto è partito è una copertina.
Ed è singolare visto che ora sono qua con questo party in mano e la copertina ha qualcosa che non va. Carina, deliziosa, elegante e raffinata ma altamente sviante rispetto al contenuto del romanzo. Il bianco e nero, il pavimento ovattato, il design del divano e il sandalo della donna per qualche assurda ragione mi avevano portato verso un ambientazione Grande Gatsby che, a lettura completata, è quanto di più lontano della realtà. Ambientato in una Londra contemporanea, Il party è un giallo / thriller nel quale incredibilmente si porta avanti fino alla fine non solo chi sia stato l'autore dell'evento clou che anima le esistenze di tutti i protagonisti ma anche quale sia questo evento. Fatti certi sono i quattro protagonisti, i due amici di una vita, Martin e Ben, le loro mogli oltre, naturalmente, alla festa di Ben e Serena ad inaugurazione della loro nuova gloriosa abitazione. Martin e Lucy sono tra gli invitati e attraverso una serie di flash back e flash forward che si alternano per tutto il romanzo siamo portati a decifrare un tassello alla volta il rapporto, tutt'altro che semplice e lineare, che lega i quattro protagonisti in una vicenda intricata di segreti, differenze sociali, influenze politiche, amore, odio e amicizia.
A questa festa succede qualcosa ma, come detto, fino all'ultimo, non ci è dato sapere esattamente di cosa si tratti. Lo intuiamo, decifriamo gli indizi, cambiamo idea ma solo all'ultimo ci viene svelato il cosa... ed anche il perchè. Tendenzialmente questo non può essere l'epilogo della vicenda, lascia degli spazi per successivi sviluppi che, però, dopo 300 pagine di intricati castelli e fiati sospesi, non posso nascondere che deluda un po' forse per la troppa fretta di chiudere una storia che avrebbe giovato maggiormente dall'essere lasciata ad ossigenare un po'.
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