Per prendersi una vita

Sarà per una certa deformazione ma man mano che leggevo queste pagine mi sembrava di intravedere stralci di canzoni, frasi forse non messe a caso, citazioni percepibili solo dai veri esperti... o forse sono solo coincidenze. Riferimenti al bicchiere mezzo pieno, ai Roy Roger's, alla vita che va come deve andare, alla trionfale immaturità, ai suoi amici e allo stile non propriamente all'altezza di una rampolla per bene (vedi o me o quei deficenti lì)...
Per quanto riguarda il romanzo in generale sarei tentata assolutamente di dire "è bellissimo", "è geniale", "fantastico"... la verità è che è sì, scritto abbastanza bene, la storia è pure carina in se, ma non è nientaltro che un bel temino. Un tema di 219 pagine, ma un tema! La lettura tende a proseguire scorrevole, anche se di tanto in tanto ti incastri su qualche ragionamento contorto, frase troppo lunga e per questo abbondantemente virgolettata, lunghe descrizioni fine a se stesse, elenchi interminabili di dettagli che sarebbero potuti benissimo durare la metà e rendere bene l'idea comunque. Appunto, tutti errori che si facevano nei temi del liceo, che magari erano anche formalmente corretti... ma che non potevano essere considerati romanzi. Noto che spesso si perde su titoli di canzoni, riferimenti culturali tipici del finire degli anni 80, che sicuramente lui avrà ben chiari nella sua mente ma che al lettore forse non risultano così immediati. Riferimenti al 4 maggio 2008, che solo dopo googlata ho capito essere data della partita Lazio - Inter conclusasi tragicamente 4-2. A London Calling dei Clash o Pump on the volume dei MAARS per quanto rigurda la musica. A Easyriders o New Musical Express per quanto riguarda le riviste. Ad Apocalypse Now e Duel per quanto riguarda i film.
Potremmo definirlo il libro degli anni d'oro di Radio Deejay, dell'autoradio Aiwa, del comodore64, di Jhon Rambo, etc etc. In sostanza una lettura da ombrellone. Non mi pento assolutamente di averla compiuta ma capisco che in molti potrebbero non apprezzare neanche lo sforzo. Io sono arrivata a sentire a pieno lo spirito che lo stesso Max mette nelle sue canzoni, per questo penso di possa sorvolare su qualche banalità, qualche leggerezza di racconto, qualche estrassi dal bracciolo portaoggetti un CD-R su cui avevo masterizzato un bel po' della nostra musica, come se il dettaglio CD-R fosse rilevante, come se il CD+R modificherebbe il finale, come se "presi il CD con la nostra musica" non avrebbe funzionato altrettanto bene.
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