Harry Potter e la pietra filosofale - J. K. Rowling

Non c'è altro da dire: ognuno ha i propri tempi. C'è chi coglie al volo le novità, c'è chi ci medita su e c'è chi proprio ci si addormenta cullato in una beata ignoranza. Il momento è epico: dopo 15 anni dalla prima traduzione italiana della saga, anch'io mi sono avvicinata a Harry Potter. Come ho vissuto fino a questo momento? Benissimo, in realtà.
Non c'è dubbio che si tratti di un libro infantile, non solo per la fascia di pubblico a cui è destinato (cosa che non discrimino per niente) ma soprattutto per la sua struttura... o mancanza di struttura. Tutto è chiaro, è semplice: più apparenza che sostanza. Ogni situazione o è puro bene oppure puro male, non c'è un personaggio che abbia uno spessore oltre quelle poche note caratteriali stereotipate. Troppe troppe parole spese a descrivere azioni sensazionistiche, dalla due pagine di telecronaca della partita di Quidditch all'illustrazione minuziosa del cane a tre teste.

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