L'amore non fa per me - Federica Bosco

Un anno fa, profeticamente, l'avevo previsto: "tutto questo ha anche un seguito". C'è voluto un po', ho dovuto prendere tutto il coraggio a mia disposizione a quattro mani ma eccomi qua, ancora tra voi, ancora alle prese con la spericolata vita sentimentale di Monica Senzacognome, una ragazza italiana trasferitasi a New York per inseguire il proprio sogno di essere la protagonista di friends ed essere una scrittrice. Peccato che non abbia amici e non sia riuscita a completare niente di più che la lista della spesa ma... 
com'è che si dice? Quando c'è l'amore c'è tutto?
Neanche questo. O meglio. 
La sua storia più intensa è travagliata è quella con l'ormai fantomatico David, uno con il quale, cito testualmente, è stata insieme un totale di 58 giorni, usciti insieme solo 4 volte "ma ci siamo telefonati molto". A metà del primo volume della saga, dopo una serie di coincidenze al limite del paranormale, Monica si ritrova persino al matrimonio del suo ex, quale accompagnatrice di tal Edgar, il nuovo amore della sua vita. Come se fosse normale che uno appena conosciuto ti inviti ad un matrimonio come primo appuntamento. 

A questo punto della storia non ha più alcun dubbio: Edgar (che peraltro è un uomo molto più grande di lei) è l'uomo della sua vita, è un editor ed ha deciso di pubblicare il suo primo romanzo ancora prima di leggerlo. Ancora prima che questo fosse scritto, veramente. 
Con tutta questa verità in tasca non c'è nient'altro da fare che chiudere tutte le valige e montare sul primo aereo che la porta in Scozia per trasferirsi fisicamente a casa di Edgar, che, per chi si fosse perso il filone spazio temporale di questa vicenda, ha conosciuto quattro minuti prima e con il quale ha scambiato giusto un paio di bacetti. Nella vita qualcuno avrebbe dovuto insegnarle la prudenza ma forse sono io che non vedo il lato romantico della situazione. 
Ovviamente, un secondo prima di uscire definitivamente dal suo appartamento di New York squilla il telefono (ma come? Abbandona il paese / lo Stato / il continente e non chiude le utenze?) ed è David. Quello delle lunghe telefonate con il quale ha parlato molto al telefono. 
Ed è a questo punto che inizia il secondo volume.
La decisione è irreversibile: sale sull'aereo e approda in Europa dove, immancabilmente, tutto non è come aveva sperato. Edgar vive in un paesino sperduto alla periferia di Edimburgo, un posto dove non cade una foglia senza che tutto il comitato cittadino venga radunato in grande fretta e dove il grande amore della sua vita vive in una sorta di fortezza gotica a quattro passi di distanza dall'immancabile mammina. 
Monica di fatto entra a piè pari in casa di Edgar dove vorrebbe incominciare a dettar legge riuscendo poco a comprendere che di fatto è lei ad essersi insinuata nella vita degli altri ed è proprio lei che dovrebbe adattarsi alle dinamiche che la circondano, ma questo forse è addirittura il minore dei problemi. 
Una volta arrivata in Scozia, prossima alla pubblicazione del romanzo che, ancora, non si capisce in che lingua è stato scritto, Edgar le trova anche un lavoro come giornalista in un piccolo quotidiano locale. Inutile precisare che non sia una giornalista e mai lo abbia fatto neanche per scherzo in una precedente vita ma, appena entrata nella redazione, composta solo da altri due giornalisti ed un capo del quale non viene mai specificata la reale qualifica, inizia a dettar legge anche lì. Diventa l'eroina locale grazie ad una serie di trafiletti dedicati alla vita di Paris Hilton per i quali, di fatto, non fa altro che riscrivere informazioni raccolte in giro per la rete.
La parte più divertente dell'ascesa giornalistica credo che la si possa inquadrare nel momento in cui, completamente spesata dalla redazione, viene mandata in Costa Azzurra (da Edimburgo, occorre ricordarlo) solo per intervistare Paris Hilton che peraltro non la stava neanche aspettando nè era stato organizzato un qualche evento per la stampa. Per tutto questo, volo di andata e ritorno e due notti pagate. Il realismo questo sconosciuto. Realismo entrato definitivamente nell'iperuranio nel momento in cui, vedendola parlare con la Diva, le si avvicina un giornalista italiano che, dopo averle chiesto cosa stesse facendo lì, le formula una proposta di lavoro per Vanity Fair... nel caso in cui avesse voluto rientrare in patria un giorno di questi. 
Tornando alla sua folle vita sentimentale. Una volta arrivata in Scozia Edgar impazzisce lentamente. Io personalmente sostengo ancora che stesse fingendo dopo aver realizzato in quale guaio si è andato a cacciare, sperando così di riuscire a farla scappare, missione peraltro riuscita, ma è un plot twist che l'autrice ancora non mi ha regalato. 
Edgar inizia quindi a sviluppare una serie di manie ossessive compulsive, vive in simbiosi con la madre che, di fatto, entra tutti i giorni in casa per raccogliergli le mutande dal pavimento e non tollera che all'interno della casa venga spostata neanche una bottiglia. Ma non solo: spesso ha degli scatti d'ira, spesso la insulta, la sminuisce e la tratta con superficialità... e lei? E lei è una deficiente. Nel 99% dei casi scoppia a piangere, nel restante 1% non capisce niente di quello che la circonda. Continua a difendere e giustificare ogni suo comportamento sventolando sempre più in alto la bandiera del vero amore. Anche davanti agli amici che le dicono di scappare a gambe levate dal quella casa del terrore, di fuggire finchè è ancora in tempo, Monica insiste con il più classico dei ma lei non può capire! 
Pur trovandoci in un piccolo paesello dove tutti sanno tutto di tutti, per la nostra protagonista riscire a scoprire qualcosa in più sul passato del fidanzato (perchè chiederlo a lui sarebbe troppo banale) costa un buon numero di camicie sudate (che comunque poi laverà la suocera) ed inevitabilmente è qualcosa di piuttosto banale, esattamente come qualunque altra cosa è banale da queste parti. Nel passato di Edgar c'è Rebecca, la sua prima moglie, morta prematuramente qualche anno prima. Ciò che molti ancora non sanno è che è morta per colpa di un incidente stradale poco dopo aver chiuso la porta di casa abbandonando il marito per un altro uomo. Ciò che tutti insieme scopriremo nel corso del romanzo è che l'altro uomo in questione è Ian, il migliore amico. La notte stessa in cui la moglie lo lascia lui diventa un alcolista e proprio per colpa degli eccessi dopo la morte della moglie è stato lui ad investire una ragazza (sulla cui sorte nessuno si sofferma). A seguito della disintossicazione è diventato paranoico, sente il bisogno di avere tutto sotto controllo, per questo conta bottiglie in cucina ogni volta che rientra in casa, divide accuratamente le scarpe destre dalle sinistre in due scarpiere differenti e compra calzini tutti dello stesso colore. 
L'avevo detto che era tutto molto noioso.
E David?
David, il cui matrimonio nel frattempo è definitivamente naufragato, non è mai scomparso dalle nostre vite, manda e-mail, scambia telefonate, invia mazzi di fiori dall'altro lato del pianeta e raccoglie con affetto ed attenzione tutte le lamentele di Monica sul tenore di vita al quale Edgar la costringe, sulle angherie della suocera e sulle difficoltà della convivenza finchè, sul più bello, si fa anche trovare in Costa Azzurra al momento della famosa intervista a Paris Hilton.
Monica, che è una mammoletta, inevitabilmente ci finisce a letto insieme battendosi il capo per aver tradito il grande amore della sua vita ma rimanendoci malissimo dopo aver realizzato che, la mattina seguente, lui se ne era già andato lasciandole comunque la super suite extra lusso da 2500 euro a notte pagata anche per la notte successiva. 
Fine della storia. Anche se non per il tradimento, una volta tornata in Scozia, il suo rapporto con Edgar andrà definitivamente in fumo. Monica si appresta quindi a rifare tutte le borse del caso, abbandonare il posto di lavoro e ripartire per chissà dove (l'Italia? l'America? Il resto del mondo?) pronta per il resto della sua vita. 
Sì, perchè anche tutto questo ha anche un seguito.

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