Mi piaci da morire - Federica Bosco

Periodicamente cerco di riprendere la mia ricerca disperata verso un'autrice - donna - che non mi faccia pentire di aver preso un suo libro in mano. Ancora non ne sono venuta a capo. Anche questo mi piaci da morire di Federica Bosco, mi dovrà perdonare, ma mi ha lasciata davvero esterrefatta, non so se è solo perchè opera giovanile dell'autrice, se nei romanzi successivi un po' si è ripresa o se proprio questo è il suo stile e da qua non se ne esce. Ma partiamo dall'inizio.
Monica, 31 anni all'anagrafe, si è trasferita a New York per inseguire in grande sogno di diventar scrittrice. Proviene dalla patria di Dante ma per scrivere deve andare fino alla grande mela, facciamo finta di accettarlo. 
Altro grande sogno della sua vita: emulare le grandi imprese di Friends, andare a convivere in una grande casa in affitto e trovare i migliori amici della vita: lei si chiama persino Monica! Monica! Capite? E' il destino a parlare.
Da questo punto di vista le cose non le vanno neanche male: gli amici in questione sono solo due, stereotipi umani ma pur sempre grandi amici. Giusto per rompere ogni romanticismo, prima della fine del romanzo la sua migliore amica, il cui grande disagio nella vita non è chiaro a nessuno, si fa mettere incinta da uno conosciuto tre minuti prima che la abbandonerà tre minuti dopo. Per tutta risposta deciderà di tenere il figlio, crescerlo senza un padre, ma abbandonare la grande mela (quindi anche Monica) per tornarsene a casa... insieme al terzo del gruppo, Mark, uno di cui sappiamo solo che è omosessuale e che ha un rapporto conflittuale con la madre. Giusto per uscire dallo stereotipo del "ma io ho un sacco di amici omosessuali" Mark, che per qualche ragione ha un fortissimo istinto di paternità, decide di fare da padre al bambino, e per questo anche lui abbandonerà New York, l'appartamento e Monica in persona. 
Ritorniamo a parlare della protagonista. Alle sue spalle il grande amore della sua vita, un rapporto che ci viene raccontato tormentato, conclusosi in maniera tragica, lei che soffre come se l'avessero abbandonata all'altare dopo 10 anni di fidanzamento ma... ci sarebbe da tirargli il maledetto libro in testa quando ci rivelano che i due in realtà sono stati insieme un totale di 58 giorni, usciti insieme solo 4 volte "ma ci siamo telefonati molto". Nel mio dizionario uscire insieme 4 volte in due mesi non è esattamente come frequentare qualcuno ma perchè io non sono una grande sognatrice, forse. 
Dopo 58 giorni di "pura passione" comunque lui la molla. Il motivo è presto detto: è fidanzato da 10 anni ed è pronto, finalmente, a convolare a giuste nozze. Per tutto un giro di strane coincidenze, un po' troppo frequenti per essere realistiche, che le capitano alla fine Monica si troverà persino ad essere presente al suo matrimonio a fare brutte figure, ma questo è un altro discorso. 
Nel vano tentativo di dimenticare David qualcuno le presenta Jeremy... uno che in meno di 24 ore si rivelerà essere uno stalker, alcolista, dedito all'uso e all'abuso di sostanze stupefacenti. Lei dovrebbe essere scossa da tutto questo ma... no. Prima di tutto si farà stalkerizzare da qualcun' altro in meno di due giorni e, comunque, tornerà a frequentare persino Jeremy alla prima occasione. 
Quello che ho definito il "secondo staker" della situazione in realtà si chiama Edgar ed è un'altra di quelle fortuite coincidenze che capitano nella sua vita. I due si conoscono il giorno in cui lui entra nel negozio in cui lavora (forse non l'ho detto prima ma con il grande sogno non ci si pagano le bollette, quindi piega magliette come tutti i comuni mortali), senza un vero perchè dimostra subito di essere un principe azzurro con la scintillante armatura pronto a salvarla dalle angherie della collega arrivista, la invita ad uscire e lei ci sta! Va pure a finire che lui è un editore e vuole pubblicare il suo libro, che razza di coincidenza! Soprattutto perchè questo libro deve ancora essere concluso... ma non importa, la aiuta lui in fase di stesura. 
Neanche dirlo lei si innamora, lui è bello e dannato, qualche anno in più di lei, un matrimonio alle spalle, una moglie morta, una bella dose di complicazioni nell'armadio... fino a quando lui decide di tagliarsi fuori da tutto e tornare in Scozia, che poi è casa sua. Ovviamente l'unica cosa che è stata chiara fin dall'inizio della vicenda è che lui è scozzese ed era in America per un brevissimo periodo, ma lei ci rimane comunque male quando lui riparte. Ci rimane male per la partenza, perchè lui non molla tutto per stare negli stati uniti con lei... anche se lei, ricordiamola, è italiana. Ci rimane male perchè lui, una volta tornato in Scozia non la richiama e non risponde a tutte le sue mail assillanti... quindi va in un bar, mischia alcol e psicofarmaci fino a risvegliarsi all'ospedale con in bocca quel simpatico retrogusto di lavanda gastrica. Cosa c'è di meglio al mondo. 
Cosa ve lo dico a fare: lei non muore, lui torna a farsi vivo ma a trasferirsi in sana pianta dalla parte opposta del mondo per raggiungerlo è lei, i suoi amici \ BFF \ futuri genitori comunque la hanno già piantata in asso e la disperazione del momento la porterà persino a concludere il romanzo. Cosa vuoi di più dalla vita? Una telefonata di David proprio un secondo prima di mettere tutte e due i piedi sull'aereo che la separa dal resto della sua vita.
Sì, perchè tutto questo ha anche un seguito.

Commenti