You rock!
Ci sono momenti che definiscono esattamente il cambiamento di un'epoca e io, nel mio piccolo, voglio ricordare questo momento che, nella mia inutile esistenza, comunque denota un passaggio.
E' giunto finalmente il momento per questa palette di salutarmi, di prendere la sua strada e farla differire il più possibile dalla mia. Dovremo necessariamente muoverci su rette perpendicolari finchè morte non ci separi... però, nonostante tutto, io lo so che mi mancherà.
Mi mancherà vederla in fondo al mio beauty case anche se erano anni che non la utilizzavo più. Questa piccola palette rappresenta uno dei punti di svolta nevralgici della mia personalissima storia nell'uso dei prodotti da trucco. E' certamente uno dei reperti più storici, uno dei prodotti con i quali ho incominciato ad avvicinarmi a quest'arte, questa passione, quest'abitudine.
Mi sono avvicinata all'uso di prodotti cosmetici che ero giovane, ma non giovanissima. Comunque squattrinata e, un po' come per tutti, il mio percorso è iniziato per piccoli esperimenti. Un colore qua, un colore là, una matita con la quale non ero in grado di fare una linea dritta che ho presto abbandonato... ed ovviamente tutto questo percorso era fatto attraverso prodotti che definire di pessima qualità è un modo come un altro per fargli un complimento. Questa palette è stato uno dei primi acquisti che hanno tentato di prendere un po' la distanza da quegli iniziali esperimenti anche se la qualità, col senno del poi, si è mantenuta quantomeno discutibile.
Proprio per questo motivo ho sempre apprezzato Essence. Da giovane interessata al make up squattrinata ho presto trovato in Essence un porto sicuro, un azienda che ha sempre avuto lo sprint di sperimentare, osando con edizioni limitate, rinnovando molto spesso il proprio catalogo e aggiornando i prodotti... pur mantenendo prezzi molto bassi ed accessibili a tutti.
Questa palette incarnava esattamente questo sentimento. Anche per una persona alle prime armi, anche per una ragazza che ancora deve familiarizzare con quanto utilizza sul proprio volto, Essence ha offerto un prodotto che, oltre ad essere utile allo scopo, aiutava a sentirsi un po' più affini al quel mondo là, quello dei cosmetici belli, funzionali ma costosi. E c'è anche uno specchietto enorme all'interno. Questo era davvero un prodigio. Nello spaziettino centrale una matita nera che, personalmente, non ho utilizzato per il semplice motivo che io non utilizzo matite nere... ma che a suo tempo rendeva il prodotto ancora più figo e di classe.
Guardando lo stato nel quale questa poverina prende la sua strada, non possono non ammettere (troppe negazioni nella stessa frase, già me lo sento che tutto potrebbe ritorcersi contro di me) che sia stata usata e strabusata fino allo sfinimento anche se, come già detto, a rivalutare il tutto è intervenuto il senno del poi. A confronto dei prodotti oggi in commercio e a confronto dei prodotti che oggi utilizzo, ovviamente questa palette impallidisce. Ci sono almeno 10 anni di differenza, 10 anni di evoluzione del make up in mezzo, anche a parità di fascia di prezzo. Ovviamente il confronto regge ancora meno complimentandomi con me stessa per il fatto di aver accettato il fatto che gli anni avanzano per tutti, non solo per la palette, e che avrei potuto incominciare ad utilizzare prodotti adatti alla mia età. Nonostante tutti questi però, all'epoca ero certa che questo fosse uno dei must have nel beauty case di qualunque ragazza.
Non lasciatevi ingannare da quel lilla: quella è stata la più cocente delusione. Con o senza il senno del poi, quell'ombretto era inguardabile anche allora. Il motivo per cui è scavato fino al midollo è da ricercare nella mia disperazione, nel mio tentativo di avere, utilizzare e sfoggiare un ombretto lilla che mai nella vita è sembrato veramente lilla sul mio occhio, neanche utilizzando una base cremosa dello stesso colore. Non solo questo ombretto non colorava ma entrava direttamente in conflitto con tutto quello che si poneva sulla sua strada per la conquista del mondo. Per la cronaca sono passati 10 anni e io ancora devo trovare il lilla perfetto. In compenso oggi mi sento un filo più rassegnata al fatto che sia una questione di pigmento, a prescindere dalla marca e dalla fascia di prezzo, e non sia tutta colpa mia.
L'azzurro è stato del tutto ininfluente. A meno di non essere barbie, ovviamente nessun altro sulla faccia della Terra si truccherebbe mai con un turchese a tutta palpebra. Non è un granchè in fatto di pigmentazione ma per quel che lo si usa va benissimo.
Top dei top i due grigi, gli unici soli al mondo che, precorrendo ogni tendenza moda degli anni a venire, hanno sdoganato l'uso del grigio nel make up. Sì, certo, chi è arrivato dopo di loro ha preso queste identica tonalità e l'ha chiamata toupe, mouve, aubergine, fumè, tutti nomi particolarmente cool, molto più cool della palette di essence i cui ombretti un nome neanche lo hanno, ma che - nonostante tutto - hanno spaccato di brutto! You rock!
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