Addio, addio

In questo periodo in cui la mia vita mi sta obbligando alle grandi pulizie non poteva riemergere fuori dalle tenebre anche questa vecchia palette di Sleek, ultra matts V2, figlia di un'epoca chiaramente inflienzata dal web ancor prima che gli influencers vedessero la luce. 
All'epoca non chi chiamavano con questo nome, erano solo dei Tizi che su internet parlano di questo e di quello e, proprio per questo motivo, almeno per la mia esperienza, ti portavano psicologicamente a compiere acquisti di questo genere molto più di quanto non facciano oggi che, nel bene o  nel male, la questione è stata professionalizzata. 
Sleek era, ed è, un marchio low cost, entrava facilmente nel grande mucchio di Essence e fratelli vari e, come tutti i veri marchi low cost, doveva necessariamente avere la peculiarità di essere commercialmente intovabile.
Oggi è tutto molto più facile, oggi anche Sleek è venduto da Sephora. All'epoca queste grandi profumerie, ed ancor peggio le piccole che forse da quell'ideale lì non si sono mai staccate, snobbavano tutto ciò che non fosse un grande marchio. Di quelli che interessavano solo alle signore, quelle ingioiellate e il rossetto arancione, per il semplice fatto che se lo potevano permeddere. Parlo ovviamente di Dior, Guerlain, Dolce e Gabbana e compagnia cantante. Il low cost era per ragazzine e, di per sè, non solo era low cost e non interessava ma non attirava neanche un grande pubblico. Poi è arrivato l'internet, youtube, le make up guru trasformatesi in influencers e in men che non si dica Marionnaud è finita a vendere Essence, Douglas si è buttata su PUPA e Sephora rivende Zoeva. 
Ed è così che mi ritrovo qua ad aver perso il conto degli anni da cui io posseggo questa palette. Nel dubbio sospetto che sia giunto il momento di destinarla a miglir vita. Salutare con rispetto il tempo che abbiamo trascorso insieme ma riconoscere che è giunto il momento di salutarci anche perchè...
inevitabilmente ho perso il conto anche del tempo da cui non la utilizzo più. 
Obiettivamente non era un granchè. Credo di essermente accorta fin da subito, ma la meraviglia della novità mi ha fatto restar cieca per molto tempo. La comprai su e-bay, forse perchè Amazon non aveva ancora preso piede come adesso, l'ho bramata per molto tempo, mi sono interrogata a lungo su quale fosse la combinazione colori, tra le tante in vendita, che potesse fare il caso mio. In gamma erano (sono?) presenti moltissime varianti con colori shimmer ma, per qualche strana ragione, mi ero convinta che questa fosse proprio quella che facesse il caso mio. Tutti colori opachi, senza brillocchi e senza alcun cenno di allegria. In effetti, sulla carta, tutto quello che avrebbe potuto fare per me. 
Il vero problema, al netto della confezione che mi si è rotta in fretta, è che i colori neanche per sbaglio rendono dello stesso colore di cui appaiono. Se la cosa mi ha dato relativamente poca noia quando si trattava di beige, marroni e colori tenui in genere, per gli altri la differenza era talmente palese da indispormi sistematicamente. E la cosa la si vede solo osservando il grado di usura delle cialdine. Bianco esaurito, giallo talmente invisibile che ho iniziato ad utilizzarlo quando il bianco è finito e non sono mai arrivata al fondo prima di abbandonare la palette in fondo ad un cassetto. Marrone e marroncino, alla fine dei conti, ok. Il viola, il color mattone e i grigi mi hanno dato proprio antipatia a pelle. Il problema dei toni del blu e il verde è semplicemente quello che, se non si fa le influencer di professione, non è che possono essere utilizzati in grandi quantità quindi, sì, in fondo ok, ma anche utilizzandoli tutti i giorni ci potrebbero volere tre vite a consumarli completamente. Quindi addio, ma senza rimpianti.

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