I fiumi di Londra - Ben Aaronovitch
Si tratta del primo di una collana di romanzi a tema poliziesco - fantascientifico e, lo ammetto, già da queste prime poche righe uno è legittimato a domandarsi cosa ci possa fare io con un romanzo di questo genere. Bella domanda.
Per prassi sono solita scartare con agilità, grazie ad un innato talento naturale, tutto ciò che riguarda il mondo dei gialli, il mondo della fantascienza e, se proprio devo, anche le saghe.
Di questo ne ho sentito parlare on-line, non ricordo neanche quale dettaglio della trama mi abbia attirato particolarmente ma sono quasi certa che sia stata proprio la copertina e la grafica dei volumi. Il che è un paradosso, perchè io questo libro l’ho letto in e-book.
Mi sono approcciata a lui, per la prima volta, la scorsa estate. L’idea era quello di portarmi in vacanza qualcosa che non pesasse eccessivamente nel bagaglio a mano e l’ebook reader, in questi casi, viene sempre in mio soccorso anche se, devo ammetterlo e fare mea culpa, io con l’ereader mica ci vado tanto d’accordo. In teoria è quanto di buono si possa avere sulla faccia della terra grazie a tutti i suoi innegabili vantaggi, in pratica perdo la concentrazione in men che non si dica. Ed è così che deve essere andata la prima volta, volta dalla quale ne sono uscita piuttosto confusa.
Nella mia carriera di frequentatrice, utente attiva di blog, canali youtube e social in genere tendo spesso a farmi ammaliare dalla descrizione di qualche romanzo, annotarlo e magari doverlo lasciare lì in wishlist per molto molto tempo prima di riuscirci a mettere le mani sopra. Un po’ perchè inevitabilmente bisogna dare un’ordine alle proprie letture, un po’ perchè non sempre i libri sono di immediata reperibilità. Soprattutto per chi come me usufruisce spesso del giro dell’usato, del super scontato o del regalato, se proprio non è possibile fare diversamente. Così anche con questo titolo che spesso si è fatto passare avanti da altri titoli lasciandomi un po’ l'acquolina in bocca per quello che sarebbe potuto essere. Vista la difficoltà di reperirne una copia cartacea, l’esigenza di ebook di cui sopra mi è parsa subito ghiotta ed invitante, mi ci sono lanciata a peso morto…. e non vi dico la delusione quando non è stato amore al primo sguardo.
Ad un anno di distanza ho deciso di riprendere in mano la situazione, me lo sono gustato dalla prima all’ultima pagina, sono quasi certa che al buon Ben sia andata indigesta una cena di troppo… e mi ritrovo qua a domandarmi per quale diavolo di ragione l’editoria italiana ha smesso di tradurre e pubblicare i volumi dopo il primo.
Al netto di tutti i miei crucci sulla necessità di procurarmi i volumi in lingua originale o/o l’opportunità di andare avanti con la lettura di questa saga quando il mondo è, già di per sè, pieno zeppo di cose interessanti da leggere, è stata comunque una lettura che è riuscita ad attirare la mia attenzione. Il lato fantascientifico c’è anche se non particolarmente esagerato, non ci sono troppi spiegoni e quel tanto di magia a rendere interessante l’avventura. Il tutto è ambientato nella Londra dei nostri giorni, i protagonisti sono tutti umani, più o meno vivi e/o corporei sullo sfondo di uno scenario da tipico poliziesco.
Protagonista è Peter Grant, un novizio, appena uscito dall’accademia, prima di finire a dirigere il traffico finisce, in un modo o nell’altro, sotto l’ala protettrice del responsabile della sezione affari soprannaturali del distretto Thomas Nightingale.
Immancabile la figura femminile della Collega Leslie May ma anche, e soprattutto, delle personificazioni dei Fiumi di Londra.
In acqua, ghiaietto ed ossa.
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