Doppio sogno - Arthur Schnitzler
La quarta di copertina recita: "nonostante le ridotte dimensioni, resta un classico novecentesco fra i più importanti e coinvolgenti, certo uno degli esiti più alti e maturi della grande civiltà letteraria mitteleuropea".
Doppio sogno - per me - è stato un incontro fortuito di una domenica qualsiasi, un piacevole incidente che ha portato questo volume ad incollarsi alle mia mani, perchè lo sfogliassero avidamente pagina dopo pagina fino all'ultima parola.
Doppio sogno è un'avventura lunga giusto un paio di giorni, un'avventura dai contorni sfumati, un'impresa istintiva guidata in primo luogo dalle proprie pulsioni. E' una storia che non deve essere capita, deve solo essere vissuta. E' necessario farsi trascinare dell'onda e seguire con il dito il suo percorso, dominato dall'intera lotta tra razionalità e istinti, là dove sono però gli impulsi e le curiosità a vincere su quello che sarebbe giusto fare... anche se mancherà veramente il coraggio di andare fino in fondo.
Codardia o razionalità? Non ci comportiamo come realmente vorremmo perchè "non deve essere fatto" o perchè ci manca il coraggio di affrontare le conseguenze? Siamo veramente attratti dal lato oscuro o semplicemente siamo curiosi di vedere che c'è laggiù in fondo? Questo è un piccolo viaggio all'interno della psiche umana, un viaggio nel profondo dei nostri pensieri dove non dobbiamo trovare necessariamente delle risposte. Un'opera che ha interessato persino Freud ma che, personalmente, credo mi abbia arricchito molto meno di quanto la quarta di copertina promettesse.
Codardia o razionalità? Non ci comportiamo come realmente vorremmo perchè "non deve essere fatto" o perchè ci manca il coraggio di affrontare le conseguenze? Siamo veramente attratti dal lato oscuro o semplicemente siamo curiosi di vedere che c'è laggiù in fondo? Questo è un piccolo viaggio all'interno della psiche umana, un viaggio nel profondo dei nostri pensieri dove non dobbiamo trovare necessariamente delle risposte. Un'opera che ha interessato persino Freud ma che, personalmente, credo mi abbia arricchito molto meno di quanto la quarta di copertina promettesse.
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