The Good Wife - poi c’è Will Gardner…

Will Gardner, giovane e brillante avvocato, dalla fama e dal talento forense indiscusso, e socio titolare di uno degli studi legali più importanti di Chicago… ed è un gran figo. Ma facciamo a capirci: Will Gardner non incarna propriamente una di quelle bellezze canoniche, neppure nella sua accezione in giacca e cravatta. Però è entrato di diritto nell’elenco dei 100 scapoli d’oro dei nostri tempi, o dei soli Stati Uniti, o forse ancora del solo Illinois. Insomma, questo è un dettaglio che non ricordo benissimo, come si può capire. Però non importa ai nostri fini: certo, passare dal globo intero al solo Illinois è alquanto riduttivo, ma sono certa che l’Illinois sia abbastanza popolato da rendergli onore.
All’interno dello stesso uomo due distinte personalità: da un lato l’uomo d’affari, lo scapolo, fiero di esserlo e fiero della sua libertà, lontano dalla volontà di assumere impegni che non è certo di essere in grado di portare a termine, dall’altro lato c’è l’uomo, giunto alla soglia dei 40 anni, rimasto tutti questi anni a fissare le vite degli altri, forse giunto al punto di domandarsi se sia arrivato anche per lui il momento di essere un po’ meno instabile, ribelle, anticonformista. Solo.
Da un tipo come Will ti aspetteresti che sia lui a rovinare tutto, a perdere la testa per qualcosa a cui non è abituato o sentirsi stretto in vestiti che non gli appartengono. Solo che le aspettative spesso tradiscono, ma è tutta colpa di quella faccenda della doppia personalità di cui sopra, tutti e due fanno parte della stessa persona e per quanto siamo abituati a contare su una, anche l’altra non è male affatto. Ed è certamente per questo che finisce lui stesso per incarnare il lato più romantico e propositivo della coppia.
Lei appare certamente felice e soddisfatta dalla liberazione dal matrimonio all’interno del quale si è costretta per anni, e certamente è appagata dalla vicinanza ad un uomo che è sempre stato la sua “questione in sospeso”... però… Alicia ha sempre un però. La vita, i pesi, le responsabilità, quelli che per un’ora possono anche essere sbattuti dietro la porta a favor dei propri egoismi, ma che dopo un po’ tornano a bussare.
Alicia ha dei figli, una famiglia, un’immagine pubblica ed un finto matrimonio da dover preservare. Ed un lavoro … perchè rendere pubblica la notizia di farsela con il proprio capo non è proprio la migliore delle idee per essere credibili quando si costruisce una carriera. E’ molto controllata, pianificatrice e comunque ha delle priorità.
Per Will tutto questo non vale ed è, infatti, il primo che inciampa nei vezzeggiativi affettuosi o le propone di conoscere i suoi figli. Ma se te la chiami “amore” e lei risponde “tranquillo, può capitare”, allora le aspettative vanno lievemente a scemare.
Perchè può capitare, ma non ad Alicia che, compartimentando la sua intera esistenza è ben in grado di distinguere amore, affetti, famiglia, fino ad essere lei a concretizzare quel presentimento che le cose non potessero che andare che a peggiorare. Perchè se i due protagonisti dopo aver lottato contro i mulini a vento riescono a trovare una certa pace non sarà mai una situazione stabile. Non accadrà mai di verderli felici e spensierati a correre sui prati mentre quelli attorno a loro continuano a vivere le loro tormentate esistenze. Se i due sono nati per essere tormentati, tormentati torneranno ad essere, a discapito degli altri che, per quanto provino ad avere dei tormenti non saranno mai più importanti di quelli dei due protagonisti.
Non sono affatto certa di capire cosa frulli nella testa di Alicia in certi momenti.

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