Ma se perdi tempo poi ti scappa il tempo

Quando tutto questo è incominciato non sarebbe dovuto essere niente di quello che è stato.
Ottima massima di vita: andiamo avanti.
La prima settimana di silenzio è stata solo una ricerca spasmodica di sonno. Ogni parola non scritta era un secondo in più di sonno: oro colato. Ogni paragrafo un sonnellino, ogni mezza paginata una sonora ronfata. Perdonatemi il francesismo.
La seconda settimana è stata figlia della precedente.
Poi si è persa l’ispirazione.
Poi si è andati a cercare qualcosa di decente di cui parlare.
Poi si è avuta occasione di parlare fin troppo altrove, tanto da finire la voce.
Poi si sono tralasciate un paio di idee mediocri che non avrebbero colmato il vuoto che ormai si era formato alle spalle.
Quindi è nata l’idea del “ritorno”, come se fino a quel momento non si fosse veramente andati via, poi all’improvviso, teletrasportati su un’isola deserta.
La vita a volte incalza, prende il sopravvento, qualcosa che potrebbe essere fatta oggi finisce procrastinata a domani se l’istinto non la pesa come abbastanza importante. Però le cose importanti non possono essere sempre e solo quelle che ci vengono imposte.
La verità è che non dovremmo mai lasciare indietro le cose, a meno che non ci piacciono più. Anche quello che non sembra importante è comunque utile. O quello che non sembra utile comunque è importante. Altra massima di vita.
Aver lasciato da parte le cose per me comunque utili, comunque importanti ora mi da fastidio. Perchè ho lasciato un vuoto, che è un po’ come se fosse nella mia vita, non solo su una pagina insulsa e senza valore.
Quindi è così, non cerco il colpo di teatro o il grande show. Semplicemente spezzo il ghiaccio, mi riapproprio di quello che è mio. E così sia.

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