Grey's Anatomy, dodicesima stagione - Finale
Tutto sommato anche questa stagione ha avuto i suoi punti di forza. Prima di tutto non si è andati alla ricerca spasmodica del nuovo Derek. Non che non ci abbiano provato, eh? Per provarci ci hanno provato. Ovviamente non ci sono riusciti, ma la cara Shonda ha usato i guanti di velluto. Ci è voluta andare piano. E questo lo apprezziamo molto.
Ci sono stati degli episodi che, nel mucchio, sono spiccati particolarmente e sono stati di per sè dei veri gioiellini. Anche se ci hanno portato a ranicchiarci sul divano e stringerci in una matassa di emotività. Parlo per esempio quello in cui Meredith viene aggredita dal paziente matto. Fatto particolarmente bene, nel dettaglio, anche se per forza di cose non andato molto per le lunghe. Particolarmente emozionante anche l’episodio dello scontro finale in tribunale tra Arizona e Callie. Per me finire a schierarmi da una parte è stato praticamente inevitabile e mi sono sentita decisamente sollevata nel momento in cui è stata proprio Arizona a spuntarla. Nonostante quello che ne potesse pensare Meredith e la sua cricca di folli.
Ovviamente ha avuto anche i suoi punti di debolezza. Uno su tutti, il puntone enorme di debolezza, Amelia. Io seriamente non capisco come si sia potuto pensare di riesumarla dalle ceneri di Private Practice per promuoverla in Grey’s Anatomy. Senza neanche darle una aggiustatina. Perchè posso capire che a Los Angeles potesse avere un senso il fatto che fosse folle e ribelle… poi le hanno dato un colpo di spugna, hanno cancellato i suoi peccati e la hanno trasferita a Seattle lasciando però intoccata la follia e la sregolatezza. Sono due anni che si lamenta di tutto quello che la circonda, che fa la vittima ad ogni occasione e si crea problemi e dolori per poi lamentarsi anche di questi. Folle ed insensata. Ancora più folle che una persona tanto folle sia primario. Tra tutto quello che Grey’s propone da sempre questa forse è la cosa più irreale.
Per quanto riguarda la tredicesima stagione io non vedo seriamente l’ora di vedere lo scazzo tra Meredith e la nuova ingenua sorellina Maggie. Tutta la faccenda con nathan potrei anche dire che l’ho sentita telefonare già all’inizio della stagione, quando Nathan e Meredith si sono incontrati in ascensore, però è anche vero che, dopo quel sospetto orribile mi ero anche dimenticata della faccenda. Anche perchè nel frattempo nelle nostre vite era entrato (ed uscito immediatamente) il dottore figaccione dell’ospedale lontano lontano, di cui è inutile volersi ricordare ancora per molto se non per domandarsi che cosa diavolo passi per la facoltà di medicina da quelle parti per cui ne escano tutti così. Ma questo è un altro discorso.
Ho seriamente avuto il sospetto che Nathan fosse entrato nelle nostre vite solo per mettere in scena quell’orribile sceneggiata con Owen, il quale se ne spunta, dopo quasi 10 anni che sta nelle nostre vite, con una sorella morta alle spalle e tutta quella morbosa vicenda che, in realtà, ci ha solo annoiato in massa. A pochi episodi dalla fine ritrova un suo senso anche la scena dell’ascensore di inizio stagione… con l’ulteriore complicazione che anche la svampitona Maggie ha messo gli occhi sul bonazzo di turno ed è convinta che quel fugace scambio di sguardi alla macchinetta del caffè abbia significato qualcosa. Quindi ridacchia come una giovine fanciulla timorata di dio (anche se sa solo lei quello che poco prima stava combinando con De Luca) ed arrossisce al solo pensiero del prossimo incontro con il proprio amato. Ma dove vivi, nell’ottocento?
Ah, dimenticavo che alla fine Amelia ha deciso di volersi sposare. L’ha deciso e lo vuole fare, ora. Quindi si sposerà ora. Punto. E si è sposata. Volere dello sposo non pervenuto.
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