Quello che capita
L'altro giorno stavo usciendo di casa: esco sempre in moto, non ci sarebbe neanche da specificarlo, ma non credo che sia un fatto noto. Tempo due o tre curve da un tombino piazzato in curva vedo uscire una fontana d'acqua che scroscia come un fime giù dalla via che è pericolosamente in discesa. Neanche il tempo di "immergermi" in questo fiume per capire che non si tratta proprio di acqua. Ciò che si era rotto era evidentemente il tubo di una fogna e quello che si stava riversando sulla via era, senza andare eccessivamente per metafore, un fiume di merda. I liquami dell'intero quartiere mi circondavano, emanando un tanfo che il 90% delle folte che si parla di "puzza di fogna" in realtà non ci si avvicina neanche nell'idea. Per essere una che stava attraversando il fiume senza neanche la minima protezione che potrebbe offrire l'involucro dell'automobile, devo dire che, di quella puzza, non me ne sono risparmiata neanche un po'.
Il primo istinto dopo aver visto la fontanella uscire dal tombino è stata quella di rallentare. Idea tanto più saggia dopo aver visto di quale consistenza era rivestito l'asfalto: ci manca va solo che mi schizzassi o che schizzassi addosso a qualcuno. La verità però è che, per di più dovendo procedere in discesa sulla consistenza viscosa della melma, frenare sarebbe stata l'ultima delle buone idee... perchè è un attimo rotolare al suolo e finire conciati come un maiale nel suo trogolo. E' stata l'attraversata del terrore.
Commenti
Posta un commento
"Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione"