L'enigma del solitario - Jostein Gaarder

"1939", attaccò.
"La peste nera", aggiunsi prontamente. 
"Bene", disse lui e prese fiato. "Certamente saprai che metà della popolazione norvegese ci ha lasciato le penne, a causa di quella terribile epidemia.
"Ti è chiato che a quell'epoca tu avevi svariate migliaia di antenati?" proseguì.
Scossi il capo sconsolato. Com'era possibile una cosa simile?
"Ciascuno di noi ha due genitori, quattro nonni, otto bisnonni, sedici trisavoli e via di seguito. Se fai il calcolo a ritroso fino al 1349 diventano proprio un bel gruppetto, no?"
Feci cenno di sì con la testa.
"Poi arrivò la peste bubbonica. La morte viaggiava di borgo in borgo, e i più colpiti erano i bambini. In alcune famiglie morivano tutti, in altre se ne salvavano forse uno o due. Tu, Hans Thomas, avevi diverse centinaiaa di antenati che a quel tempo erano bambini. Ma nessuno di loro morì."
"E come puoi esserne tanto sicuro?" domandai sbalordito.
Lui fece un tiro dalla sigaretta e concluse: "Perchè sei seduto qui a goderti il panorama dell'Adriatico".
"Le probabilità che uno solo dei tuoi antenati morisse negli anni dell'infanzia erano vertiginosamente alte", aggiunse e, a partire da quel momento, le parole gli sgorgarono fuori a cascata. "Perchè non si tratta soltanto della peste nera, sai. In effetti tutti i tuoi antenati sono diventati grandi e hanno avuto figli, persino quando sono capitate le peggiori catastrofi naturali, persino in tempi in cui la mortalità infantile era assai elevata. Molti, naturalmente, saranno stati colpiti da una o più malattie, però ce l'hanno sempre aftta. Da questo punto di vita, tu, Hans Thomas, sei stato ad un passo dalla morte cento miliardi di volte: la tua vita su questo pianeta è stata minacciata dagli insetti e dalle bestie feroci, dalle meteore e dalla folgore, dalle malattie e dalle guerre, dalle inondazioni e dagli incendi, dai veleni e dai tentativi di assassinio. Nella battaglia di Siklestad, per esempio, tu sei stato ferito centinaia di volte. Perchè di sicuro avevi antenati da tutte e due le parti. [...] Ogni volta che le frecce volavano sibilando nell'aria le tue proabilità di nascere venivano ridotte al minimo. Eppure, Hans Thomas, ora tu sei qui, seduto a parlare con me! Riesci a capirlo questo?"
-:-
Per leggere di filosofia senza la pesantezza dello strazio delle domande esistenziali dei grandi classici, la via migliore è quella di passare per Jostein Gaarder e l'enigma del solitario. Il libro racconta della vicenda di Hans Thomas e del pater, in viaggio dalla norvegia verso la terra del Sud alla ricerca della della donna che ha perso se stessa nel mondo della moda. Il libro racconta però anche la vicenda del vecchio panettiere di Dorf, di Albert, di Hans... e di Frodo, approdato su un'isola deserta nel messo del nulla alcuni secoli prima. 
Hans Thomas è solo un bambino ma, per la sua età è decisamente un tipo sveglio. Cade spesso nelle ingenuità della vita, gli capita di aver solo voglia di piangere, gli capita non non cogliere tutte le sfumature di quello che osserva. Ha, però, dalla sua parte, una notevole dose di curiosità ed una famiglia quantomeno eccezionale alla base del suo DNA e dei suoi istinti.
Al centro del suo universo: il pater, così lo chiama, alla latina, giusto per non essere troppo infantili nel chiamarlo solo 'papà' ma neanche troppo distaccati, chiamandolo per nome. Il pater è un maledetto filosofo: nella vita fa tutt'altro, è stato un marinaio, oggi forse solo un collezionista di Jolly. Chi lo sa: su questo non ci si interroga molto. La filosofia è il suo primo amore, il suo primo interesse e il suo primo istinto: grazie a tutte le sue riflessioni è solito intrattenere Hans Thomas, educandolo a rimanere sempre una persona priva di preconcetti e dalla mentalità aperterta. 
Anni prima, Anita, loro moglie e loro mamma, li aveva abbandonati: se ne era andata di casa e li aveva abbandonati al loro destino. Cosa ci fosse esattamente alla base di quelal grande fuga non è stato ben chiaro a nessuno: il pater da seriamente l'impressione di sentirsi in colpa per quanto accaduto, certo, con i propri vizi e il proprio carattere di aver allontanato la donna amata. Ciò che nessuno però, apparentemente, pare averle però perdonato è di aver abbandonato, non solo casa e marito, ma anche il figlio, ancora così piccolo ed ancora così bisognoso dell'affatto di una madre. 
La vicenda ha inizio nel momento in cui Hans Thomas ed il padre ricevono da una zia appena tornata da una vacanza in grecia, la copia di una rivista con la foto della madre in copertina: pare chiaro che abbia continuato a perder se stessa immersa nell'avventura della moda! In occasione delle vacanze estive Hans Thomas e il padre salgono quindi a bordo della loro vecchia FIAT e, in quel modo, tappa dopo tappa, nazione dopo nazione, attrivarsano tutta l'Europa nella speranza di ritrovarla e riportarla sulla retta via.
Ogni città incontrata è un perfetto spunto di riflessione e fonte di inesauribili esperienze. Ad un tratto ecco apparire un figurino bizzarro, un nano, tutto tintinnante e chiacchierone che regala al bambino una piccola lente di ingrandimento dalla forma particolare. Gli racconta di aver personalmente estratto quel pezzo di vetro dalla pancia di un animale e gli consiglia di tenerla con se... perchè a breve gli sarebbe tornata molto utile. Seguendo le informazioni stradali offerte dal Nano, il pater e Hans Thomas si ritrovano a breve in un piccolo paesino sulle alpi, a Dorf, ben fornito di una tipica acquavite che convincerà il pater a soggiornare lì un paio di notti, alla riscoperta delle bellezze locali. Mentre il pater si sofferma nella locanda più del dovuto, Hans Thomas ha modo di girare per il paese ed incontrare il vecchio fornaio: questo gli regalerà alcuni panini al latte... ed un buon avvertimento "tieni per te il panino più grande". Con grande sorpresa sopriremo in breve che all'interno del panino più grande era stato abilmente nascosto un libro microscopico, scritto con caratteri altrettanto microscopici in grado di rivelare una storia magica. 
Riuscendo meravigliosamente ad incastrare tratte di viaggio con la lettura del libro regalatogli dal vecchio panettiere, Hans Thomas e il padre arriveranno fino in Grecia, ritroveranno la madre e la convinceranno, con le buone, a salire a bordo della vecchia FIAT. Il viaggio non può però considerarsi concluso quì: il libro del panino non raccontava solo una storia deliziosa al gusto di gazosa purpurea. Nascondeva la soluzione del grande enigma di famiglia e, solo dopo aver messo in tavola tutte le carte, questa potrà essere appresa dai suoi protagonisti.

Commenti