Corte Appello di Genova - Esame d'avvocato - I codici
Zombiegeddon
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All'inizio della narrazione avevo pensato di tralasciare l'argomento codici... giusto per non infierire eccessivamente in vista del maledetto 2015, là dove sarebbe dovuto cambiare tutto, a prescindere. Viste le recenti gradevoli novità, mi pare chiaro che, anche su questo argomento, io debba dire la mia.
Poniamo prima di tutto una premessa autocelebrativa: io, che la grande riforma non sarebbe andata veramente in porto, lo avevo previsto. Lo avevo intuito quasi fin da subito, ne stavo avendo decisamente più consapevolezza recentemente, quando ancora non emergevano dettagli su come sarebbe stata effettivamente organizzata la prova. Perchè, parliamone, la prova così come strutturata oggi, quasi quasi non ha senso ed è fortemente anacronistica, ma è forse la modalità più pratica. Se si toglie la Giurisprudenza dalla consultazione del candidato, come se questa fosse solo un'antipatica intromessa, le prove non sarebbero mai potute essere formulate allo stesso modo. Le alternative erano due: o mettevano all'organizzazione dell'esame d'avvocato gente che veramente se ne capisce... o sarebbe stata una mattanza. Oppure si sarebbe annullato tutto in attesa di idee migliori. Sia chiaro, formalmente è solo un rinvio di altri due anni... nella pratica è una marcia indietro di proporzioni bibliche, in attesa della prossima geniale riforma che scandalizzerà tutti. Si aggiunga un altra cosa: dietro al mondo dei codici c'è un marciume inaudito: prezzi improponibili, casualmente standardizzati... e sempre e solo i due o tre nomi che girano e rigirano, sotto forma di difersi formati, edizioni, pubblicazioni... ma son sempre loro! Questa gente avrebbe mai potuto accettare di veder improvvisamente, drasticamente, azzerare (o quasi) le entrate annue? Il potere delle lobby che avanza.
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Superate le opinioni personali, passiamo al dunque. Fin dal mesi estivi, ma soprattutto con l'avvicinarsi del periodo invernale e della data fatidica, tutte le librerie giuridiche metteranno il bella mostra l'intero repertorio che le principali case editrici avranno sfornato sul mercato in fatto di codici, raccolte, leggine e leggette. Si passa dai fondamentali quattro codici commentati con la giurisprudenza, ai codici con le leggi speciali, codici dei contrasti... e chi più ne ha più ne metta. Se uno dovesse farsi cogliere di sorpresa entrando in uno di questi luoghi del terrore, potrebbe tranquillamente perdere il controllo, chiedere uno di tutto... e poi vendere l'anima per poterselo permettere. Il fatto è questo: tutti questi codici hanno un prezzo considerevole. I casi sono due: o siete pieni di soldi e ve ne fregate o vi ponete un freno e vi domandate di cosa potreste avere veramente bisogno.
Il vero problema sul quale è difficile ragionare a mente fredda in quel periodo è il solo pensiero di essere lì, davanti a quella traccia che verrà offerta e, improvvisamente, rendersi conto di non avere a disposizione internet \ una buona banca dati \ l'universo sconsiderato di google... o il consiglio del collega più esperto in studio. Ogni professionista oggi ha un grande aiuto dalla sua parte: la rete ed i motori di ricerca. Nessuno è più abituato a ravanare tra la carta impolverata o tra libri ricoperti di muffa. Esistono le banche dati elettroniche ed hanno veramente un loro perchè: sono sempre aggiornate e permettono link velocissimi. Probabilmente dotare ogni candidato di un supporto informatico in tal senso sarebbe richiedere troppo... ecco quindi benvenuta alla carta, ma quanta carta? L'impressione che si ha all'inizio è quella che, più carta si ha, più è possibile sopperire a tutte le lacune pratiche. E' davvero così?
Il primo obiettivo davanti al quale ci si fionda, generalmente, è la collezione dei quattro codici. Spesso si frequentano corsi \ scuole di preparazione dalla durata annuale. In queste scuole è importante partecipare con dei codici, anche se non aggiornati, giusto per esercitarsi e poter efficacemente portare a termine le prove. Se non si hanno vecchi codici di vecchi zii, le case editrici mettono spesso in moto un'offerta piuttosto alettante: l'acquisto dei 4 codici "vecchi" in un unico pacchetto con i 4 codici che saranno pubblicati a ridosso dell'esame. Il che sembra una gran figata: 8 codici al prezzo di 4... ed anche questa è stata la mia scelta... che probabilmente non rifarei. Ho ben 2 codici di procedura penale che ho sfogliato solo una volta per lo sfizio di averli in casa. Ed anche i gemellini di procedura civile non godono di migliore sorte. Se avessi ragionato a mente un po' più lucida, credo avrei fatto scelte diverse. Ma non piangiamo sui codici versati.
Sfatiamo un mito: non sarà la mole di carta che avrete sul banco a farvi superare l'esame. Se anche la sentenza risolutiva di sta cippa si dovesse mai trovare sull'addenda di aggiornamento del codice dei contrasti, siamo certi che senza non se ne possa fare a meno? Siamo certi che nell'intero codice che avete davanti al naso non sia già riportato (non dico la stessa sentenza) ma lo stesso orientamento giurisprudenziale? O quantomeno tutti gli elementi necessari per sviluppare un ragionamento con il vostro stesso cervello? Per dire...
La verità è che più carta si ha davanti al naso, più si rischia di perdere tempo inutilmente. Più si ravana tra le oscure tenebre della galassia giuridica più si perde il punto focale dell'intera questione: si perde di vista l'obiettivo e ci si ritrova invischiati in giri di parole senza senso. Less is more!
Il vero problema sul quale è difficile ragionare a mente fredda in quel periodo è il solo pensiero di essere lì, davanti a quella traccia che verrà offerta e, improvvisamente, rendersi conto di non avere a disposizione internet \ una buona banca dati \ l'universo sconsiderato di google... o il consiglio del collega più esperto in studio. Ogni professionista oggi ha un grande aiuto dalla sua parte: la rete ed i motori di ricerca. Nessuno è più abituato a ravanare tra la carta impolverata o tra libri ricoperti di muffa. Esistono le banche dati elettroniche ed hanno veramente un loro perchè: sono sempre aggiornate e permettono link velocissimi. Probabilmente dotare ogni candidato di un supporto informatico in tal senso sarebbe richiedere troppo... ecco quindi benvenuta alla carta, ma quanta carta? L'impressione che si ha all'inizio è quella che, più carta si ha, più è possibile sopperire a tutte le lacune pratiche. E' davvero così?
Il primo obiettivo davanti al quale ci si fionda, generalmente, è la collezione dei quattro codici. Spesso si frequentano corsi \ scuole di preparazione dalla durata annuale. In queste scuole è importante partecipare con dei codici, anche se non aggiornati, giusto per esercitarsi e poter efficacemente portare a termine le prove. Se non si hanno vecchi codici di vecchi zii, le case editrici mettono spesso in moto un'offerta piuttosto alettante: l'acquisto dei 4 codici "vecchi" in un unico pacchetto con i 4 codici che saranno pubblicati a ridosso dell'esame. Il che sembra una gran figata: 8 codici al prezzo di 4... ed anche questa è stata la mia scelta... che probabilmente non rifarei. Ho ben 2 codici di procedura penale che ho sfogliato solo una volta per lo sfizio di averli in casa. Ed anche i gemellini di procedura civile non godono di migliore sorte. Se avessi ragionato a mente un po' più lucida, credo avrei fatto scelte diverse. Ma non piangiamo sui codici versati.
Sfatiamo un mito: non sarà la mole di carta che avrete sul banco a farvi superare l'esame. Se anche la sentenza risolutiva di sta cippa si dovesse mai trovare sull'addenda di aggiornamento del codice dei contrasti, siamo certi che senza non se ne possa fare a meno? Siamo certi che nell'intero codice che avete davanti al naso non sia già riportato (non dico la stessa sentenza) ma lo stesso orientamento giurisprudenziale? O quantomeno tutti gli elementi necessari per sviluppare un ragionamento con il vostro stesso cervello? Per dire...
La verità è che più carta si ha davanti al naso, più si rischia di perdere tempo inutilmente. Più si ravana tra le oscure tenebre della galassia giuridica più si perde il punto focale dell'intera questione: si perde di vista l'obiettivo e ci si ritrova invischiati in giri di parole senza senso. Less is more!
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