Cose Preferite del periodo.
Ho dato il via a questa iniziativa allo scorso cambio di stagione. Ora siamo alla stagione delle castagne, nuovo cambio di stagione, di nuovo tempo di trarre le somme... E giungere al punto delle 'cose del periodo'.
Prodotto. Chi lo avrebbe mai detto che mi sarei appassionata a simili cialtronerie. Proprio io. Proprio io che fingo di essere una purista, un'amante del caffè allo stato puro: una che distingue caffellatte da caffè macchiato. Che pretende che il caffè macchiato sia solo macchiato-caldo, senza neanche doverlo specificare ogni volta. Che mi ostino ad utilizzare lo schiumalatte, per avere una colazione come voglio io. Nescafè-cappuccino. Per quelli che non hanno tempo da perdere. Ma aspettate: ci vuole ancora un chiarimento. Ciò che serve per rendere decente questa roba è prendere le istruzioni di preparazione stampate sul retro, stracciare tutto ed inventarsele da soli fino a quando il risultato è soddisfacente. Altro chiarimento: di certo non può trasformarsi in un sostituto di colazione, in un prodotto serio, in un caffè di prima qualità. Magari, ecco, lo consiglio come sostituto di colazione per quelle persone troppo pigre per prepararsi la colazione che hanno già sostituito da tempo il caffè della mattina con un bicchiere di coca cola, certi che sia l'apporto di caffeina a fare davvero la differenza a fine giornata. E ne conosco veramente. Cioè, l'ultimo con cui ho parlato che ha compiuto una simile iniziativa è finito all'ospedale, però esiste veramente gente del genere. Io lo uso come una "merendina" oppure dopo pranzo, quando sarei da sola, non mi va di montare, aspettare e poi deliziarmi di un caffè della moka, che a conti fatti non mi fa neanche impazzire, visto che il caffè lo preferisco macchiato... ed ecco che entra in gioco questo prodotto: 100 ml di latte caldo (30 secondi di microonde vanno benissimo) una bustina e mescolare. Ed è fatta.
Cibo. Come non citare ancora una volta il mio pane nero. Già una volta l'ho menzionato qua, tra le ricette estive. Continuo ad apprezzarlo moltissimo, per il suo gusto, per la sua facilità nella preparazione, perchè è proprio versatile... e non è necessario prepararlo ogni santo giorno. Può tranquillamente essere preparato, tagliato, congelato e riscongelato all'occorrenza, senza che venga meno gusto e morbidezza. Non è pesante... e si fa digerire con una certa facilità. Aiutando a "digerire" chi è solito non "digerire" abbastanza bene.
App. Il mondo si fermi: nella mia vita è entrato candy crush. Cos'è candy crush? Semplicemente il giochino più giocato al mondo, neanche troppo segretamente ispirato ad un qualcosa che già si giocava su tutti i computer del mondo non so quanti anni fa, quanti sistemi operativi fa... però adesso è solo per smartphone \ tablet e compagnia cantante: ci si gioca direttamente con il ditino e le pedine non sono più diamanti colorati ma caramelle gustose. Qua è la qualche simpatica vignetta che finge di raccontarci una storia, che nessuno veramente segue o legge con interesse. Unica pecca quella volontà di sottostare all'abuso di posizione dominante di facebook: alla fine di ogni mondo chi non è iscritto a facebook si ritrova nell'impossibilitò di avanzare senza aver superato altre tre missioni misteriose. Tra il superamento di una missione e il passaggio ad una missione successiva devono trascorrere almeno 24 ore... il che è demotivante da morire. Il fine ultimo è sempre quello di spillare soldi alla gente... o di farla iscrivere a facebook, che poi mi sa che alla fine è sempre la stessa cosa. L'utente normale ottine una vita ogni mezzora... per un totale di 5 vite. Nel senso che se se ne hanno già 5 non si vince la sesta e via così. Ci ha facebook può farsele regalare dagli amici. Altrimenti le si possono comprare con soldi sonanti. In ogni caso, nota positiva, nonostante tutti questi mezzi e mezzucci per spillarti soldi, la possibilità di giocare, anche se con i bastoni tra le ruote, completamente a gratis c'è. Non come in altri giochi dove, se non si paga, vengono chiuse tutte le porte dopo il primo livello.
Indumento. Direttamente dall'isola di ischia una T-shirt, marca ignota, comprato con qualcosa come il 70% di sconto, unica nel suo genere, una volta risalita al nord. Parliamone: non è che sta faccenda della globalizzazione sia proprio una cosa nuova, non è che mi prende alla sprovvista il fatto che, come ti giri ti giri, ci siano sempre gli stessi negozi, gli stessi vestiti, le stesse scarpe e che tutti, da Palermo alla Val D'Aosta, da Milano a Los Angeles, siamo in grado di andare nello stesso negozio a comprare lo stesso prodotto, truccarci con lo stesso ombretto Dior, metterci la stessa maglia H&M, indossare le stesse scarpe Bata. Lo so, ne sono consapevole e quasi quasi ne sono a favore. Alla faccia di chi vorrebbe salvare le piccole realtà locali. Che poi, voglio dire, adoro anche le piccole realtà locali. E mi ha dato molto fastidio compiere qualcosa come 12 ore di viaggio, per arrivare esattamente davanti ad un negozio OVS che stava vendendo la stessa maglia che indossavo in quel preciso istante. Eccomi quindi entrata in una di quelle "piccole realtà" di cui sopra, una di quelle che non ha un vero camerino in cui cambiarsi e non ha delle grandi luci fighe, a prendere questa maglia che, quantomeno, non avevo già vista indossata ad altre 15 persone nella stessa giornata. Non mi illudo che sia stata cucita a mano esattamente così com'è solo per me, probabilmente all'interno, in un punto in cui non ho ancora fatto caso c'è una bella etichetta con su scritto made in china, però è una maglietta che adoro. Adoro il colore, che ho scelto tra i diversi disponibili, adoro il fatto che avesse il 70% di sconto, anche se non sono certa che sarebbe potuta valere molto più di così, visto che, 70% di sconto applicato, ha fatto comunque 16-18 €, adoro il fatto che la proprietaria del negozio, vedendomi, non sapesse proprio che taglia potesse darmi, ed ha puntato sulla più piccola, la S... nella speranza che non fosse troppo grande per me. Infatti sono pure dovuta andare a provarla. Quello che doveva essere uno scollo tondo su di me è diventato uno scollo a barchetta... però non mi dispiace. E poi i dettagli: il bordo nero della manica è in vera finta pelle. Il disegno bianco è in rilievo. Love!
Il momento della giornata. Sono misteriosamente tornata ad apprezzare moltissimo il momento del risveglio. Anzi no, non è che lo apprezzo... quantomeno non mi disgusta più tanto. Sono in una fase in cui ho la possibilità, spesso e volentieri, di non trangugiare il mio schifo-bibitone di latte\caffè, ormai freddo (perchè mi sono riaddormentata), di corsa, pucciandoci dentro qualcosa, qualcosa a caso, spesso una ciabatta o una ciocca di capelli mentre mi vesto e mi catapulto fuori di casa. Adesso mi sono creata una bella e nuova routine, composta di cappuccino caldo, preparato con le mie sante manine mentre ascolto qualche nuova canzone alla radio, ed i miei cereali con lo yogurt. Seduta al tavolo della cucina comodamente, mentre accarezzo il gatto, o mentre cancello dalla casella e-mail tutto lo spam giunto nella notte. Finito di bere e di mangiare la giornata può incominciare... ed il mondo mi sorride.
Accessori. Rimando qui.
Telefilm. La voce 'programma TV' mi risulta del tutto inutile dal momento che il miglior uso del tevisore che faccio in questo momento è lo stesso che fa Celentano ne 'il bisbetico domato'. Telefilm scoperta del periodo 'Faking it'. Genere Awkward, un filo più paradossale. Personaggi strambi, una storia d'amore impossibile, forse due. Due protagoniste adorabili alle quali affezionarsi ed una buona dose di psicodrammi adolescenziali dei giorni d'oggi. Mica di quelli alla Dawson's Creek.
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