#100happydays
Tutta questa faccenda dei 100 giorni di felicità probabilmente non era destino che si concludesse con un lieto fine. Se al primo giro ci volle una crisi esistenziale di quarto grado per mandare tutto a monte in allegria. Al secondo giro, pochi giorni fa, una crisi tecnologica di quelle paleozoiche.
È dura doverlo dire adesso, quando ricorrerebbe, giorno più giorno meno, il fatidico 100esimo giorno che mi libererebbe da tutti gli oneri in tranquillità... Qua però il sig. Instagram mi ha bruciato una settimana di foto e non se lo è neanche messo sulla coscienza.
Probabilmente la causa di tutti i mali sta nel wi-fi particolarmente ballerino che ha distinto queste mie giornate estive, che non ha favorito l'immediato caricamento dei preziosi scatti... E dopo qualche giorno di sopportazione ha fatto si che sparisse tutto anche dalle bozze.
Sicuramente c'è il modo di recuperare le immagini, perdute nella memoria del mio telefono, in modo tale da ricostruire la vicenda... Ma sarebbe tutto così CSI. Tipo scene da un delitto: che fine ha fatto la felicità perduta? Ricostruiamo il luogo del delitto!
No vabbè, il giochino ha già svolto la sua funzione a sufficienza, sono soddisfatta ed appagata. In fondo ero certa che non sarei mai arrivata a vedere il numero 100, in sostanza così mi è andata più che di lusso.
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