Pretty Little Liars
Incontrato quasi per caso in un caldo pomeriggio d'estate, Pretty Little Liars è, per quanto mi riguarda, il telefilm rivelazione dell'anno.
Una via di mezzo tra Veronica Mars e Desperate Housewives, Pretty Littel Liars vede, tra le sue indiscusse protagoniste, quattro ragazze alle prese con la morte di una delle loro migliori amiche ed il mistero che si aggira intorno a questa.
La vicenda ha inizio ad un anno di distanza dalla scomparsa di Allison, quando le quattro amiche, ancora traumatizzate dall'evento, dopo essersi prese un anno sabbatico dall'intera vicenda, hanno modo di incontrarsi nuovamente, confrontarsi, ritrovare la loro amicizia e trovare un nuovo punto in comune: tutte sono tormentate da una misteriosa figura: A!
A è chiunque o non è nessuno. In ogni caso A è ovunque anche se non è da nessuna parte. Sa tutto di tutti ma conosce anche quello che qualcuno può ancora non aver appreso. A è sicuramente un entità legata al passato delle ragazze, qualcuno non intenzionato a dimenticare ed andare avanti, volonteroso di vendetta a qualunque prezzo.
Filo conduttore di ogni linea narrativa è la presenza di segreti, segreti che ognunodi noi ha e si porta dietro, segreti che, in un modo o nell'altro le ragazze avevano e di cui Allison era sempre in grado di esserne a conoscenza.
Allison era una ragazza complicata:non era la classica buona vicina, la ragazza delle porta accanto, dal fare angelico e dalla bionda celestiale capigliatura. I capelli biondi, in realtà, li aveva veramente, ma probabilmente erano meches. Di tanto in tanto è lecito domandarsi quanto Allison sia stata la vittima e quanto l'artefice. Aveva un non so che di malvagio, sempre alla ricerca dei guai, ma di animo buono. Era stata lei a far incontrare le altre quattro ragazze, salvarle dall'oblio della vita di periferia, trasformarle in un gruppo chiuso e solido in modo che ognuna potesse contare sempre sulle altre. E lei potesse contare su di loro: perchè in fondo aveva anche lei un'anima.
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