Fotoricordo

#giorno16
Sarà per quella carenza di perbenismo, per quei modi di fare schietti e diretti, per i suoi capelli ingestibili o per la solidarietà provata nei confronti di chi ha difficoltà anche maggiori alle mie a trovare un paio di scarpe della giusta misura, però  - a me - piace sempre parecchio seguire Lucianina Littizzetto in tutto quello che fa. E mi ci diverto sempre parecchio. Non mi perdo un suo intervento a "Che tempo che fa", seguo spesso il programma Radio che conduce insieme a Vic di Radio DeeJay ed ovviamente ricordo sempre con parecchio piacere i trascorsi gialappaslettiani. Si leggano con attenzione le seguenti parole: addirittura, sono arrivata al punto di seguire una fiction Rai solo per la sua presenza. Ammettiamolo, probabilmente non seguo una fiction Rai dai tempi di "Un medico in famiglia" o giù di lì. E si legga che, nella mia mente, Un medico in famiglia si è concluso alla quarta stagione.
Mi si è apperto ora un cassettino della memoria: legato a Fuoriclasse è legato anche un momento della mia vita, di quelli che ancora ricordo ad anni di distanza e sui quali oggi rido un po' su. Erano gli anni dell'università, verso la fine del mio percorso, ma neanche troppo. Vedevo appena un filo di luce all'orizzonte e, dopo mesi, anni, e decine di esami superati all'urlo di e chi m'ammazza? in cui leggerezza e menefreghismo sono sono sempre stati miei fedeli compagni di avventura, utili a non perdere del tutto il senno, in ricchezza ed in povertà, all'improvviso persi totalmente il lume della ragione. Mi feci cogliere forse dall'ormai eccessiva stanchezza fisica e mentale e diedi di matto in preparazione di un esame... che non sarebbe stato neanche tra i peggiori, sulla carta. Persi il sonno una settimana prima dell'esame ed il mio incarnato si avvicinò sempre più fatalmente al verde. Non mangiavo e non dormivo: meno dormivo più ero agitata... e non riuscivo a dormire. Roba che io, modestamente, ho dormito sonni tranquillissimi anche la notte prima della maturità. 
La prima stagione di Fuori Classe andò in onda alla domenica: la prima puntata proprio il giorno prima dell'esame. Tra l'altro ho sempre odiato gli esami fissati per il lunedì mattina... e questo era un altra fonte di agitazione. Io lo ricordo come il momento in cui mi diedi una calmata: fino all'ultimo ero dell'idea che non mi sarei dovuta distrarre... poi sono rinsavita! Ho ricordato l'appuntamento, mezzora  prima mi sono dedicata una salutare doccia, poi sul divano a ridere. 
Come andò l'esame? Alla grande: passato - e bene! - al primo colpo. Mettiamola così: tanti miei momenti universitari li dedico a tante persone differenti. Più o meno esistenti. Qualcosina, in fondo in fondo, mi sa che ho da dedicarlo pire a lei.

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