Awkward - terza stagione - Seconda parte

Il tradimento: quale arcano sentimento. Sentimento che prima ancora di essere tale è stato un fatto, un qualcosa di concreto e tangibile, al quale non è possibile porre rimedio. A meno di non prendere una macchina del tempo, tornare indietro e fare in modo che l'evento non si verifichi realmente. Se tutto questo ancora non è possibile, ciò che ha fatto male non può che stare per sempre lì, come un'arma pungente ed affilata, pronta ad affondare ancora di più al primo movimento. 
Questo in breve, è quello che è successo a Jenna, dopo che in una sola fase di follia, riuscì a far di sè, di Matty e della storia con Matty, carta da macero. La tentazione, lo abbiamo già detto, si chiama Collin... e da dove sia uscito non è ancora chiaro. Forse dal corso di letteratura, forse dal Glee Club. Si è fatta strada con le sue buone maniere, anche in guerra: con un fair play caratterizzato da modi di fare amichevoli ed ammiccanti. 
Ciò che ha accompagnato la visione di queste scene è stata la delusione da parte dello spettatore, portato a domandarsi: ma cosa sto guardando? Incapace ormai di riconoscere Jenna in quei gesti, in quella volontà di nascondere la verità ma di non fermarsi dopo il primo errore. Jenna bacia Collin e mente a Matty una, due, tre volte. Forse quattro. O forse la quarta è quella decisiva: quella nella quale viene colta in fragrante. Da tutti. Contemporaneamente. Nel salotto di casa sua. Voleva essere un modo buffo di risolvere la soluzione e tornare "alla normalità"? Niente affatto.
Nello stesso momento in cui vediamo sgretolarsi l'intero mondo di Matty, ed anche quello di Jenna, certamente umiliata ma finalmente anche consapevole dei propri gesti, proprio nello stesso momento in cui ci domandiamo come sarebbe possibile ancora andare avanti dopo aver vissuto una situazione del genere, davanti ai nostri occhi si materializza uno degli episodi migliori dell'intera stagione. Divertente grazie all'impiego massiccio di tutti i suoi personaggi, accattivante grazie all'escamotage utilizzato per ricostruire l'intero svolgimento dei fatti, capace di offrire ancora qualche colpo di scena nonostante il fatto che tutte le cartuccie pesanti, in realtà, siano già state sparate.
Non temete: Jenna è ancora umana. Talmente umana che, non appena ha assunto consapevolezza di quanto compiuto, quanto distrutto con i propri gesti e quanto fatto soffrire in un modo o in un altro tutti quelli che la circondano, entra direttamente in un baratro. All'interno dello stesso ancora una volta Collin, in grado di risucchiarla sempre più in basso, fino farle toccare quasi il fondo. Il fatto che in un solo attimo perda sia quell'insano ciuffo da una parte che la caratteristica treccia già è in grado di dirla lunga. Incontra il mondo del fumo, dell'alcool, unita ad un po' di sana commiserazione in grado di trasformarsi, in breve, in atteggiamenti aggressivi ed egoisti, tali da allontanare tutti gli amici ed obbligare anche i genitori a prese di posizione drastiche.
C'è una luce in fondo al tunnel? Fortunatamente sì. Anche se ci mette un po' ad arrivare, anche se si tratta di un parto piuttosto sofferto, almeno da parte di chi osserva la scena dall'esterno, incapace di allungare un braccio per correre in soccorso di chi affoga, soltanto immobile davanti a ciò a cui non può ribellarsi. I colpi di scena ad un certo punto finiscono... come poter tornare in dietro? Quella maledetta macchina del tempo di cui sopra ancora non è a disposizione e Awkward è in grado, ancora una volta, di unire anche un filo di realismo a tutto quello a cui assistiamo rappresentando la reale difficoltà che si ha nel recuperare i rapporti umani e fare in modo che il tradimento, anche nelle forme più blande, possa realmente considerarsi una ferita guarita e cicatrizzata per bene. Potrà mai davvero esserlo?

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