Fumo e dintorni
Nasco come una accanita NON fumatrice: cresco anche peggio.
Provengo da una lunga dinastia di fumatori incalliti. Mamma fumava dall'età di 15 anni, per volontà del mio stesso nonno: che giuro, fu molto più padre modello di quanto queste affermazioni possano far intendere. E poi c'è anche da considerare che all'epoca (in ogni caso non così tanti anni fa, madre è giovanissima ed io lo sono ancor di più) tutte le verità svelate sul fumo non occupavano ancora tutte le pagine dei giornali. Padre anche lui incominciò a fumare piuttosto giovane, probabilmente in concomitanza con il suo primo stipendio: 16 anni o giù di lì. La prima smise di fumare il giorno in cui scoprì di essere incinta della sottoscritta. Il secondo buttò via un pacchetto ancora mezzo pieno qualche mese dopo, all'urlo di adesso o mai più. E così fu. Lì smisero e ringraziarono la sottoscritta per aver dato la giusta motivazione, senza rimpianti e senza rimorsi. Purtroppo ormai ero figlia di un concentrato di nicotina più unico che raro, ma... vabbè: meglio tardi che mai. E poi così ho modo di rinfacciargli a vita ogni sfiga fisica \ caratteriale. Il compinato disposto con Chernobyl ha avuto effetti devastanti.
Qualche anno dopo, non molti in realtà, anche mio nonno, ormai ultrassessantenne, fumatore dai tempi del militare, decise di darci un taglio. Smise di fumare e dimostrò al mondo, senza neanche sospettarlo a quel tempo, che smettere di fumare si può, anche senza diavolerie elettroniche, cartucce ai gusti più variegati o sedute di psicoterapia.
Con questo retaggio non potevo che nascere assolutamente, completamente, definitivamente accanita NON fumatrice. Nessuno mi ha mai detto di non fumare, ne mi hanno minacciato di pesanti pene corporali se lo avessi mai fatto: semplicemente mi hanno spiegato la loro scelta e mi hanno buttato davanti al naso quanto ormai è noto, stranoto e scientificamente provato.
Questa mia totale avvesione si manifestò in fase particolarmente accesa durante l'età dell'adolescenza, quando quasi tutti intorno a me, per gioco o sul serio, incominciarono a fumare. E' l'età delle posizioni decise sulle cose, delle scelte radicali e della voglia di moralizzare il mio prossimo. Scivolai indenne per cene scolastiche, gite e innumerevoli ricreazioni in terrazzo... fino alla tesina della maturità. Argomento: il fumo. Profili letterari, profili scientifici, profili storici e non mi ricordo cos'altro, ma sicuramente ne uscì un bel libercolo. Compagni di classe non apprezzarono: tesi troppo bigotta non riuscendo a capire che tra la contrarietà al fumo e il bigottismo non c'è alcun collegamento. E senza capire che anche tra me e il bigottismo non c'è alcun collegamento. Segno palese del fatto che il fumo stava già incominciando a bruciargli i primi neuroni.
Finita la scuola mi ritrovai, quasi per caso, in un ambiente dalla percentuale decisamente inferiore di fumatori. Fu un sollievo per tutti: per me e per i miei polmoni. Gli anni passarono e mi rilassai parecchio.
Ad oggi si può dire che le mie posizioni si sono lievemente attenuate. Resto una accanita NON fumatrice, ma solo di me stessa. Intorno a me le cose vanno decisamente meglio. Sarà che me ne frego, sarà che spero nella sanità mentale di chi mi circonda. Chi mi circonda non sono più ragazzini, come me, di 15-16-17 anni. Vah, facciamo anche 19. Sono delle persone ormai cresciute e formate, spesso laureate o che ci vanno vicino. Siamo nel mondo di Google, siamo in quello della perenne connettività al sistema: i danni del fumo non sono un segreto per nessuno, sono impressi anche sulle confezioni delle sigarette stesse. Se vogliono fumare: che lo facciano pure. Non hanno più alcun sviluppo che rischia di bloccarsi e non sono soliti fumare solo per voler sembrare più grandi. Non c'è da mostrarsi il più figo del gruppo e non spendono certo i soldi dei genitori in sigarette. Fa tutto parte dell'autodeterminazione personale: vuoi essere un fumatore? Mi pare chiaro che hai tutti i mezzi per scegliere ed il diritto di percorrere quello che, a quanto pare, vuole essere il tuo percorso.
Vuoi davvero essere un fumatore? Per l'amor di dio! Allora piantala di spendere metà del tuo stipendio in sigarette e l'altra metà per creme anti-aging, per prevenire l'insorgenza delle rughe (soprattutto quelle d'espressione tipiche del contorno labbra dei fumatori) e l'invecchiamento precoce della pelle. E' noto al mondo che il fumo (tra le altre) rovina anche la pelle ed ingrigisce l'incarnato. E' altresì chiaro al mondo che le creme antirughe servano solo ad ingannare chi ha abbastanza soldi da spendere in un siero d'alta profumeria, che di alto ha solo il prezzo. Fatti un favore: smetti di fumare e smetti di comprare creme assurde. Vedrai che l'effetto è lo stesso.
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