Nashville - Prima stagione

Buone ragioni per vedere Nashville: c'è gente che canta e c'è Hayden Panettiere, una che dai tempi di "Save the cheerleader, save the world" di un po' di riscatto aveva anche bisogno. Una delle poche giovani starlette statunitensi a non essersi fatte fuori in cervello nella cocaina prima di giungere alla maggiore età. Mettetela un po' come volete ma, a me, la sua presenza mi ha convinto ad approcciarmi a Nashville nella speranza che fosse, quantomeno, una versione adulta di Glee.
In generale sulla serie non ci sarebbe neanche molto da dire: fatta bene con un bel po' di musiche originali, molti pezzi cantati ed un buon ventaglio di personaggi tutti diversi tra di loro da andare a scoprire e conoscere. Tutti questi ingredienti, tuttavia, non sono affatto sufficienti a creare la magia. Forse ci vuole qualcosa in più: l'X factor! Forse non tutte le ciambelle riescono con il buco. Non so esattamente come stiano le cose ma, a conti fatti, Nashville ha qualcosa che non va. Forse sono gli stessi personaggi che, superata la soglia del tanti, sono arrivati decisamente al troppi. Pur cercando di ravanare nel mucchio è impossibile trovare qualche personaggio al quale appassionarsi veramente, per il quale tifare o qualcuno nel quale rivedersi. Tutti hanno un passato turbolendo, qualcosa di angusto da lasciare alle spalle, che lo ha portato a Nashville a cercare successo come se fosse l'unico a volerlo o l'unico scopo per cui possa valere la pena vivere. Partendo dalle due protagoniste principali:
- Juliette Barnes - che poi sarebbe Hayden Panettiere - giovane principessa della country music, da pochi anni presente sul mercato ma già stata in grado di sfondare molti record di vendita con il suo stile giovane, fresco, spensierato ed adatto, per questo motivo, ad un pubblico molto molto giovane. Un bel giorno ne combina una di quelle che incominceremo a capire essere una delle sue: al supermercato ruba uno smalto. Roba grossa, come potete capire. Dalla vetta delle classifiche dove si trovava sprofonda in un secondo tra i reietti. Tutti gli sponsor del tour la abbandonano ed anche la casa discografica nicchia all'idea di farle uscire un nuovo disco. Chiaramente alla base di ogni comportamento malato di Juliette c'è la madre: il modo il cui non è stato in modo di crescerla, come da tossicodipendente l'ha sempre fatta vivere ai margini della società spendendo in droghe tutti i suoi soldi e facendosi accompagnare sempre da uomini che per lei non miravano proprio a diventare delle figure paterne. Scappata di casa non appena le è stato possibile ha trovato nella musica la sua ancora di salvezza, ha più soldi di quanti non se ne possa spendere in una vita intera, ma l'equilibrio mentale non sempre è facile da trovare. Va tutto bene, ma oltre un certo limite mi pare solo una scusa. 
La madre continua ad entrare ed uscire dalla sua vita come se fosse una molla impazzita. Apparsa priva delle migliori intenzioni nei primi episodi, viene chiusa in una clinica prima di farle compiere ulteriori guai. Tutto questo risveglierà in Juliette l'impressione di non avere affatto una famiglia, non avere amici e di essere sola al mondo. A subirne le maggiori conseguenze comunque sarà qualcun'altro: Sean. Giocatore di football dal volto angelico, verrà spedito al fianco di Juliette da parte dei loro manager al fine di favorire la loro immagine pubblica: una deve redimersi, l'altro ha bisogno di maggiore popolarità. Tutto parte con un caffè in pubblico, finisce che i due si innamorano anche. O qualcosa del genere. Nonostante i differenti stili di vita, modi di pensare e tradizioni familiari i due riusciranno per un po' a trovare la loro serenità... chiaramente fino a che la suocera non si metterà in mezzo! Là dove la madre del ragazzo cerca di mettere in guardia la ragazza promettendole che non entrerà mai a far parte della famiglia, compromettendo il loro buon nome e mandando all'aria ogni loro cattolica tradizione, Juliette accetterà la sfida combinando un improvvisato matrimonio a Las Vegas... ed abbandonando l'altare nel momento in cui, sempre per amor di immagine pubblica e buone maniere, si cerca di replicare la cerimonia in chiesa in grande stile. Con vestito bianco e tutto il resto. Il malridotto Sean apparirà più solo una volta nel momento in cui si troverà l'accordo per l'annullamento del matrimonio, poi più nulla. Ma che, davvero? Si fa così?
Nel momento in cui la madre, finalmente, si trova nelle condizioni giuste per abbandonare la clinica e tornare nella vita della figlia, con se si porta dietro un altro guaio. Un guaio di nome Dante. Dante partirà con l'essere il tutor affidatole dalla clinica ma andrà, in brevissimo tempo, a insinuarsi sempre più pesantemente nella vita di Juliette. Sicuramente facendo sempre leva su quel bisogno di famiglia che porta la ragazza a girare come una mina vagante, porterà dentro di lei un vero e proprio lavaggio del cervello: la aiuta ad avere sempre maggiore considerazione di se, a dire la propria senza farsi mettere i piedi in testa dai produttori e dal suo staff, la rendrà ancora più matura ma riuscirà a creare sostanzialmente una dipendenza nei propri confronti. Juliette in questo periodo licenzierà il suo manager e assumerà lo stesso Dante al suo posto. Compirà finalmente quelle scelte di carriera che mostrino la sua maturità e non più la sua assenza prettamente commerciale... fino a che non scapperà con la cassa! 
Juliette, in sostanza, è una ragazza giovane, insicura, con le stesse necessità che hanno tutti ma con un riflettore puntato in faccia che amplifica ogni minimo difetto. Ma è anche una mina vagante, una sicuramente segnata dalle proprie esperienze ma senza la vera capacità di apprendere dalle stesse. Vediamo Juliette cambiare molto nel corso del tempo, eppure non matura mai. 
- Rayna Jaymes. Per ogni principessa, ovviamente, ci deve essere anche una Regina della country music. Rayna è la persona che state cercando. E' la superstar della musica Country, con moltissimi anni di carriera alle spalle il suo nome è leggenda. Ora ha più di 40 anni, un marito figo e due bambine splendide. Una villa di mattoni ed un suv che pare una barca: cosa può volere di più dalla vita? Tutti la amano e la idolatrano... eppure la sua carriera si trova ad un punto morto. E' diventata un classico: tutti la ammirano ma nessuno compra più i suoi dischi. E' giunto il momento di far qualcosa.
Fedelmente al suo fianco fin dall'inizio della sua carriera il fido Deacon, suo migliore amico ma anche ex fidanzato dell'era giovanile. La cosa finì quando lui si è ricoverato per uscire dal circolo dell'alcolismo e lei si è sposata con il tipo che ancora oggi è al suo fianco. Le figlie lo chiamano Zio, ma in casa le cose non sono del tutto pacifiche, nonostante siano passati tutti questi anni. 
Il marito è un tipo di bell'aspetto, vestito elegante e di successo. In grado di ammaliare tutti... ma con la doppia faccia. Da uomo di successo sta diventando anche politico di successo: cadidato sindaco di Nashville mira al titolo di governatore per approdare, in qualche modo, prima o poi, alla casa Bianca. Alle spalle della sua campagna la famiglia di Rayna: prima di tutto il padre, losco faccendiere dalla maniere non particolarmente politically correct, che punta a far eleggere il genero solo per ottenere permessi ed altri favori, ma anche la sorella che si occupa attivamente di organizzare ogni aspetto della campagna. Su di lui non riusciamo a farci un'idea precisa. Lo vediamo manipolatore, politico d'assalto, insabbiatore di scandali con sospetta destrezza... ma anche amorevole padre di famiglia. Adorabile con le sue bambine, geloso nei confronti della moglie che tutto il mondo conosce ed ama. Abituato ad essere ascoltato e seguito dalle masse, capace a sentirsi non compreso e trascurato tra le mura domestiche. Fino al punto di farsi un'amante, ma questo è un altro discorso.
Pare a questo punto ovvio che anche alle spalle di Rayna ci sia un passato burrascoso perchè, da queste parti, se non ne hanno uno non le fanno neanche entrare. Prima di tutto c'è la morte della madre avvenuta in giovane età, quanto lei era solo una bambina, che l'ha consegnata direttamente nelle mani de padre con il quale non è mai andata d'accordo. Sempre stata in conflitto con sua sorella, ad oggi non ha praticamente alcun rapporto con il padre... ed uno molto deludente con la sorella. Tra di loro si sono sempre detti molto poco, ma quel poco, in effetti, potrebbe anche bastare. Per esempio quella faccenduola secondo la quale la sua prima figlia non è realmente sangue del sangue di suo padre... ma di quel tossico di Deacon. Che ora, a conti fatti, non è neanche più tossico (e non dimentica mai di ricordarcelo) ma che all'epoca non era certo il bravo figliolo al quale far riconoscere la paternità di qualcosa. O di qualcuno.
Si può dire che tutto questo l'ha resa un po' superba? Sì, si può dire senza problemi. Piena di se, certamente consapevole delle sue capacità ma arrogante e convinta che tutto le sia semplicemente dovuto.

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