Che scarpa che fa?

Dopo diversi tour per i principali negozi di scarpe della città credo di poter dipingere il quadro completo di quello che i negozi hanno da offrire in coda a questo periodo invernale, già pronti ai primi sprazzi di primavera.

- Simil UGG - come se piovesse. Alti, bassi, con più pelliccia, con meno pelliccia, come se al mondo esistesse davvero qualcuno a cui stanno bene. Devo dire la mia? Lo confesso: ho ceduto. Il tutto è successo uno o due anni fa, 15 € e marca ignota. Probabilmente non valgono più di questi soldi ma quando servono non se ne riesce a fare a meno, fregandosene dell'aspetto e di ogni altra esigenza simile.

- Stivale carrarmato - Dopo la nausea di tacchi super alti degli anni precedente, quest'anno ha preso possesso del mercato l'esigenza di scarpe basse, ultrabasse, possibilmente carrarmate nella suola. Spesso non molto eleganti, ma in grado di reggere il colpo su un look sportivo e di reggere al caldo e all'asciutto il piede. Adatti alle giornate di pioggia, alle giornate di freddo, a chi viaggia in moto, a chi cammina molto, a chi teme l'iportemia ogni volta che esce di casa. Dio salvi in promotore di questa tendenza, anche se non ha fatto niente di particolare se non andare a riscoprire la fine degli anni 80 (o giù di là - forse anche inizio 90).
- Stivale elfo - seguendo la scia del tutti giù per terra, sono scarpe senza neanche un filo di tacco, spesso di un tessuto vellutato, dalla forma morbida a mezza gamba. Anche in questo caso non si conosce anima viva alla quale stiano veramente bene.
- Le borchie - piazzate ovunque, sempre per la logica delle riesumazione degli anni 80 o giù di là. A punta, tonde o tronche vengono piazzate, oltre che su borse, giacche ed accessori, anche su scarpe \ stivali e ballerine.
- Plateau - situazione fuori controllo. L'idea della scarpa con il plateau non mi ha mai fatto impazzire, gira più che altro da due o tre anni e all'inizio si diceva pure che aiutasse il piede a subire meno il colpo del tacco e della camminata innaturale... se non fosse che questo ha portato il livello dei tacchi a salire sempre più tanto che ora la questione è fuori controllo. L'anno scorso pareva esserci un assoluto monopolio di questo genere di impianto, quest'anno c'è più solo qualche residuo ma fuori da ogni raziocinio umano. 5 o 6 cm di plateau, un totale di 15\20 cm di scarpa, spesso di colori differenti perchè si noti per bene. Ci sarebbero da distinguere due varianti:
- Il tacco. Se sottile, a prova di equilibrismi. Se spesso, modello Via di Francia [a buon intenditore].
- La zeppa. Modello spice up your life, in grado di imprigionare il piede, fermare la circolazione e sperare che chi lo indossa riprenda un po' di senno.
- Il tacco antisgamo - edizione duemilacredici. Impiantato sia su scarpe più sportive che più eleganti vorrebbero provare a dissimilare la presenza di una zeppa rivestendola all'interno della scarpa. Detta così pare anche convincente, decisamente meno lo è della realtà quando ciò che viene messo dentro sono 10 cm di zeppa, solo all'altezza del tacco... che poi i casi sono due: o hai una gamba di legno o hai riempito gli stivali di giornali. Si capisce che tutto ciò non mi convince affatto?

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