L'apologia del nulla
Che poi mi chiedono perchè non scrivo più nulla. Eh, perchè...
Generalmente, il 90% dei miei post non sono un granchè ragionati, spesso è la riproposizione di qualcosa che ho già detto fuori, la scopiazzatura di una notizia letta altrove o banalmente un pensiero sorto spontaneamente ma che nessuno di quelli che conoscono realmente mio nome, cognome e quoziente di stupidità avrebbero la voglia (o forse l'interesse) di stare ad ascoltare. Mai mi è capitato di andare a cercare nervosamente qualcosa da dover scrivere assolutamente, ed è giusto così. Capita poi, su certe cose, di non sapere bene ancora cosa dire ma, trovandomi davanti ad un tipico tema che tratto da queste parti, decido di soffermarmici un po' di più: come davanti ad un libro. Appena lo chiudo penso se sia il caso di dire qualcosa, se ho qualcosa da aggiungere o se ho voglia di approfondire qualcosa. Se poi non so che dire semplicemente lo riprendo e lo piazzo in cima allo scaffale ma, si sarà capito, non mi capita spesso di non avere da dire la mia su qualcosa. Questo in certi casi è un difetto, soprattutto nella vita di tutti i giorni, ma di questo magari ne riparlerò un altra volta.
Nei momenti in cui la mia vita si è resa più frenetica chiaramente anche il tempo per trovare qualcosa di interessante da dire è venuto seriamente meno, figuriamoci poi il tempo per partire da questo spunto e avere la forza mentale per ricamarci sopra uno dei miei consueti castelli. Questo, inutile dirlo, è uno di quei momenti. Spesso, inoltre, non è solo una questione di non avere nulla da dire ma non avere neanche il tempo per farlo.
Certe volte, come questa mattina per esempio, il tempo, la voglia e l'ordine di idee sembravano giocare a mio favore. Avevo il qualche attimo per scrivere, avevo l'argomento e avevo davvero anche la voglia di farlo: a quanto pare, però, il quadro astrale che credevo di avere davanti non era completo. Prima ci si è messo il PC che mi ha dato il buongiorno mostrandomi una fantastisca schermata blu dall'aspetto inquietante. Poi è partito il modem, poi il modem non ne ha voluto sapere si ripartire, poi, poi, poi... vabbè! E' andata.
Chi lo avrebbe mai detto che si sarebbe potuto scrivere sul non scrivere.
Commenti
Posta un commento
"Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione"