Sepolta in casa

Da qualche tempo a questa parte i programmi di real time stanno avendo la meglio su di me: soprattutto quelli della sera sui quali capito sempre quando finisco di guardare i miei film \ telefilm e faccio un giro di zapping prima di andare a dormire. Quelli che parlano di malattie e patologie strane sinceramente me li evito perchè mi fanno un po' impressione, mi evito anche Clio, perchè ne abbiamo giò tutti abbastanza da YT, gli altri credo che creino dipendenza. Come non menzionare sepolti in casa, programa della durata di 45 - 50 minuti in cui viene presentato un caso umano del giorno: una persona che nella vita ha accumulato talmente tanta schifezza da non riuscire più ad aprire la porta di casa.
Io ne sono diventata davvero esperta. A quanto ho capito gli accumulatori (che per qualche strana ragione, veramente, sono quasi sempre - o senza quasi - donne) si dividono in diverse categorie:
- gente sola: della serie tutto questo spazio in qualche modo dovrò occuparlo e prendersi un gatto ancora non gli è passato per la mente;
- gente che non vive sola ma che viene accusata perennemente dello sciattume nel quale li costringe a vivere. Che poi, dico io, questi figli \ mariti \ fratelli non hanno mai pensato di prendere un gran sacchetto e buttare un po' alla volta via tutto? O di chiamare un medico che se ne occupi invece che Real Time? Inutile a dirsi che l'accumulatrice, sentendosi maltrattata, finisca inevitabilmente per comprare, quindi accumulare, altro.
Altra distinzione:
- l'accumulatrice da acquisto compulsivo. Tipo Eros Ramazzotti e le sue 80 chitarre c'è chi non riesce a fare a meno di portarsi a casa ogni cazzata in offerta che gli passasse davanti. Ma anche oggetti, strani, particolari, di cui non può fare a meno... e non può fare a meno di non buttare via cose di cui non ha più bisogno.
- l'accumulatrice pigra: gente che semplicemente non butta via niente dal '42 o perchè una qualche malattia gli impedisce il movimento o perchè semplicemente si ritrova oltre il limite della trascuratezza personale.
In ogni puntata c'è anche un team di esperti che prende la parola e analizza la situazione. C'è l'impresa di pulizie che ti insegna come svuotare una casa piena zeppa di roba, c'è la psicologa che ti spiega come è possibile ridursi con le manguste in cucina e non rendersene conto... insomma c'è sempre qualcuno che ti racconta nel dettaglio la situazione... e ti fa capire a che punto della degenerazione ti trovi.
Mia madre sostiene che probabilmente la prossima edizione del programma dedicherà almeno un episodio a camera mia! E non capisco come mai. Mi chiede di tanto in tanto di prendere una grande busta e non fermarmi fino a che non l'ho riempita tutta. Già devo ammettere il sacrificio: dopo la laurea mi sentivo tanto bene e purificata che un lavoro del genere l'ho compiuto... ma con moderazione. Potreste voi mai decidere di cestinare:
- ogni biglietto del cinema pagato dall'era della ragione in poi, anche se ormai tanto sbiadito che non si legge più il titolo;
- tutti i telefoni cellulari e relativi caricabatterie avuti dall'età di 15 anni, da me, i miei genitori e (lo ammetto) dai nonni;
- i barattoli delle creme, vuoti lavati e sterilizzati, nel caso prima o poi servissero;
- tutti i jeans taglia 48 rilasenti ad un passato neanche troppo remoto, nel caso in cui dovessi mai riprendere tre taglie di colpo;
- tutte le fatture \ ricevute \ quietanze di pagamento degli acquisti on line fatti nell'era di paypal;
- il perno gommoso che un tempo teneva ferma la porta, per l'eventualità che scopra come poterlo fissare nuovamente a terra;
- tutte le ricevute (e ricevute di ritorno) di tutte le raccomandate spedite per raccolte punti dal 2005 in poi (prima non me ne occupavo io, e me ne dolgo);
- la collezione di tovaglioli di carta, iniziata all'età di 6 anni, arrivata con più o meno fortuna, ad occupare due diverse scatole per un totale di 140 - 150 pezzi (ora non ricordo bene, sono anni che non torno a contarli ma solo perchè temo di rovinarli);
- il barattolo con i mozziconi di matite colorate che si accumulano dai tempi dell'asilo;
- i tappi delle bottiglie di spumante stappate ad ogni capodanno e compleanno;
- i calendari degli anni passati con ricette, o semplicemente belle immagini, che possono sempre servire da ritagliare in futuro;
- i sussidiari delle elementari;
- ... devo veramente andare avanti?
Tra l'altro, analizzando con un certo interesse personale il programma ho felicemente realizzato di essere ormai giunta al livello avanzato della patologia. Non più quella in cui si accantona tutto quello che ti è passato davanti in vita tua, ma quella in cui si incomincia a dare un ordine al tutto come se fosse normale. 
- Quello in cui giustifichi ogni acquisto fuori di senno con ma era in offerta o ma ne avevo bisogno veramente;
- Quello in cui incominci ad organizzare tutti i tuoi possedimenti per scatole (dette anche"capsule del tempo") e in un determinato ordine, in modo da avere tutto sotto controllo e fingere che non ci sia un problema.
Aiuto, qualcuno mi aiuti! 

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