Film della settimana - secondo quadro della situazione p.1
Il progetto film della settimana non è mai fallito del tutto, ma c'è andato molto vicino. Per capire di cosa sto parlando: qua. Come ogni buon proposito fatto la notte di capodanno credo che avrei potuto abbandonarlo al 21 del mese, ma invece no: mi ostino a portarlo avanti anche se si tratta quasi di accanimento terapeutico a questo punto.
Lo scopo del progetto era quello di farmi una minima cultura cinematografica [qui scatti la risata] concedendomi di tando in tanto qualche pillola di trash di cui parlare e sparlare a pranzo con gli amici: è esattamente così che giustifico il n° 19 (il cui giudizio tecnico si trova in zona commenti) ma anche il n°20.
Il problema di chi ignorantemente come me si affaccia al mondo del cinema con una cultura nel settore sotto la media è quello di rischiare di non capire mai bene a cosa ci si sta affacciando. Per farla un po' più chiara: se vedo i Soliti Idioti o Colorado Caffè e non mi viene da ridere, non ci vuole certo un genio a capire che la verità sta solo nel fatto che tutto ciò NON FA RIDERE. Non ho bisogno di chissà quale cultura per distinguere qualcosa di livello molto molto basso da qualcos'altro magari divertente, frivolo e leggero che però non insulta la mia intelligenza. Ignoro chi sia Tarantino ma non sono analfabeta. Tenendo sempre in ballo Tarantino (ok, mi avete beccato, una minima idea su chi sia la ho), vedendo Pulp Fiction qualche dubbio in più si fa strada nella mia mente: è talmente geniale che non sono in grado di capirlo o è solo un gran taglia e cuci di pellicola senza senso? Chi dice che è una gran capolavoro lo fa solo per darsi un tono o lo crede veramente? Può essere anche vero che non sono niente più di una spettatrice qualsiasi, ma se il film non è fatto per lo spettatore per chi è fatto? Non credo avrebbe senso costruire il film più bello del mondo se poi solo il regista è in grado di capirlo veramente (o solo una elitte di individui forgiati dal DAMS). Questo discorso temo di averlo già tirato fuori parlando di Baricco, quindi la pianto e vado avanti perchè Tarantino non sembri oggetto delle mie invettive.
Per un certo periodo i post de il film del mese hanno smesso di comparire, in quel periodo ho accumulato diverse settimane di ritardo dato dalla vita che avanza ed impegni accademici: si può anche dire che abbia bellamente perso la mano ed abbia approfittato di un ritardo che già c'era per aggiungerne ancora un po'. Contro ogni aspettativa sono riuscita a riprendere il filo ma sono passata dal recupero di vecchie glorie come il marchese del grillo (n°10), Il Gattopardo (n°12), The truman show (n°15), all'intera cinematografia di Ficarra e Picone. Ognuno si prende ciò che si merita. A dire il vero manca ancora "la matassa" ma quanto già visto rende piuttosto bene l'idea. Nel giro di pochi giorni sono riuscita a vedere Nati stanchi (n° 21), Anche se è amore non si vede (n°29) e il 7 e l'8 (n°31) e, al di la di ogni scetticismo, credo di aver ridato un minimo di fiducia alla commedia all'italiana. Purtroppo le doti interpretative di uno dei due (Valentino) non mi hanno mai entusiasmata, anche nei film le trovo piuttosto limitate, tranne che in anche se è amore non si vede dove è praticamente perfetto. Tutte e tre le commedie riescono a far ridere, avere battute divertenti che si lasciano ricordare, uscire dallo stereotipo del cinepanettone con un minimo uso di parolacce. Forse neanche una, non ci giurerei: non sono una che si scandalizza per queste cose e non ci faccio caso, tuttavia là dove se ne abusa danno molto fastidio. Per questo motivo consigliatissimi. Decisamente più deludente Qualunquemente (n°28) che soffre molto la trasposizione in film di un personaggio nato per delle scenette di pochi minuti e che, a tratti, non è affatto un film comico ma quasi un documentario. Non ci saranno immagini reali ma è molto crudo e forse sarebbe stato necessario compiere una scelta: o sull'uno o sull'altro genere.
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