Il film della settimana #32 2012

Per puro caso ho imprestato le mie energie intellettuali a 2012, film del 2009 che narra la vicenda della fine del mondo. Ciò di cui i maya hanno profetizzato secoli fa ora è chiaro a tutti e, dopo 4 anni di studi, è pura realtà.
Se il film si fosse limitato a questo credo che non sarebbe Stato neanche così male. Chiaramente, però, da questo presupposto la vicenda è degenerata. 150 minuti, che poi fanno più di due ore, di gente che fugge in auto dalle onde anomale, che vola facendo lo slalom tra i lapilli di crosta terrestre che volano per aria e, inevitabilmente un progetto volto alla salvaguardia della razza umana discussa e mezza a punto al G8. Figuriamoci. Tale grande piano è costituito dalla costruzione di un numero limitato di "capsule" in grado reggere urti, maremoti ed innondazioni, fino a che la situazione si fosse calmata in modo da riprendere il mare e trovare una nuova terra da abitare. Spero si legga l'amarezza nelle mie parole perchè, lo giuro, fino a quasi la fine del film, quando queste navicelle si palesano a noi, avevo capito che il grande piano consistesse nel mandare gente nello spazio. Come può non essere così? Come può tutta questa situazione di agitazione della crosta terrestre, delle zolle e di tutto quello che compone questa Terra calmarsi in poche ore, in modo tale che i nostri eroi possano riprendere il largo senza neanche ricorrere a pastiglie contro il mal di mare che per la fretta hanno dovuto lasciare in bagno?

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