Le scarpe rosse - Joanne Harris

Sarebbe un libro delizioso se non fosse una mossa così palesemente commerciale.
Pubblicato quasi 10 anni dopo Chocolat (ed ad otto anni di distanza dal film), Joanne Harris è tornata con questo libro a far rivivere le vicende di Anouk e di Vianne ambientandole a quattro anni di distanza dall'ultima folata di vento che le portò via da Lansquenet.
Quella che troviamo non è più una Vianne (oggi Yanne) allegra, colorata e coraggiosa, piuttosto siamo davanti ad una donna decisamente più grigia e tormentata da demoni del passato creati ad arte per questo nuovo capitolo delle loro vicende. Come se fosse stato necessario tirare ancora un po' la corda e, non sapendo da dove partire, sia stato creato un passato ad arte dal quale attingere. Un passato che non esisteva nel momento nel quale è stato creato il personaggio e in assenza del quale abbiamo fatto la sua conoscenza. Il che chiaramente destabilizza. Forse, abrebbe avuto più senso utilizzare questa nuova storia con nuovi personaggi, lasciando perdere in toto tutto ciò che era già stato concluso, firmato e lasciato ai posteri.
Altro elemento che mi destabilizza: l'ambientazione. Se il primo romanzo si collocava orgogliosamente alla fine degli anni 50, nella favolosa località che tutti abbiamo imparato a conoscere soprattutto grazie alla splendida location del film, questa seconda storia si svolge ai giorni nostri. Non c'è alcun esplicito riferimento all'anno, ma sono in più battute richiamati cellulari, computer, internet ed altre realtà che non possono che appartenere agli anni 2000. Mi sfugge la motivazione per questa ostinazione a ricordare tutto quello accaduto a Lasquenet come vicenda di quattro anni prima, come se una realtà come quella narrata fosse ancora oggi concepibile. Oddio, non nego che a tratti ho pensato che a scrivere i due libri siano state due mani differenti.

Chocolat - Joanne Harris
Chocolat - il film

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