Un occhio sul mondo

L'osservazione sul mondo che si evolve, muta (ma soprattutto, si riproduce) di oggi riguarda la quantità di donne incinte che vagano in questi ultimi mesi a piede libero. Per quanto io possa vivere in una città a crescita sottozero da anni, non è che non abbia mai visto una donna incinta. Non saranno mai state tantissime, ma si sono sempre difese piuttosto bene. Poi è arrivato il 2012, è finito l'inverno, i cappotti sono stati riposti negli armadi ed un esercito di pancioni è sceso in piazza! Credo di non aver mai visto così tante pance gonfie in vita mia come in questi ultimi tre mesi. Si entra in un negozio e se ne trovano due. Si sale su un autobus e non meno di tre sono quelle per cui la gente chiede spazio e reclama un posto a sedere. Ci si ferma pochi minuti ad un tavolo di un bar ed almeno 5 ti passano davanti.
La prima reazione istintiva è sicuramente di gioia, di felicità, anche se non si è direttamente interessati nella faccenda, pensare ad un nuovo bimbo che nasce non può che metterti di buon umore. La seconda reazione è però quella di valutare la quantità di casi che ti passano davanti, rilevare come spesso, molto spesso, troppo spesso, la grandezza di queste pance si equivalga, cercare di immaginare di quanti mesi possano essere e calcolare come... cavolo! Dopo l'alluvione del 4 novembre vi fu per un paio di giorni il divieto di circolazione, un continuo di piogge forti, le assenze dal lavoro furono giustificate... i cinema erano chiusi ed anche le partite sospese. Prevedo tra luglio e agosto un baby boom di proporzioni tali che la nostra provincia non ricorda da tempo. Un ondata di nuovi esseri urlanti e piangenti che abbasseranno di svariati punti l'età media locale, che tra trent'anni pagheranno tutte le nostre pensioni e che, per il momento, aiuteranno a mantenersi tutte le babysitter del circondario in attesa in un lavoro serio, pagato e possibilmente non in nero... che forse non avranno mai.

Commenti