White Collar

Protagonisti assoluti del telefilm sono Peter Burke, agente FBI, e Neal Caffrey, ex truffatore dall'animo romantico.
La vicenda che instaura la relazione tra i due personaggi ha luogo diversi anni prima del nostro asso temporale: Neal, truffatore all'apice della sua carriera, ne combina di tutti i colori mentre Peter, con l'affanno, gli corre dietro. In più occasioni si sono incontrati ma, come nelle più classiche delle narrazioni, i buoni vincono sempre e Neal viene preso e chiuso in galera. Dopo anni di pena scontata nel più assoluto riserbo, Caffrey decide e riesce ad evadere: Burke entra così nuovamente all'opera e lo rintraccia presso la sua stessa precedente residenza... intenzionato come non mai ad incontrare Kate: il suo amore e la sua ossessione.
Peter, agente burbero che poi così burbero non è, si fa impietosire dalla vicenda del ragazzo, riconosce nel suo miglior nemico un talento ed un acume superiore alla media e riesce ad ottenere un baratto: la sua libertà vs la collaborazione a tutte le indagini dell'unità White Collar dell'FBI!
Oltre alle indagini presenti in ogni puntata, ogni stagione è retta anche da un unico filo conduttore che muove i personaggi al raggiungimento di un traguardo, ad una verità da scoprire, grazia alla quale andiamo a conoscere sempre meglio i nostri eroi.
E' sufficiente avere una discreta conoscenza dei telefilm di priduzione americana degli ultimi anni per leggere nelle righe di White Collar diversi richiami: dalla presenza di Valeri Malone - Tiffani Thiessen nel ruolo della dolce Elizabeth, a quella di Payton Sawyer - Hilarie Burton... per non parlare comunque del passato attoriale anche di Mattew Bomer e Tim DeKay, fino ovviamente a non far venire meno la eco di qualsiasi altro telefilm poliziesco. Come in The Mentalist c'è la collaborazione di un esterno al mondo delle forze dell'ordine, qualcuno che addirittura potrebbe essere considerato al di la della barricata rispetto al segno della giustizia ma che, per un motivo o per un altro, arriva a dover collaborare, a porre il suo acume e la sua capacità deduttiva a servizio di un bisogno superiore rispetto a se stesso. Ovviamente, entra nel gioco con la forza, ci resta per puro piacere personale. Neal ha chiaramente gli stessi guizzi, la stessa propensione a scavalcare la burocrazia, consapevolezza del proprio fascino e la medesima passione per completi firmati e i gilettini. Con l'aggiunta di un cappello, in stile molto british. Prendi tutto questo pacchetto e uniscici una maggior ricchezza della trama (perchè far comparire Jhon in Rosso tre volte a stagione non è più sufficiente per nessuno) una squadra più caratterizzata ed una vena comica che va a braccetto con gli attimi di forte impatto drammatico... ed ecco uno dei migliori prodotti degli ultimi anni. Posto tutto il mio affetto per Patrick Jane, si intenda.

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