Casa di foglie - Mark Z. Danielewski

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Più che un romanzo è un’esperienza di lettura.
La prima volta che ho sentito parlare di casa di foglie dev’essere stato circa 10 anni fa, nel frattempo è diventato un vero caso letterario: uscito di produzione in pochissimo tempo è diventato praticamente introvabile, se non usato e/o a prezzi improponibili.
Quando ormai avevo messo l’anima in pace circa il fatto che mai sarei riuscita a metterci su le mani, ecco all’improvviso un annuncio a squarciare i cieli: casa di foglie è tornato in stampa e sarebbe stato messo in vendita quanto prima. 
Lo ammetto: pur non essendoci alcuna minaccia che sarebbe stata un’edizione limitata o che sarebbero stati posti altri strani limiti, non ho resistito alla tentazione della prevendita, procedendo all’acquisto ancor prima che questo fosse disponibile e attendendo con calma il gran giorno in cui avrei potuto metterci le mani sopra.
Una volta che casa di foglie è stato tra le mie mani, al netto della felicità puramente consumistica sulla quale prima o puoi dovrò andare a riflettere, un paio di considerazioni sono immediatamente venute a galla.
In primo luogo la mole del romanzo, un formato decisamente più grande, più spesso e più pesante della lettura media mi sia mai capitata tra le mani. Ovvio che se il paragone lo si fa con Il Signore degli Anelli qua non si va assolutamente da nessuna parte.
La seconda constatazione necessaria è che tutto quello che mi era mai capitata di leggere, sentire e/ percepire circa il romanzo era assolutamente vera. Non sarebbe stato possibile affrontarne la lettura in ritagli di tempo, magari alla sera, addirittura a letto con la testa sul cuscino. Il formato non lo consente e l’impegno necessario per affrontarlo nemmeno.
Ma allora perché volersi cimentare in quest’opera, chi ce lo fa fare? Sarà mica che se era andata fuori stampa una ragione ci doveva pur essere? 
Probabilmente non è momento storico adatto per dedicarsi interamente ad una lettura del genere, soprattutto per chi soffre di claustrofobia o per intensi attacchi di panico. Per tutti gli altri, è proprio ora che abbiamo il tempo e lo spazio per farci rapire dal racconto!
Ancora una premessa: Casa di foglie non è adatto a tutti, devi esserci portato, devi averne la voglia, la costanza e il giusto allenamento alle spalle. Non è adatto ai lettori occasionali… ma è perfetto per chi per una volta voglia andare “oltre” la semplice esperienza della lettura a prescindere se quello che si trova davanti possa essere il suo genere preferito o meno. 
Per approcciare a Casa di foglie è necessario essere pronti ad avere a che fare con una narrazione complessa, espressa non solo a livello testuale ma anche grafico ed impostata almeno su un paio di piani narrativi differenti. Ciò che ti deriva dall'opera non è dato soltanto dalla parola scritta, ci sono dei tempi narrativi, dei ritmi di lettura che ti impone l'autore attraverso l'impaginazione, la scelta grafica, la disposizione del testo nella pagina. In alcuni punti la pagina è fitta, altrove non si scorgono più di un paio di parole.
Il punto di partenza, senza andare a svelare troppo della trama, è il ritrovamento di un baule contenente degli scritti. Il protagonista approccia a questi appunti disordinati e confusi e verrà risucchiato dagli stessi come in un vortice. Il secondo piano narrativo è infatti rappresentato da quello che uscirà fuori da questa rielaborazione che si rivelerà essere un saggio accademico avente ad oggetto una pellicola a carattere documentale circa le anormali vicende occorse intorno ad una singolare villetta familiare in Virginia.
Come ogni saggio che si rispetti anche questo riporta delle note bibliografiche, appunti a margine, cancellature, macchie, tutto riportato fedelmente sulle pagine di questo casa di foglie per la cui lettura spesso è necessario ruotare il volume, andare avanti, indietro, cercare documenti tra gli allegati in calce, in generale prendere fisicamente una buona dimestichezza con lo stesso.
Un’opera assolutamente cervellotica, probabilmente non necessaria, assolutamente imperdibile. 

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