Le anatre di Holden sanno dove andare - Emilia Garuti

Il primo incontro con questo romanzo è stato decisamente casuale. Non si giudica il libro dalla copertina ma io, onestamente, non appena ho letto il titolo ho deciso che dovesse essere mio! Ho provato a cercarlo, a richiederlo, a comprarlo... ma il mondo sembrava davvero volersi mettere tra me e lui facendo inevitabilmente aumentare il desiderio. Non sarebbe aumentata tanto la bramosia di averlo tra le manie concluderlo in un sol boccone se lo avessi avuto tra le mani in occasione di quel primo incontro. 
Ma questa è la vita che va un po' come vuole lei. Ed è la vita che mi ha portato in Giunti per tutt'altro motivo e me lo ha fatto trovare lì, vicino alla cassa, con una buona percentuale di sconto applicata. Il destino: quello doveva venire a casa con me e non mi interessa come e perchè. 
Se lo chiedete a me Il giovane Holden è un capolavoro assoluto della letteratura, a partire dal titolo originale intraducibile in poi. Dovrebbero farlo leggere nelle scuole, dovrebbe essere riletto ogni 4 o 5 anni per vedere l'effetto che fa... e soprattutto se qualcuno ti impresta il suo volume, questo dovrebbe essere restituito. Triste storia di come la mia copia del liceo sia andata per sempre e io sia finita a ricomprarmelo, rileggermelo, riamarlo anni dopo. 
Non tutti amano lo stile di J.D. Salinger, sicuramente particolare, sicuramente da interiorizzare prima di riuscire a apprezzarlo per davvero. Personalmente ritengo che non riconoscerne la genialità sia una sorta di affermazione blasfema ma cerco spesso di comprendere che i gusti sono gusti. Appare in ogni caso evidente che l'autrice non appartenga a questa categoria e che, in maniera neanche troppo velata, ci si sia ispirata per raccontarci la storia della sul Will, diminutivo di Willelmina. 
Will è la tipica adolescente moderna. Piena zeppa di conflitti interiori, in lotta con i propri genitori, in lotta con la vita, con gli stereotipi, con tutto ciò che la società si aspetta da te e con quello che pensa di dover dare alla società. Ha 20 anni è appena uscita dalle scuole superiori e dovrebbe essere pronta ad affacciarsi alla vita adulta... ma chi lo è mai stato? tanto più di questi tempi pieni di stimoli, di impulsi, di occasioni per scoprire cose nuove ma pieno anche di modi per rimanerne fregati! Will ha bisogno di qualcuno che la ami, che la protegga, che le faccia capire che non esiste una scelta giusta ed una sbagliata... ma le cose non le sono andate esattamente nel verso giusto, nè in famiglia... nè al di fuori dove le amiche sono poche, sono svogliate, sono facilmente affascinabili da altro e, soprattutto, probabilmente non sono davvero amiche.
La protagonista non sa quello che vuole, ha paura delle proprie scelte. Vorrebbe tutto e non vorrebbe niente, ha paura delle conseguenze, del giudizio degli altri. Non è capace di aprirsi agli altri e i genitori non aiutano. E' spaventata e nessuno la aiuta a muoversi con i propri ritmi. E' la vita a far schifo: le iscrizioni all'università scadono a settembre, devi farti trovare pronta, sull'attenti, non devi aver ripensamenti, non puoi permetterti di fermarti un solo istante a pensarci, i genitori le domandano cosa intenda fare del proprio futuro ed il timore di essere comunque inadeguata, qualunque possa essere la propria scelta. Seguiranno un dialogo quasi inesistente con una psicoterapeuta che diventa in breve un decisamente più proficuo dialogo con se stessa, Matteo, un amico capace di starle vicino e, forse, di comprendere le sue paturnie ed un finale con il punto interrogativo. 
Una sola considerazione finale da rivolgere direttamente all'autrice: abbiamo capito che qualche libro a scuola l'hai letto. Brava, ti fa onore, ma anche meno citazionismo a casaccio.

Commenti