Serie del momento

Ritengo che per me sia giunto il momento di fare il punto della situazione in fatto di serie viste o scoperte nell'ultimo periodo.
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Guilt. Della serie #tuttacolpadiNetflix. Ricordo di averla vista, che mi era piaciuta, ricordo di esser stata bella dispiaciuta di scoprire che non era stata rinnovata per una seconda stagione... ma alla fine dei conti non è stato altro che l'ennesimo poliziesco di cui potevamo tranquillamente fare a meno. Ad ingraziosire un po' la vicenda la tresca tra il poliziotto tecnicamente incaricato di fare le indagini e la sorella della principale indiziata dell'omicidio. Londra sullo sfondo ed un finale aperto che, se non era previsto un rinnovo, si sarebbero anche potuti risparmare. Pietra sopra.
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Life sentence. Tradotto: sentenza di vita, ovvero la peggiore delle situazioni che possono capitare ad una ragazza alla quale era stato diagnosticato che, a causa di una grave malattia, non sarebbe mai diventata adulta... nel momento in cui il miracolo si avvera. Protagonista della commedia che, al di là del tema principale, è piuttosto demenziale, è Aria di Pretty Little Liars. Probabilmente nel film aveva anche un altro nome, ma non credo che sia ancora riuscita ad uscire dal personaggio. La protagonista ha una malattia cronica, dopo l'ennesimo ciclo di chemioterapia, riscontrato l'insuccesso della terapia, decide di voler interrompere ognu cura e godersi al di fuori dell'ospedale quello che le rimane da vivere. Parte per Parigi dove incontra quello che, di fatto, è il primo ragazzo della sua vita. Si innamorano e lui la segue in America, dove si sposano, vanno a vivere insieme e dove lei accetta di sottoporsi ad una cura sperimentale grazie alla quale la malattia regredisce del tutto. Yey!
O quasi. Perchè ora che fare? per colpa della malattia fino a quel momento non solo non ha praticamente vissuto, non ha esperienze di amicizia, d'amore, di antipatia, simpatia, ma non ha neanche mai lavorato per non parlare del titolo di studio "pro forma" per una scuola che praticamente non ha neanche frequentato. 
Dopo esser stata trattata, più o meno metaforicamente, con i guanti bianchi, l'impatto con la realtà è crudo e devastante. L'idea era buona, la serie a tratti sarebbe potuta esser fatta meglio e per questo sconta il mancato rinnovo per la seconda stagione.
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Famous in Love. Scusatemi ma questo è il mio guilty pleasure. La adoro. Completamente trash ma irresistibile. Siamo alla seconda stagione, ancora più trash e irresistibile della prima. Un solo triste difetto: soli 10 episodi per stagione. Un anno intero ad aspettarla e andata via così in 10 episodi. Non credo ci sia altro da dire: famous in love va vista... attendendo con rinnovata ansia e trepidazione la terza stagione. 

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Here and now. Una volta ogni tanto sono contenta di un mancato rinnovo. Serie 2018, racconta le vicende di una famiglia americana. E fin qua niente di originale. Il problema è che questa famiglia è completamente fuori dagli schemi. In teoria la faccenda è interessante, non parte dalle solite derive trash già viste e riviste, nulla di demenziale. Partiamo dalla sua formazione: madre, padre e quattro figli di cui tre adottivi. I tre adottivi, tra l'altro, hanno tutti origini razziali differenti, circostanza che spesso sembra volerli mettere contro la propria famiglia adottiva, quasi ad accusare i genitori di averlo fatto "per moda". Il problema è che non si arriva mai davvero al punto. 
Il punto quale sarebbe? La rande e grossa famiglia variopinta? No, questo è solo il punto di partenza. All'inizio sembra quasi voler punta al paranormale: un numero "11" che compare con frequenza allarmarìnte davanti agli occhi dei nostri protagonisti, senza che anche questo elemento venga mai indagato e perseguito fino in fondo. Si sfiora il tema delle malattie mentali, ma sembrerebbe solo per negazionismo ... quindi sono ufficialmente confusa. Amen.

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