E' un giorno nuovo e spero che sia buono anche per te

Sono ufficialmente e precocemente entrata nella fase "moralizzatrice" della mia vita. Da un certo punto vista è una vita che aspetto di essere anziana abbastanza per poter commentare ad alta voce quello che mi passa davanti, senza più freni inibitori, come se alla vita avessi già chiesto abbastanza e non ci fosse assolutamente bisogno di andare avanti ancora un po' con le falsità e le buone maniere di facciata. Sono spesso molto critica nei confronti del mio prossimo, ho sempre cercato di tenerlo per me ma credo che ad un certo punto qualcosa abbia anche incominciato a leggersi nei miei occhi.
Oggi finalmente posso dare il via alla nuova fase della mia vita, inutile andare avanti con certi perbenismi. Diamo il via alle danze. 
Per esempio, mi capita spesso di incontrare persone che è assolutamente necessario moralizzare all'interno degli atrii dei palazzi. Nello specifico del mio di palazzo. Comunque non ditemi che nel vostro è diverso che non ci credo neanche se lo vedo. 
Sarò ingenua ma ho sempre visto il Condominio come una piccola comunità di esseri viventi, apparentemente estranei che condividono qualcosa. Una piccola fetta della propria esistenza, della propria quotidianità. Pensate a quanto calore ed all'affetto solo risiede nel concetto di "percorrere la strada la casa" o nel "ritornare a casa". Eppure ognuno di noi condivide la propria personalissima "strada di casa" con altri. Dovremmo essere uniti, affiatati solo per il fatto di condividere qualcosa di tanto caro all'essere umano. Non dico essere amici, non dico frequentarsi abitualmente o entrare necessariamente in confidenza... però ci deve necessariamente essere dei reciproco rispetto. 
Abito nella stessa palazzina da tutta la vita ed ignoro come si chiami la mia vicina di casa. Certo, ricordo perfettamente il cognome vicino al campanello, il suo e di tutti quelli che vivono dalla mia porta d'ingresso sino al portone, ma non ho idea di quale sia il nome di battesimo. In altri casi conosco il nome di battesimo (se è stato scritto accanto al cognome sul campanello) ma non ho idea di che faccia possa avere. Però il rispetto dovrebbe essere alla base del rapporto umano che contraddistingue tutta questa faccenda. Se il rispetto non lo hai, ci penso io a moralizzarti. Ad insegnarti a vivere insieme ai tuoi simili. 
Questo è quello che capita a tutti coloro ai quali tengo il portone aperto entrando nel palazzo che non ringraziano neanche. Avranno fretta, saranno sovrapensiero, ma non mi interessa. Per ringraziare basta meno di un secondo. Se te non mi saluti passo io al contrattacco, mi ringrazio da sola. Ed a gran voce.
Grazie.
Prego.
Buona giornata.
Buon giorno a lei. 
Un monologo lungo e articolato, giusto per far capire come sarebbe dovuta andare la vicenda. Non molto differente è lo scambio di battute nel momento in cui qualcuno che entra nel portone, diversamente, non lo tiene aperto per me: grazie, prego, buongiorno, buongiorno a lei. Se persino si incuriosiscono fissandomi da lontano fino a quando non finisco lo scioglilingua io, tranquillamente, li rassicuro: sì sì, parlavo proprio con lei.

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