Altri 10 film brutti che non avrei mai visto p. 3

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Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni

Sono finita su questo film girovagando per la catagorie dei film romantici e scorgendo Antonio Banderas tra i protagonisti... mi sta più simpatica Rosita di lui ma non poteva essere malaccio come film. Sono arrivata in fondo un filo sconcertata. Poi ho scoperto che è un film di Woody Allen ed improvvisamente ho capito tutto. Ho capito, per esempio, che io la dovrei smettere di guardare film di Woody Allen. Tra l'altro, se proprio devo aggiungere ancora qualcosa a questa triste vicenda, devo aggiungere anche questo film alla categoria di quelli dal titolo menzoniero, perchè qui nessuno incontra l'uomo dei propri sogni. Nessuno proprio nessuno. La protagonista ha un matrimonio infelice e insensato con un uomo che, giunto all'apice delle cose inutili che ha messo insieme nella sua vita, scappa di casa con la dirimpettaia. Una che vive nel palazzo di fronte al loro, perchè lui, tra le varie cose, non lavorando o, come direbbe lui, lavorando da casa, ha davvero davvero molto tempo da trascorrere fissando fuori dalla finestra. Lei è segretamente innamorata del suo capo, Banderas, ammaliata, affascinata, interessata... insomma: è chiaro che sia un uomo molto più interessante di suo marito. Scaricata la palla al piede inizia timidamente a pensare che forse anche quell'incontro non sia stato solo un caso fortuito della sua vita ma lui non la calcola di pezza. Molto bene. 

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Sole a catinelle

Anche Sole a Catinelle finisce nella lista dei film trash visti grazie a Netflix. 
Premessa: io non disprezzo a prescindere i film di Checco Zalone. Io ho adorato alcuni dei vecchi film di Checco Zalone: un paio li ho anche visti al cinema (e io sono il tipo che va al cinema due volte al decennio, quindi questo è un complimento). Sole a catinelle me lo ero lasciata andare via, quando è uscito al cinema non mi aveva colpito particolarmente, non mi sono mossa per tempo per andarlo a vedere e quando è stato l'attimo, vabbè, troppo tardi, ciao. 
Oggi ho capito che ho fatto bene perchè 'sole a catinelle' non regge minimamente il passo con i vecchi, si appoggia un po' sulla scia del successo degli altri e cerca di trarne vantaggio ma... non particolarmente bene. Partiamo dalle basi: per metà film non ho minimamente riso. Ma proprio per niente, e per essere un film comico questa è una delle basi della mia legittima aspettativa. Dopo un po' qualche sorriso arriva, ma nulla di particolarmente memoriabile. Rileggere quello che avevo scritto all'epoca di 'Cado dalle nubi' mi fa apprezzare ancora di più la differenza. Manca anche quell'attenzione dal punto di vista musicale, quelle sottigliezze che fanno la differenza tra un film un po' più strutturato e studiato da uno che natale è alle porte e deve uscire qualcosa.

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The client list

Riecco Melinda Gordon impegnata in qualcosa di dubbio gusto. In questo film Melinda a.k.a. Jennifer Love Hewitt ma not also known as la protagonista di questo film, qualunque sia il suo nome, è una dolce madre di famiglia. Una che ha qualche rimpiantino alle spalle ma in fondo è felice della sua vita. Tre figli un dolce maritino... ma un passato da capo Cheerleader, reginetta della scuola, bellissima, amatissima ed, ovviamente, fidanzatissima con il quarterback della squadra della scuola. Ovviamente. Poi sono usciti da scuola si sono sposati e hanno iniziato a figliare. Solo che ora non sono innamoratissimi, felicissimi e ricchissimi come il destino gli aveva predetto: vada per l'innamoratissimi ma dopo l'incidente che ha rovinato il ginocchio e la carriera di lui sono finiti praticamente in bancarotta, lui non è più neanche bellissimo come un tempo e la vita procede a stenti, anche se a tratti sono ancora felici. Soldi a parte. 
Dopo che la banca ha minacciato di portagli via la casa, i due riescono a rinegoziare il mutuo ma c'è bisogno di fare qualcosa in più: lei si trova un lavoro per aggiungere qualche guadagno a quel poco che lui riesce ogni tanto a portare a casa con dei lavoretti saltuari. Uno zoppo che non ha fatto altro nella vita che lanciare palle non è che abbia una gran carriera davanti. Così come non ha una gran carriera lei che nella vita non ha fatto altro che sorridere, figliare... e frequentare un corso da massaggiatrice. 
Riesce quindi a trovare lavoro in un centro per i massaggi e, se solo la nostra protagonista fosse stata un po' meno ingenua avrebbe saputo che nei centri per i massaggi non si fanno davvero solo massaggi. Ha bisogno di soldi per i figli: accetta comunque ma si ripromette che sarà solo per il tempo strettamente necessario ad uscire dai guai. 
Solo che questo 'lavoro' le porta tanti soldi e in fretta, molto più in fretta di quanto non sarebbe accaduto con un lavoro vero e i soldi non dispiacciono a nessuno. E poi lei si riscopre particolarmente brava a fare questo lavoro. E i soldi e le gratificazioni creano dipendenza, i gioielli, gli sfizi che ora si può concedere dopo aver soddisfatto tutti i bisogni dei figli, perchè smettere? Ma non era solo per il tempo strettamente necessario?
Ancora 5 minuti e poi smetto. Ancora 5 minuti.
Inevitabilmente smette nel momento in cui nel centro "massaggi" arriva la polizia e la sua bella faccina portata via in manette finisce sulla TV nazionale. Lei finirà in galera ed il marito si porterà via i figli il più lontano possibile da lei.  Amen. 
Ovviamente non finisce così: lei sconta la galera, le mogli dei frequentatori del certo massaggi che all'inizio la odiavano, ora vanno da lei a supplicarla perchè sveli loro i suoi segreti, e anche dal punto di vista professionale trova il modo di aprire un ristorantino con qualche sua ex collega a conclusione morale del riscatto personale, della quiete dopo la tempesta. 

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Il truffacuori

Un maledetto film francese: come sono finita su un film francese? Di nuovo? 
Il protagonista di questa vicenda credo che in patria sia considerato un gran figaccione perchè non sono mancati gli inevitabili primi piani agli occhioni penetranti e le occasioni fortuite in cui il tizio si è ritrovato a gironzolare senza maglietta e con i pettorali al vento... sarà una sorta di Gabriel Garko locale, solo che io non ho mai capito il senso neanche del nostro Gabriel Garko quindi... ok. 
Dicevamo, il truffacuori, il nostro protagonista è attore francese ma nel film interpreta un italiano - questa è una sottigliezza che avrà il suo senso tra un pochino - stato in grado di inventarsi una professione davvero davvero interessante: far innamorare di sè le persone per testare la loro fedeltà o per far sì che mollino il loro attuale compagno. A quanto pare non è neanche una professione mal retribuita, anche se piuttosto faticosa e, soprattutto, richiede grande impegno, grande studio del personaggio e dei validi collaboratori. Detto anche, il nostro protagonista sta alla frutta però trova sempre il modo di cavarsela. Anche in questo caso si ritrova ingaggiato da un padre intenzionato a sganciare bei soldoni perchè la figlia cancelli il suo matrimonio... ma l'impresa si rivelerà più ardua del previsto. 
Morale della favola? E' lui ad innamorarsi di lei, a voler rinunciare a tutto ma, mentre lui è ancora tormentato dai suoi dubbi morali lei scopre la verità e va su tutte le furie. Con il padre, con il truffacuori in questione, un po' con tutti... anche se poi il fidanzato all'altare lo molla per davvero. Una folle corsa per le vie dei principato di Monaco, una che dalle alture di Monte Carlo si caccia giù a piedi (sui tacchi, aggiungo), l'altro che parte dall'aeroporto, e la cosa divertente è che nel principato un aeroporto non c'è: quello più vicino è a Nizza e... tutto questo questo ha dell'assurdo. 
Ma non più assurdo del fatto che il film preferito della donna, che non ha più 16 anni, per dire, sia Dirty Dancing e che tra i vazi mezzucci utilizzato dall'uomo per conquistarla ci sia stato il far scivolare fuori dal suo bagaglio a mano, casualmente, proprio un DVD di Dirty Dancing con la pretesa che quello fosse proprio ciò che mai sarebbe potuto mancare ad ogni suo spostamento. E lei ci crede, è quello il bello. Perla trash epocale il momento in cui la conquista definitivamente ballando con lei sui passi del film... poi scopre che era tutta una montatura e di questo abbiamo già parlato.

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New in town

Cara Renée Zellweger, esci dai panni di Bridget Jones per favore!
Rieccola goffa, impacciata, timida all'occorrenza ma magrissima ed in tailleur di gran classe. Tacco 12 a camminare tra i ghiacci e le nevi eterne. 

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Something new

Commedia americana che vorrebbe avere il compito infelice di far uscire Patric Jane dal suo ruolo: in realtà non ci riesce, ma non è questo il più grande dei problemi. 
L'idea è quella di combattere il razzismo, il pregiudizio e gli stereotipi andando ad analizzare il problema "al contrario". Se mi si permette il concetto e mi si permettono le virgolette. Parlando di razzismo siamo abituati a prendere in considerazione il punto di vista delle persone dalla pelle bianca che discriminano le persone dalla pelle scura e, storicamente non possiamo negare che sia la forma di discriminazione che ha causato più danni. All'interno del film, Patrick Jane, idraulico, giardiniere, tuttofare, non me lo ricordo, single e caruccio, finisce più o meno inconsapevolemente invischiato all'interno delle vicende di una community afroamericana. La protagonista è Kenya, avvocato, donna in carriera, sicura di sè, benestante, disastrosamente single, giusto per andare avanti con gli stereotipi. Patrick Jane prima la conosce grazie al gruppo delle amiche di Lei (ovviamente tutte donne, stessa età, stesso rango sociale, tutte di discendenza afroamericana) che organizza un appuntamento al buio, lei reagisce male, ma lo assume per ristrutturare casa. In scena entreranno anche padre, fratelli, amici vari di lei, ognuno dei quali muoverà il suo pregiudizio verso "quelli con la pelle bianca". Il tutto è inevitabilmente rovinato dal fatto che sia solo una commedia romantica, tutto questo spessore sociale abbozzato fino a questo momento glielo ho dato io... e la cosa altrettanto brutta è che sia di una noia mortale. Film inevitabilmente interrotto a metà, tanto lo sappiamo tutti come andrà a finire.

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The last kiss

Non che l'inglese sia una lingua del tutto misteriosa per me, però c'è voluto un pochino per capire che questo the last kiss non fosse altro che l'ultimo bacio di Muccino. Sono tarda, lo so. Note positive e note negative: prima di tutto non c'è Martina Stella che ansima, non c'è neanche Stefano Accorsi e questi sono due tratti assolutamente positivi. Per quanto riguarda gli aspetti negativi: il film è l'ultimo bacio. Pari pari. Solo tradotto. E pure tradotto male, mi pare, a tratti. Insomma: se avete già visto il primo è assolutamente inutile che vediate il secondo. Se non avete visto l'originale in italiano allora saltatelo direttamente e puntate su the last kiss che, tra l'altro, ha pure un cast niente male e che strizza un po' l'occhio al mondo delle serie TV: Zach Braf, Rachel Bilson o Eric Christian Olsen per fare degli esempi.

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Monte Carlo

Nel panorama del catalogo trash di Netflix, quantomeno, è un po' meno trash degli altri. Almeno muove dal presupposto di essere destinato ad un pubblico un po' più giovane e meno pretenzioso. La scelta del target muove direttamente dalle protagoniste: Selena Gomez, Katie Cassidi (che prima di essere Black Canary in Arrow era già comparsa in Gossip Girl) e Leighton Meester (indimenticata Blair Waldorf) che, a più di 30 anni gioca ancora a fare l'adolescente... ma qualcosa bisognerà pur farlo per campare. La trama è inevitabilmente quella della povera orfanella che, dopo la scuola, per racimolare qualche soldo, lavora come cameriera in un bar. Perchè le protagoniste preferite degli adolescenti, per qualche ragione, devono sempre avere qualche parente morto. Deve essere la sindrome di Bambi, o qualcosa del genere. Comunque: tutto questo lavoro in caffetteria viene fatto per potersi permettere il viaggio della vita: Parigi, ed almeno di questo possiamo rendergliene merito, la protagonista ha degli obiettivi un po' più nobili della media. Il padre, vedovo, si è riaccasato con una donna che ci sta antipatica solo perchè non è la povera madre morta e su groppone ci troviamo anche una sorellastra altrettanto antipatica e viziata. Giusto per non lenire assolutamente l'antipatia che nutriamo nei confronti delle due intruse, una volta che Grace, col sudore della fronte riesce a mettere da parte i soldi per volare a Parigi, il padre compra anche alla sorellastra un biglietto aereo e le costringe a partire insieme. No, scusa: ma se i soldi in casa c'erano, perchè non compare il biglietto a tua figlia ed evitarci la sindrome di Cenerentola? 
Ma se il viaggio della vita è organizzato per Parigi, perchè il film si chiama Monte Carlo? Ovviamente grazie ad un simpatico gioco degli equivoci, gente sosia di altra gente, capitomboli di casualità che porteranno le protagoniste da una bettola nella periferia della capitale francese ad un cinque stelle monegasco, servite e riverite come delle regine, finchè arresto in flagranza per appropriazione indebita e circonvenzione di incapace non ci separi.

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A case of you

Commedia inglese lenta e monotona. Un'altra di quelle alle quali non sono riuscita ad andare fino in fondo. Sopratutto perchè il prtagonista mette i brividi: è una stalker. Chiamate la polizia. 
Lui, scrittore fallimentare. Scrive libri come gost writer, robe di altri che firma con nomi di altri, niente di che, ma ovviamente sogna di fare il colpaccio della vita scrivendo qualcosa di figo. Peccato che non abbia la giusta ispirazione. Tutti i giorni frequenta un bar, si siede al tavolino e ordina litri di caffè. Ha il PC sul tavolino, dovrebbe scrivere il suo grande romanzo ma non porta a casa neanche un rigo, innamorandosi della barista. Il giorno in cui decide di dichiararsi si reca al bar ma lei è stata inevitabilmente licenziata. La segue su facebook, inizia a scoprire le sue passioni, i suoi hobbi, i suoi intrattenimenti. Si iscrive ad un corso di chitarra dopo aver letto un commento di apprezzamento agli uomini che suonano uno strumento, impara a cucinare, si iscrive in palestra... e tutto questo continuando a seguire giornalmente i suoi aggiornamenti e seguendo man mano la scia di quello che lei dichiara di apprezzare. Finalmente un giorno trova il coraggio e la avvicina... poi io ho interrotto di videre il film perchè ho temuto che la facesse a brandelli e la congelasse. Dicono comunque che sia una commedia romantica.

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A.S.S.O.

Lui belloccio, capo dei capi della squadra della scuola. Lei goffa, bruttina, sfigata e chi più ne ha più ne metta. Avete capito tutti dove stiamo andando a parare? I due sono anche vicini di casa ma non si sono mai considerati più di tanto... fino al giorno in cui qualcosa li avvicina. Non mi ricordo neanche cosa ma probabilmente era uno espediente stupido. Lei ha bisogno dell'aiuto di lui: ha capito che a scuola la trattano tutti come una sfigata ed allontana le sue miliori amiche che sono più sfigate di lei. Ha bisogno che lui la "trasformi" nella versione di sè un po' meno goffa e sfigata per tentare di piacere ad un ragazzo... nobili intenzioni. Lui ovviamente accetta in cambio di ripetizioni. Lui supera l'anno con la sufficienza, lei impara a depilarsi e comparsi reggiseni. E' questo il lieto fine? Ovviamente no: perchè lei impara a conoscerlo meglio, scopre che è meno superficiale di quanto vuole sembrare e si innamora di lui, tutto questo mentre il ragazzo che originariamente doveva essere conquistato si rivela essere un grande farabutto. Lui è più tormentato che mai, è il figo della scuola e non può mica cedere facendosi vedere in giro con qualcuno che sia meno figo di lui... anche quando si rende conto che sotto a quei fondi di bottiglia c'è un cuore e un'anima combatte con tutte le sue forse la tentazione di essere attratto da lei, la ferisce nel modo in cui meglio riesce... per ricadere biecamente ai suoi piedi sul più scontato e banale dei finali. Oh yeah, concentrato di stereotipi, vieni a me!

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