Mondo Piccolo "Don Camillo" - Giovannino Guareschi

Quella di Guareschi, Don Camillo e Peppone per me è sempre stata una faccenda di famiglia. La passione per i film con Fernandel e Gino Cervi mi è stata trasmessa direttamente da mia nonna, già di suo amante delle pellicole ed accanita lettrice dei libri di Guareschi, conosciuto personalmente nella Bassa, nel dopoguerra. E' stato proprio insieme a mia nonna che ho visto e rivisto tutti i film durante l'infanzia e grazie a lei che continuo a rivederli ancora oggi. 
I libri, come si può intuire, li ho ereditati tutti, li tengo belli esposti in libreria ma devo confessare, non senza vergogna, che non mi ci sono mai avvicinata per leggerli. Vergogna! Vergogna! Vergogna!
La ragione, in parte, risiede, in quei giorni lontani della mia infanzia, quelli in cui nonna mi consigliò di lasciar perdere la lettura ancora per qualche anno, fino a quando non fossi un po' più grande. Lì per lì non capivo: la ragione mi fu di volta in volta sempre più chiara ogni volta che guardando i film riuscivo a cogliere qualcosa in più, qualcosa di più profondo, qualcosa di più articolato o significativo rispetto al solo don Camilllo che suonava le campane durante il comizio di Peppone per fargli un dispetto. Ogni volta che sono stata in grado di estrapolare dal film una sfumatura  in più oltre alla semplice risata provocata da una situazione buffa.
Giunta così all'alba dei 30, credo di aver colto tutto quello che posso essere stata in grado di cogliere, pur nella consapevolezza che non sarà mai quanto ha sempre fatto chi nella Bassa, poco più in là del Brescello, in quegli anni ci ha vissuto. Quindi, altolà alla pigrizia: è l'ora di leggere i libri.
Nel mio caso, il primo passo è stato fatto recuperando il primo libro dalla collezione di famiglia... per riporlo un minuto dopo. L'edizione in mio possesso risale al 1954 e le pagine consumate quasi faticano a stare insieme. Giusto il tempo di procurarmente un'altra copia un po' meno malconcia e sono partite le danze.
"Don Camillo" è il primo capito della saga del Mondo Piccolo: una lettura imperdibile per tutti gli amanti delle vicende della Bassa. Perchè non averla fatta prima? Una lettura non rovinata neanche dalla visione delle pellicole ... anzi...
che sia stata addirittura migliorata anche semplicemente dalla voce che sono riuscita a dare al Cristo? Per non parlare dell'immagine nitida di Fernandel che a falcate attraversa la chiesa. 
Io in realtà di questo libro non ne voglio parlare. Non ne voglio parlare male: impossibile. E' semplicemente perfetto, l'ho divorato in 2 giorni durante i quali praticamente non ho fatto nient'altro non riuscendo a staccare gli occhi dalle pagine e divorando avidamente racconto dopo racconto. Non ne voglio parlare bene, perchè poi vi convincerei a leggerlo, ed io sono gelosa delle mie cose!

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