Cosa c'è dietro le stelle - Jostein Gaarder

Non ho mai tentato di nascondere tutto il mio amore e la mia devozione per quel piccolo capolavoro della letteratura moderna che è "L'enigma del solitario", probabilmente uno dei miei libri preferiti in assoluto. Uno di quelli che amo spesso rileggere e con il quale tento, ogni singola volta, di riuscire a scovare delle verità o dei significati che mi erano sfuggiti le volte precedenti. L'enigma del solitario parla d'avventura, di viaggio... ma non solo. Oppure, mettiamola così: non solo da un punto di vista pratico ma anche metaforico. Ma di questo ho già parlato molte volte, inutile che mi dilunghi. 
Il fatto però è il presente: nonostante l'amore e la devozione per l'enigma del solitario non sono mai stata in gradi di andare oltre. Non mi è mai passato per l'anticamera del cervello di voler leggere di più del suo autore. Mi sono sempre piuttosto spaventata in libreria davanti al "mondo di sofia" (a quanto pare, il suo più grande successo), alto almeno tre dita, che temo essere piuttosto impegantivo anche per i temi trattati. E' quindi andata che, con molti anni di ritardo, ho deciso di rompere il ghiaccio con una serie dei suoi romanzi pensati per bambini, pur restando in tema filosofico.
Cosa c'è dietro le stelle? è quindi una favola sull'origine del mondo. Un mondo nato dalla mente di un vecchio saggio di una terra lontana lontana, un pianeta di un altro universo dove non esiste il tempo, dove nessuno invecchia e nessuno muore, dove i bambini non vanno a scuola e i grandi non vanno a lavorare. Il pianeta di Sukhavati. Su Sukhavati vivono Lik e Lak, due bambini che, passano tutto il loro "tempo" a girare per il pianeta, creare giochi ed invenatare passatempi. 
Lì vive anche Oliver un vecchio saggio che è stato in grado, solo con la sua fantasia e l'ausilio delle nuvole di fumo che escono dalla sua pipa di raccontare una lunga e dettagliata favola per intrattenere i bambini nel corso dei lunghi millenni vissuti sul loro pianeta. Questa favola riguardava il Mondo, i suoi abitanti e le lor usanze. Tutto quello che esiste nel mondo è uscito dalla testa Oliver, fin quando la favola è diventata talmente precisa e reale da diventare concreta. Da esistere realmente: una grande Terra piena di individui in grado di girare liberamente, inconsapevoli di trovarsi in un Mondo al centro di un grande universo collocato nel deserto di Sukhavati.
Non senza autocitazioni Jostein Gaarder ci racconta quindi di Lik e Lak, del pianeta da cui provvengono... e del viaggio compiuto dai due bambini sulla Terra con la sola missione di raccontare a tutti gli uomini sulla terra di non essere reali, ma di essere solo parte di una favora. Gli uomini non prenderanno molto bene il loro arrivo ma, dopo le prime classiche, solite incomprensioni, l'esito della vicenda sarà sorprendente. 

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