The dome - Stephen King

The dome è stato un po' la storia più lunga della mia vita. Iniziata inaspettatamente, ha goduto dell'entusiasmo della novità, ma è andato avanti troppo a lungo, si è trascinato mollemente fino alla propria fine fisiologica, esasperando tutti i soggetti coinvolti, nello specifico: me.
Ho deciso di voler leggere the dome quando ancora doveva concludersi la serie: all'inizio under the dome mi aveva entusiasmato moltissimo, mi piaceva proprio e mi aveva incuriosito. Ad un certo punto ha chiaramente perso la bussola, ha mirato decisamente molto più in là di quanto non sarebbe dovuta andare ed è stata chiusa. Ovviamente la conseguenza è stata un finale frettoloso e malriuscito. Mi mancava solo che la buttassero un po' alla lost veramente siete già tutti morti e sarebbe stata veramente la ciliegina sulla torta. Quando la serie ha iniziato a svalvolare ho deciso di recuperare il libro, certa di poter salvare il salvabile. Il mio primo problema è che ho comprato il libro su amazon e non mi sono preoccupata molto di verificare la mole del capolavoro. Solo nel momento in cui il corriere ha suonato alla mia porta e mi sono resa conto del volume del pacchetto che teneva in mano mi sono posta due domande... the dome è lungo più di 1000 pagine, scritte piccole e tutte attaccate. Interlinea quasi inestente e una narrazione fitta di personaggi, dettagli, vicende situazioni.
Parliamone: sono arrivata già da un pezzo a capire che libro e film siano due cose diverse. Spesso si arriva a dire che il libro sia molto più bello del film. In ogni caso sono sempre piuttosto imparentati, i personaggi dovrebbero essere sempre quelli. In questo caso si può dire che ciò che libro e serie hanno in comune sono:
- la cupola (bella forza!)
- la panza di Big Jim;
- i nomi di alcuni personaggi.
Ma solo i nomi. E comunque non tutti. Nel film sono comparsi personaggi non presenti nel libro, così come ne sono scomparsi molti altri che azzarderei definire "chiave" nel libro. Perchè poi di alcuni ne sia stato tenuto solo il nome è quello che mi lascia maggiormente perplessa. Facciamo un esempio banale, Julia Shumway e Dale Barbara. Lei ha 15 - 20 anni più di lui, ha un cane ma non ha un marito. La cosa non gli impedirà di finire a letto insieme ma solo alla fine del libro e dopo mille vicessitudini. Nel telefilm Lei ha un marito, anzi, aveva un marito: sepellito ancor prima che cadesse la cupola su Chester's Mill, proprio da Barbie, che nella vita, dopo essere stato un eroe di guerra è finito a fare il sicario. O qualcosa del genere. Nel libro Dale Barbara è sempre un ex eroe di guerra, trasferitosi da qualche tempo a Chester's Mill e fa il cuoco allo Sweetbriar Rose. Non c'è alcuna storia d'amore morbosa che lo leghi a Julia ed il mondo va avanti comunque. 
Meglio il telefilm o meglio il libro? La risposta è meno semplice di quanto si possa pensare. Se mi riferissi solamente alle prime 100 - 150 pagine direi di gran lunga il film. Quello che viene raccontato in queste pagine è la caduta della cupola ed il punto di vista di molti cittadini di Cester's Mill. Di una noia logorante. Nel film ogni singola parola scritta è stata riportata come fosse stato un copione nel primo mezzo episodio. Perchè il potere dell'immagine in questo caso rende molto di più. Nel libro è resa solo come una catastrofica eterna ripetizione lunga 150 pagine. Per non parlare del fatto che l'emblematica mucca divisa in due dalla cupola, nel libro era una marmotta. Una marmotta!? 
Come ho già detto, tuttavia, il telefilm nella seconda stagione perde completamente il filo della ragione. Il momento in cui cominciano a fare dentro\fuori dalla cupola, in cui tornano in vita i morti e si svariona a più livelli fortunatamente questo il libro ce lo risparmia... anche perchè la linea temporale è molto più limitata: solo una settimana dalla caduta alla scomparsa della cupola. Non che il libro non meriterebbe di essere riassunto grandemente, rivisto da un editor con un po' di sale in zucca e riadattato per essere più snello... però, e soprattutto sul finale, il libro è meglio. E per finale intendo le ultime 200 pagine. Finale meno affrettato... anche se non capisco come in 1000 pagine di romanzo non sia stato possibile introdurre un po' prima il fatto che si stesse avendo a che fare con una diavoleria aliena. Questi entrano semplicemente in gioco e nessuno ho problemi ad accettare la cosa. Come se fosse normale. 
Uno dei momenti più belli in assoluto del romanzo, in ogni caso, è quando (a circa 50 pagine dalla fine) l'autore si rende conto che a forza di far morire di orribili morte violenti un po' cani e porci siamo arrivati a soli 35 protagonisti in vita. A quel punto deve essersi reso conto che era quasi giunto il tempo per fare qualcosa. Anche perchè, a quel punto, o morivano tutti definitivamente o saltava la cupola. Ecco quindi che Julia Shumway ha l'intuizione geniale: cosa che se avesse avuto 900 pagine prima saremmo stati tutti più felici. Capisce come poter far andar via la cupola... e ci riesce. Non prima, ovviamente, che sia morta un'altra manciata di gente.
Cose che ho imparato da questa lettura:
- il termine "capintesta". Usato veramente, a pagina 884;
- ad essere un po' meno impulsiva nei miei acquisti. Certe volte leggere il riassunto su wikipedia va bene comunque.

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