Quello che capita #2

Questa è la storia di una convivenza. Sotto lo stesso tetto, quasi fortuitamente, si sono ritrovati i membri di una famiglia. Questa famiglia, tuttavia, non è una di quelle classiche, ordinarie, che ci potremmo aspettare: nulla a che fare con unioni civili o adozioni, stiamo calmi, questa è un’altra serie. Si tratta pur sempre di una sorta di famiglia di fatto, una di quelle che non ha il DNA in comune, ma una certa comunione di intenti. Come nelle migliori famiglie, non si va tutti d’accordo, ma si tollerano con amore le reciproche peculiarità.
Qualche giorno fa, alla porta di questa insolita DICO suona il prete per l’annuale benedizione dei locali. Un tempo venivano a Pasqua, ora si sono resi conto di non essere Babbo Natale e di non potercela fare a girare tutte le case del mondo in una sola notte. L’appuntamento è quindi scivolato in giro per l’anno solare, a seconda degli impegni del pastore… e quanto il pastore suona alla porta le reazioni non potrebbero essere delle più stupite. E per questo ancora più genuine e sincere.
Chi di noi ha aperto alla porta ha avvisato gli altri dell’inaspettato ospite.
“Venite, è arrivato il prete!”
Coinquilino n° 1: chi è arrivato?
Il prete!
[rumore di passi che attraversano di corsa tutto il corridoio per chiudersi una porta alle spalle e non tornare più indietro]
Coinquilino n° 2: Amen!
Quanti soldi gli diamo?
Ma figuriamoci! Già li odio tutti, figuriamoci se si prendono anche i miei soldi!
[Tu...tu...tu…]
Coinquilino n° 3: Chi?
Il prete!
E a fare?
La benedizione!
Ah!
Quindi… vieni?
No… eh che… no… perchè… FACCIAMO CHE “NO” E BASTA!

Dieci minuti dopo, coinquilina che aveva aperto la porta: 
“alla fine me la sono presa io la benedizione”

Aggiungo solo: detta così “l’annuale benedizione dei locali” sembra un po’ una roba macabra, del tipo esattore delle tasse o giù di lì. Come se, al posto delle anime, dovessimo inseguire i i metri quadrati calpestabili ai fini dell’ICI, della Tasi, della Tia o di quello che è… che poi è un colmo, perchè loro l’ICI non la pagano.

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