Un appello concreto

L'altro giorno stavo leggendo un'intervista di Lewis Hamilton. E' stata rilasciata verso Natale, io arrivo sempre in ritardo sulle cose, ma questo non importa ora.
Lewis Hamilton, per chi non lo sapesse, oltre ad essere famoso al mondo per la tamarraggine con cui è solito presentarsi al suo prossimo, per le sue catene d'oro e per le foto che posta su Instagram, è anche solito darsi da fare per le cause umanitarie. Coinvolto attivamente nei progetti Unicef, è anche ambasciatore di Save the Children.
Era quindi giunto veramente il momento in cui qualcuno di così socialmente impegnato, con le giuste disponibilità economiche necessarie a dare rilevanza alla causa, aiutasse apuntare i riflettori su qualcosa di cui io parlo già da tempo. Mesi, anni... tempo immemore trascorso a sensibilizzare il mio prossimo sull'argomento, con scarsissimi risultati.  
La domanda (di altissimo spessore) recitava (più o meno): ti piacciono i regali di natale? Ho salvato parte della risposta perchè credo che vorrò tatuarmela. Inizia a rispondere fingendo di fare l'adulto \ grande e grosso, della serie ma figuriamoci! I regali sono per i bambini, io ho abbastanza soldi da comprarmi quello che mi pare senza chiedere l'elemosina al primo babbo natale che mi passa davanti. Poi però svela l'arcano: quello che non piace è IL regalo, non se il regalo c'è. Un appello concreto: piantiamola di regalare saponi e profumi! Ne abbiamo tutti già abbastanza da lavarci per i prossimi decenni: non ce ne servono altri.

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