C'è post@ per te

Accendo il mio computer, aspetto con impazienza che si colleghi, vado online e trattengo il respiro finché non sento quelle paroline magiche, "C'è posta per te". Non sento niente, non un suono per le strade di New York, tranne il battito del mio cuore, ho posta, da te.
"C'è post@ per te" è uno dei miei film preferiti, da sempre. Forse il mio film preferito. Ed è un assurdità... perchè io non vado pazza per le commedie romantiche all'americana. Però vado pazza per New York in autunno.
La verità è che, sotto le mentite spoglie di una banalissima commedia, si nasconde molto di più. Si nasconde una di quelle piccole perle nascoste, piccole perle di filosofia di vita che possono essere apprese e diventano parte di te... come nessun altra lettura, nel corso della tua vita. Mi sono lasciata trasportare...
Prima di tutto, una menzione ai due protagnonisti. Meg Ryan e Tom Hanks. Tom Hanks parla da solo: di una bravura strabiliante, adatto a qualunque ruolo ed in qualunque situazione, non è che devo essere io a dirlo. Medaglia al merito a Meg Ryan che, da giovane, prima del passaggio di troppo dal chirurgo estetico assassino, era di una bellezza straordinaria. Ma non una di quelle bellezze finte, da modella. Ha il suo fascino ed è goffa, allo stesso tempo. Ha il suo stile... ma riesce ad indossare degli abitini sformati che non donerebbero a nessuno. E' una donna normale, con i suoi pregi ed i suoi diffetti, i suoi momenti alti... ed un meraviglioso pijama a righe.
Un bouquet di matite ben temperate
Se ci si limitasse a riassumere la vicenda narrata nella storia di due che si incontrano e che si mandano mail, si innamorano della persona dietro la tastiera, si scontrano con quella che esiste fisicamente... fino a capire che sono due facce della stessa medaglia, non si renderebbe affatto onore al merito. Dietro tutto questo c'è molto di più.
Viene trattato il tema della differenza di classe sociale. Non siamo più nell'antico egitto, non ci sono più schiavi e faraoni, ma certe differenze sono alla portata di tutti. Da un lato Joe Fox, figlio di una schiera di imprenditori, di gente di potere, gente che dalla vita ha avuto tutto quello che ha voluto e\o potuto. Che ha tante barche in porto quanti gli eredi maschi della dinastia. Dall'altro lato Kathleen Kelly di origine modesta, cioè, con dei valori ma modesta, circondata dai pochi amici che ha da una vita e da tanta nostalgia. Nostalgia provata mentre decora l'albero di natale con addobbi fatti a mano o mentre osserva la foto della madre che le fa fare le piroette in negozio. In possesso di un piccolo negozietto di libri per l'infanzia portato avanti personalmente, giorno dopo giorno da una vita, residente in un piccolo appartamentino costuito a sua immagine e somiglianza, con camera da letto, salotto e cucina tutti contemporaneamente presenti nella stessa grande stanza ma arredata in modo così raffinato e delizioso. Joe, diversamente, abita in un grande palazzo, uno di quelli con la porta girevole all'ingresso, una portineria di lusso ed un ascensore di 10 metri quadrati con personale in divisa all'interno.
Tu sei quello che leggi
Nella vita, apparentemente, i due fanno le stesse cose, ma la pellicola si impegna moltissimo a rendere così diverse cose, sulla carta, così uguali. Entrambi vendono libri, uno di una mega-libreria, pronta ad immettersi sul mercato newyorkese come un missile, l'altra gestendo la sua umile libreria a condizione familiare. L'uno tenata di ammaliare il pubblico con i suoi ricchi cappiccini e i suoi mega sconti, l'altra, nel dubbio, mette più luci di Natale in vetrina. Il mega store è pieno di commessi ignoranti, che non hanno mai letto un libro e non sono in grado di consigliare ai clienti ciò che è più giusto per loro, l'altra organizza letture per i bambini in negozio ed ha un ruolo nel mondo dell'editoria. Le case editrici pendono dalle sue labbra. Se una cosa le piace, si vende. Punto!
Vai ai materassi!
Piena di significato in tal senso la scena del festeggiamento del ringraziamento. Da un lato Kathleen Kelly con i suoi soliti amici intorno ad un pianoforte, suonato Birdie, a cantare in allegria simpatici motivetti natalizzi. Nello stesso momento, in un salotto decisamente più pomposo, Joe assiste all'accademica esecuzione sua zia Annabelle di una canzone decisamente più raffinata. La felicità delle feste è nell'aria, ma nessuno lo da a vedere. Tutti sono severi e concentrati sull'esecuzione. Non c'è quello spirito frizzantino e disordinato che si respira nell'altra stanza. Tutto è più composto è raffinato. In superficie: sotto sotto, la donna che a breve avrebbe sposato suo padre menta di appoggiare una mano sulla gamba di Joe.
"Tutti dovrebbero incominciare a prenderla sul personale!"
Il film, però, parla anche di famiglia. Particolarmente sentito è il legame tra la protagonista e la madre, ormai morta da tempo, che torna a farsi sentire più forte soprattutto a Natale... ma che non la abbandona mai. Come se la morte prematura avesse interrotto qualcosa ancora in divenire. Come se, in ogni caso ogni suo comportamento, ogni suo modo d'essere, di fare e di voler essere fosse uno dei tanti modi di rispettare quello che la madre avrebbe voluto da lei. Come se vedere il negozietto fallire potesse portare la madre ad essere delusa da lei.
Di famiglia se ne parla, però, molto, moltissimo, anzi: soprattutto, con riferimento a Joe Fox. Viene trattato il tema della famiglia allargata o, come si suol volgarmente dire "moderna", in modo tanto leggero ma realista che, difficilmente è possibile trovare eguali. Per quanto la vita di Joe vada avanti semplicemente convivendo con Patricia e senza, apparenti, obiettivi futuri: il padre ed il nonno ci danno dentro come non mai. Joe si ritrova ad essere nipote e fratello di bambini che potrebbero essere suoi figli e con i quali si ritrova a voler passare il tempo proprio come se fossero tali. Perchè le famiglie allargate esistono, sono una realtà, non una trasgressione.
Pungi come una vespa, vola come una farfalla.
Il film parla anche della realtà economica del mondo. Identifica la realtà di un piccolo negozio, di una piccola economia familiare. Allo shop around the corner lavorano, da sempre, sempre gli stessi commessi. Commessi che non sono solo dipendendi, ma veri e propri amici. Un negozio in grado di offrire consulenza personalizzata ad ogni cliente, organizzare piccoli eventi, dove tutti i clienti hanno modo, non solo di comprare, ma anche di fare quattro chiacchiere in allegria. Un luogo d'altri tempi, dentro il quale Kathleen è cresciuta e, all'interno del quale, ha sempre pensato di trascorrere la sua esistenza professionale. Lei ha ricevuto il negozio da sua madre e lo passerà a sua figlia.
Il mondo, tuttavia, non la pensa allo stesso modo. Al di fuori di quelle quattro mura rassicuranti, il progresso pretende altro, pretende altri servizi, meno familiarità, più velocità. Il fallimento delle piccole realtà locali è un tributo da pagare al progresso. A quanto pare ciò che tutti noi, figli di quest'era, sono i posti freddi ed impersonali, dove saper di trovare tutto quello che cerchiamo. Tranne il contatto umano.
Costa così tanto perché vale tanto.
E' un po' lo stesso tipo di considerazione che deve aver compiuto Miranda Margulies, autrice di libri per bambini in procinto di veder pubblicata la sua ultima fatica letteraria. In un primo momento la vediamo affacciata alla vetrina del negozio dietro l'angolo: le librerie Fox sono aperte da una settimana o giù di lì e la donna appare evidentemente in apprensione. Domanda a Kathleen, con la quale sembra essere evidentemente in confidenza, come sta andando e appare sinceramente soddisfatta quando, mentendo, le viene risposto che non c'è alcuna differenza rispetto allo scorso anno. Il colosso Fox ha appena aperto i battenti: tutti lo odiano per partito preso. Non c'è via di scampo: è necessario odiare tutto ciò che mina le nostre sicurezze, tutto ciò che irrompe e si impone nelle nostre vite. E' proprio Miranda a consigliare, in un modo o nell'altro, di chiedere al fidanzato giornalista di scrivere un pezzo in favore del negozio... ma sarà proprio Miranda a glissare l'appuntamento usuale per presentare e autografare le copie del suo nuovo libro proprio in favore della megalibreria Fox. F-O-X.
Combatti! Combatti! Combatti sino alla fine!
Ultimo, ma non per importanza, cenno deve essere fatto alla scelta delle musiche. Una cura ed un attenzione uniche nel loro genere nella selezione di cimeli musicali ben noti, ma non abusati, di Carole King, Stevie Wonder e Louis Armstrong intervallati da vere e proprie perle (quantomeno a me) sconosciute  quali "Splish Splash" (link) di Bobby Darin o "Dreams" dei Cranberries (link)
Salvate il negozio dietro l'angolo e salverete la vostra anima

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