What's in my bag #GiochiSenzaFrontiereEdition

Qualche giorno fa avevo promesso un what's in my bag estremo: tutto rivolto alla battaglie delle battaglie, la lunga ed estenuante sopravvivenza ai giochi senza frontiere. 
Per chi non lo sapesse: i Giochi Senza Frontiere sono organizzati in tre differenti giorni di pura resistenza fisica. Sveglia quando il sole non è ancora sorto, attraversamento della città in condizioni estreme, coda, attese, frastuono, silenzi imbarazzanti, altro frastuono, tappi per le orecchie e, alla fine, il gong: da quel momento sono 7 ore di pura follia per giungere al traguardo e superare tutte le prove.
La prova del freddo, quella del caldo, della sete, del calo di zuccheri, della fame, della voglia di vomitare moltissimo, della pipì che non si riesce più a trattenere e della coda al bagno... che non si fa solo per andare al bagno. In questi momenti bisogna essere pronti a tutto per poter reagire, nel più veloce tempo possibile, a qualsiasi esigenza emergente. Sembra una passeggiata, ma richiede mesi e mesi d'attenzione e di precisa organizzazione.
Ogni mattina, prima di accedere all'arena, uomini grandi e grossi ti si avvicinano e chiedono di controllare il tuo bagaglio. Lì, probabilmente scocciati anche loro da questa inutile invasione della provacy altrui, tentano di buttarla sul ridere. Non hanno capito con chi hanno a che fare e che non c'è proprio niente da ridere. Se la mia borsa contiene tutta un'altra serie di borse è perchè nulla può essere lasciata al caso. Se all'interno della mia borsa c'è abbastanza cibo da sfamare l'intero stadio è per una questione di mera soppravivenza.
Partiamo dalla divisione basilare: 
1) Sacchetti con il cibo. Non compaiono nelle foto perchè me lo sono mangiato tutto. Pratici sono i sacchettini dell'IKEA, quelli che si sigillano ermeticamente, sono trasparenti, per non impazzire nella ricerca dei quanto bramato e riescono ad isolarsi dall'esterno nel caso di contaminazioni accidentali. Consiglio: tramezzini, nel caso vi colga della fame\fame. Dolci: cioccolata, in qualsiasi forma o dimensione andrà bene. Crakers, nel caso di voglia salata ma asciutta. Acqua, come se non ci fosse un domani. Succhi di frutta o tè, per gli zuccheri al cervello. Coca Cola, per la caffeina. Se siete a dieta, in quei giorni lasciate perdere. Ci saranno sempre i giorni successivi per smaltire e l'importante è sforzarsi di mangiare anche quando la bocca dello stomaco è talmente chiusa da non accettare neanche l'aria che si respira.
2) Beauty case delle caramelle. Nel mio caso la mia gioia ed il mio dolore. Nella vita vera divoro caramelle spesso e volentieri, ho sempre qualche problema con la gola, queste qua "della nonna" (tutti le conosciamo e le mangiamo per questo motivo) mi aiutano moltissimo fingendo vagamente di essere balsamiche ad aprire il setto nasale. Nell'ambito dei giochi senza frontiere, ne avrò mangiato giusto un paio nel momento del bisogno... ma mi hanno fatto bruciare ogni organo interno ormai corroso dagli eventi. Nota di colore: l'emergumeno all'ingresso che ha aperto il beauty case bianco per scoprire cosa contenesse ha strabuzzato gli occhi e ha detto apperò! La prossima volta gli auguro di perquisire la borsa con gli assorbenti: così si scandalizza definitivamente e la pianta di sostenere che siano soprattutto le donne che si portano dietro casa in queste occasioni.
3) Astuccio con la cancelleria. Lo diceva anche Rory Gilmore: portati 3 penne, una la perdi, una si secca la terza la usi. Io mi sono fatta un po prendere la mano, ho immaginato che la terza rotolasse via, la quarta esplodesse, la quinta bruciasse, la sesta cadesse nel gabinetto, con la settima dovessi pugnalare al cuore un vampiro, e l'ottava... insomma: ho abbastanza penne da camparci 10 anni. Perchè per partecipare ai Giochi Senza Frontiere non si può lasciare nulla al caso. Ma con moderazione: la maggiorparte sono pennacce da 30 centesimi di Soldo, due sono signore penne, da almeno 2 soldi e mezzo, con le quali ho inteso portare avanti la baracca il più possibile. Nello stesso astuccio, da tenere sempre sottomano, tappi per le orecchie, salvifici per la maggiorparte delle occasioni, colla, per chiudere la bocca all'oca del banco dietro ed impedirle di dire cose "stravaganti" e due matite. Manca solo la collezione di post-it colorati di ogni forma e dimensione... maledettamente sequestrati dai nostri carnefici.
4) Il Kit del pronto soccorso. Fazzoletti, assorbenti, salviette umidificate, pastiglie per il mal di testa o qualunque altro accidente possa prendere nell'esecuzione di tutte le prove dei giochi e guanti senza dita: prendere a pugni il proprio prossimo potrebbe lasciare inguardabili cicatrici sulle proprie nocche.

Commenti