Notizia è l'anagramma del mio nome

Il mondo si divide in due grandi categorie: c'è chi ama i cani e c'è chi ama i gatti. Al riguardo ho solo una massima: i cani hanno un padrone i gatti hanno uno staff. Su questo argomento c'è veramente poco da discutere ognuno avrà sempre la propria opinione è impossibile cambiarla. Io per esempio sono un tipo da gatti, lo sono sempre stata e, da quando ne ho anch'io in giro per casa, lo sono sempre di più e sempre più fermamente.
Il motivo cui parlo al plurale è che di gatti che, in questo preciso istante, mi stanno girando per casa, sono due. Nei loro confronti sono piuttosto "gelosa". Non sono affatto il tipo che invade il web con pucciosissimi scatti dei miei animali domestici ma, bada bene, non perchè ritengo che di queste cose ce ne siano abbastanza... Gli scatti dei cucciolotti buffi non sono mai abbastanza... ma solo per una ragione di pura protezione di qualcosa di mio, ma anche qualcosa di loro. Della loro immagine, della loro "persona", del rispetto che provo nei confronti della loro individualità. Non proverei alcun piacere a sapere di loro foto nella piena disponibilità di terzi, così come non lo sarei della fotografia di mio figlio. Ad occhi sconosciuti i neonati sono tutti uguali, così come lo sono i gatti. Però quelli sono i miei gatti, così come quello sarebbe il mio bambino, ed è quello che farebbe la differenza.
Così come non ho mai postato una loro foto, allo stesso modo, non ho mai rivelato i loro nomi. Ora però è giunto il momento, non per mera mania di esibizionismo, ma perchè si tratta dell'argomento del post odierno. Una sorta di missione che mi sono posta nella vita che prevede di diffondere la mia teoria in giro per il mondo, cinque continenti ed almeno un centinaio di nazioni, in 150 tra lingue parlate e dialetti locali, perchè la prossima generazione di animali domestici abbia un nome dignitoso. Uno di quelli veri e propri, niente mimi, nini, minue e cincin. Niente palla di pelo, pallino, calzino o ditino. Uno di quelli che, nell'immaginario ritrovo per gatti, della serie 'quattro a-mici al bar' o qualcosa del genere, loro stessi non si vergognano di utilizzare per presentarsi al loro prossimo.
Sono una grandissima sostenitrice dei nomi "umani" anche per gli animali domestici, asolutamente. Immagino un cane di nome Andrea, una gatta di nome Linda. Perché no, un gatto Ettore o un cane Sofia. E senza neanche andare a riciclare nomi di ex indigesti per vendicarsi del proprio ricordo. La domanda sorge spontanea: perchè? A questo ci arriverò a brevissimo.
Prima di tutto, dare il buon esempio. Come dicevo, io non ho conigli, non ho criceti, non ho cani... Ma ho due gatti. Il primo ad essere entrato in casa è stato Silvestro. Nome adatto per un gatto grazie al più famoso predecessore... Ma di chiara provenienza umana, per non dire santa. Quando è arrivato, a dir la verità, gli era già stato assegnato un nome dall'allevatore presso il quale era nato. Per fortuna Lui era molto piccolo anche se il nome era molto brutto, non gli abbiamo dato neanche mezza chance: cambiato subito, in tronco, senza se e senza ma. A dir la verità, a suo tempo, avevo assolutamente sperato che a breve mi sarei dimenticata di tutta quella faccenda e che Silvestro non sarebbe stato altro che Silvestro per me... Ma no: 11 anni dopo quel vecchio nome mi frulla sempre in testa e credo ci resterà per sempre. In compenso Lui non pare aver subito alcun trauma dalla vicenda pur riconoscendo, lo ammetto, che non sia un nome che brilli particolarmente per originalità. Non posso far altro che riconoscere l'errore, ammettere quel filo di superficialità data dalla giovane età e da quella simpatica combinazione data dall'arrivo di un micetto nella mia vita e del mio nome Tiziana - Titti per gli amici. Era tipo una connessione, un'occasione irripetibile. Due anni dopo arrivò Camilla... Ed ancora oggi dorme sul mio guanciale.
Che senso ha dare dei nomi "veri" a degli animali? Per riconoscere loro la dignità ed il rispetto dei quali ogni essere vivente ha diritto. Non si trova, a mio modo di vedere, nel giusto chi tratta gli animali come se fossero degli esseri umani, attribuendogli ruoli e funzioni che non gli competono. Ma sono esseri viventi, senza se e senza ma, e bisognerebbe ricordarselo più spesso. Tutti dovrebbero ricordarlo più spesso, non solo chi opera violenze sugli animali, non solo chi li maltratta, chi dovrebbe finire in galera e restarci per tutta la vita per queste azioni, ma anche chi pensa bene di chiamare i propri piccoli Chanel - Tiffany - Dior e via discorendo .... E non negatelo!! Ce ne sono sempre di più. Sempre più persone che trattano il proprio animale come se fosse un rossetto, un ombretto, un accessorio qualsiasi. Gli animali non sono oggetti, non sono accessori, non sono dei piccoli vezzi, dei simpatici vizi, che ci si vuole permettere in un momento di sconforto. Quando si adotta un cane, un gatto o un coniglio, quello che è, ci si assume una responsabilità molto grande. Non si compra un oggetto per arredare casa o da mostrare agli amici. I cuccioli che oggi entrano nelle vostre case, saranno al vostro fianco per un lungo periodo della vostra vita e sarà la vostra vita a doversi adattare alle loro esigenze, non il contrario.
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L'ho già detto ma lo ripeto per chiarezza. Non sono un medico e non sono un veterinario. Quanto dico e dirò mai sull'argomento non è frutto di alcuno studio approfondito sulla materia ma da semplice esperienza di vita. Sono aperta al dialogo, ma con moderazione. Nel caso abbiate dei dubbi, affidatevi ad un veterinario di Vostra fiducia, non alle mie parole.

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