Ma che bontà



La prima cosa a cui pensare quando si porta a casa un cucciolo è alla sua alimentazione. Lasciate perdere morbide cucce e simpatici topini di peluche, per quello c'è sempre tempo: prima di tutto bisogna informarsi bene, da un veterinario, circa la loro alimentazione. Per non caderenin falsi miti e nella trappola dei luoghi comuni.
Premessa doverosa: no, non è doveroso riccorrere al cibo industriale, volendo si può procedere a prepararne personalmente se si ritiene che sia la scelta più adatta alle proprie esigenze. Ciò che conta è non improvvisare. In questo caso rivolgersi necessariamente ad un veterinario che sappia consigliare è ancors più importante, giusto per essere certi dei giusti alimenti e dei giusti valori che devono essere assunti dall'animale. Non pensate neanche per un istante di far mangiare al gatto quello stesso cibo che mangiate voi: nulla di più dannoso.
Ci sarà sicuramente chi vorrà obiettare sostenendo che, i gatti, quelli veri che vagano per le campagne, mangiano di tutto e vivono di ottima salute.
Appunto: i gatti selvatici mangiano tutto ciò che trovano in natura, topi, lucertole, insetti vari e gramigna. Tutto crudo, spesso vivo e scondito. Niente sale, niente olio. Niente coloranti, adensanti, correttori di acidità e niente pastasciutta.
Per questo motivo, da profana, ritengo che per tutti quelli che sono ancora privi di una specializzazione in nutrizione animale il cibo offerto dalla grande distribuzione industriale sia una valida alternativa per essere certi di offrire ai vostri animali il giusto apporto di valori nutrizionali di cui hanno bisogno. Senza grassi aggiunti e senza sale: perchè, no, i vostri gatti non hanno bisogno che gli si friggano le coronarie per poter mangiare qualcosa.
Anche quando si parla di cibo in scatola, tuttavia, è il caso di non fare di tutta l'erba un fascio. Non è tutta buona, non è tutta cattiva, spesso è solo una questione di misure. La chiave del discorso è: non siate tirchi. Avere un gatto in casa, lo ripeto ancora una volta, non è comprare un soprammobile: prevede molte spese, una delle principali riguarda il cibo. Non gli potete riempire la pancia di segatura, così come non la riempireste mai a voi stessi, al vostro compagno o a vostro figlio. Il vostro gatto deve essere nutrito nella maniera più corretta possibile perchè possa vivere al meglio per il maggior tempo possibile. È una regola elementare.
Un discorso a se andrebbe fatto per il cibo secco, i cosidetti 'granini'. Sentite quel che vi può dire a riguardo qualsiasi specialista: non si può nutrire un gatto di solo cibo secco. Anche se costa poco, anche se la scatola è allettante e da un senso di grande praticità. Il cibo secco non è un alimento completo, non contiene tutti i sali minerali e i vari elementi di cui un animale ha bisogno per vivere... E, per alcuni punti di vista, di sali ne ha anche fin troppi, tali da richiedere che l'animale assunga una maggiore quantità di liquidi, onde evitare di stressare eccessivamente il fegato e gli altri organi digerenti, onde evitare l'insorgere di calcoli. In sostanza, se volete aggiungere anche solo una parte di cibo secco alla dieta del vostro gatto state molto attenti alla quantità di liquidi assunti dallo stesso durante il giorno: nel dubbio, se non avete modo di controllare, se non avete bene idea di come si svolga la routine alimentare del vostro animale se, giustamente, durante il giorno non avete tempo di stare a casa a guardarlo mangiare, integrate voi alla sera con delle siringhe o con delle pompette apposite. Sicuramente un po' di più farà molto meno male di quanto non lo faccia non bere abbastanza.
Personalmente? Io dalla loro dieta ho tolto completamente il cibo secco e, dopo la fatica che abbiamo fatto, sia io che Loro, non posso che essere ancora più soddisfatta e convinta della mia scelta. Non ho mai dato loro una dieta composta esclusivamente di cibo secco ma, dovendo trascorrere molte ore fuori casa pensavo fosse una cosa gradita a loro lasciare, nella zona pappa, una ciotola di granini dalla quale potersi servire all'occorrenza. La prima decisione di rimuovere completamente questo tipo di alimento è sorta urgentemente nel momento in cui, ad uno dei due, sono stati trovati dei calcoli nella vescica. Non vi dico che patimento sia per noi che per lui doversi curare. È stato il veterinario che, proprio in questa occasione, ci spiegò tutta la faccenda del sale/dei liquidi e della "povertà", a livello di elementi nutritivi validi, di questo genere di cibo. Ciò che mi ha convinto a non introdurre mai più i granini nella loro alimentazione? Le crisi isteriche, le urla e l'astinenza patita da entrambi nel periodo successivo. A loro rabbia, tra virgolette, nel non trovare più il loro cibo prediletto e l'ostinazione a volerlo andare a cercare là dove un tempo eranmo certi di trovare la confezione. Non ho potuto che domandarmi, a loro spese, cosa diavolo ci fosse per creare una simile dipendenza.
Per quanto riguarda invece il cibo umido.
Si tratta di un tipo di alimentazione che, in linea generale, è la più completa e la più ottimale possile. Il problema vero e proprio sono le eccezioni che rischiano di compromettere immagine stessa di questo alimento. Non è necessario andare a ricercare scatolette prestigiose in negozi d'alimenti specifici. Anche al supermercato ci si può rifornire senza particolare problemi ma... È la vastità della scelta a richiedere un po' di selezione. Non si può compiere una distinzione di massima tra buoni e cattivi: all'inizio bisogna un po' procedere per tentativi, anche pef sondare il gusto del vostro animale. Non mi sento affatto di fare una lista di buoni e di cattivi. Mi fermerò solo a fare il punto tra i criteri di scelta elaborati negli anni per dare un senso a quelle scafalate di scatolame.
1) Via tutte le marche da discount. Non è cattiveria e non è che sono schizzinosa: è proprio una questione di rapporto qualità prezzo. Cosa poco ma vale poco, senza voler fare di tutta l'erba un fascio, qui è solo una questione di etichetta, leggere la percentuale di carne effettivamente presente, leggere i valori nutrizionali e compararli tra diversi prodotti è sufficiente a capire che se costa così poco un motivo ci deve pur essere.
2) Via tutto ciò che contiene pesce, salmone o quello che è. Se il pesce fresco dopo tre giorni puzza, pensate cosa può non esserci li dentro. E poi... Quelle scatolette puzzano i malsano veramente.
3) Via tutto il cibo in gelatina, con salse strane o malsani condimenti. Se ci mettono tutto quell'impegno a coprire il gusto di ciò che dovrebbero guarnire, un motivo, ancora una volta ci dovrà pur essere. Torno quindi a ribadire che la carne, qualunque genere sia, tacchino, pollo o quello che è, al naturale - o al massimo in brodo, come offrono alcune marche, sia la scelta migliore e, a conti fatti, alche il vostro micio ne guadagnerà.
I primi tempi sembreranno apprezzare molto scatolette più "saporite", perchè è ovvio, tutti questi sapori sono messi per soddisfare il loro gusto.... Poi i mal di pancia diventeranno frequenti, così come sempre maggiori le volte in cui vomiteranno ... Volte che spariranno sensibilmente quando si riusciranno a selezionare gli alimenti meno insaporiti, ma con più sapore.
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L'ho già detto ma lo ripeto per chiarezza. Non sono un medico e non sono un veterinario. Quanto dico e dirò mai sull'argomento non è frutto di alcuno studio approfondito sulla materia ma da semplice esperienza di vita. Sono aperta al dialogo, ma con moderazione. Nel caso abbiate dei dubbi, affidatevi ad un veterinario di Vostra fiducia, non alle mie parole.

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