Yankee Candle - dove, come, quando e perchè!

La moda delle Yankee Candle all'inizio mi ha infastidito moltissimo: inutile vezzo di finto design che, come molte cose, era una moda e niente più. Mi ha infastidito molto anche il prezzo dava ai propri prodotti. Mi infastidiva il fatto che io, tutta sta roba, non potessi vederla da nessun'altra parte se non in fotografia. Ok, sono un essere bieco e materialista!
Venne poi il giorno in cui ho potuto effettivamente mettere anch'io il nasino dentro ad una candela Yankee... e tutto mi fu chiaro! Ne rimasi rapita... così come in verità ero rapita da un pezzo dalle candele profunate ikea. Così come sono sempre stata rapita dalle candele colorate in genere, molto tempo prima che esistessero sia Ikea che il sig. Yankee.
Premessa non di poco conto: per quanto la bimba viziata che è in me adota andare a pucciare le dita, metaforicamente parlando, in tutto ciò che è colorato, carino e divertente, nella pratica sono allergica, ma non credo che allergica sia il termine giusto, alle profumazioni. Più o meno di ogni genere, soprattutto quelle floreali. In casa mia sono banditi deodoranti di ogni genere e tipo, spray profumati, anche quelli per il bagno, antitarme alla lavanda, simpatici sacchettini da armadio e via così con tutto quello che riguarda incensi e derivati vari per rallegrare l'ambiente. 
Ricordo come se fosse ieri la simpatica mattinata trascorsa in un estate di qualche anno fa in zona porto vecchio a Marsiglia. Impossibile non ricordare tutte quelle diliziose bancarelle che proponevano tutte quella meravigliose saponette colorate, ognuna profumata in modo diverso, da annusare, da provare una dopo l'altra prima di compiere l'acquisto. L'entusiasmo la fece da padrone, le tonsille impazzirono ed un emicrania perforante mi prese in ostaggio due giorni. Perfetti postumi da raccontare ad un incontro degli sniffatori anonimi.
Detto questo: cosa diavolo ci faccio con delle candele profumate se questo è l'esito? Perchè non tutto-tutto mi crea quest'effetto ma, cosa principale, avere qualche buonpofumino che invade la casa non mi dispiace neanche troppo. Il bello delle Yankee Candles? La varietà delle profumazioni disponibili. 
Yankee Candle, tra l'altro, si propone di essere una di quelle marche produttrici di candele di una qualità decisamente superiore, dove la cera che si brucia è veramente cera e non copertone di vecchi camion, e via così... solo che non me ne intendo, quindi taccio, ma che andrebbe, in parte a giustificare i prezzi decisamente più alti di molte altre candele presenti sul mercato.
Una delle particolarità è sicuramente la diversità dei formati a disposizione per ogni profumazione: jar (quindi barattoli, ma molto molto graziosi) piccole, medie e grandi. Dei piccoli lumini, utili se li si vuole piazzare un po' qua ed un po' la in giro per la casa. Dei cosiddetti "votivi", che di nome non sono un granchè, mezza misura. E poi c'è quella che io ritengo la vera novità, che mi ha aperto un mondo e mi ha fatto aderire alla causa delle Yankee Candle: le tart! Il sistema delle tart è così fatto.
Le tart sono dischetti di cera senza uno stoppino. Per rilasciare il profumo è necessario piazzare la cialdina (o anche solo parte di essa, per modulare il suo rilascio) su un bruciatore. Perchè innovativa?
A) Perchè, personalmente, mai avevo visto, prima dell'avvento delle Yankee, nulla del genere.
B) Perchè dosando la tart all'interno del bruciatore è possibile in qualche modo anche ridurre l'intensità del profumo ed evitare, in stanze molto piccole di creare delle piccole camere a gas.
C) Perchè è possibile cambiare con decisamente maggiore frequenza la profumazione a zonzo per la casetta senza aspettare che si consumi un'intera candela.
D) Perchè tutta sta faccenda del bruciatore è davvero molto figo!
Parliamo di bruciatori. Quello che compare nella foto in alto è l'ultimo dei miei acquisti: 11,00 € di bontà che, in effetti mi sarei potuta evitare e che, in effetti ho evitato di spendere nel primo anno e mezzo di utilizzo delle Yankee. 
Il marchio Yankee, come è giusto che sia, ci gioca parecchio con tutti questi bruciatori dalle forme carine e d'arredo. Ogni stagione ne mette sul mercato molti in limited edition ma che hanno prezzi, per me, insensati. All'inizio, quando ancora non mi era chiaro se tutto questo sistema di tartine mi sarebbe interessato o lo avrei chiuso in un cassetto dopo due mesi, non volevo affatto compiere un investimento di 20 - 30 € per iniziare. Mi affidai quindi ad un paio di tartine scelte annusando qua e la dentro ad un Coin e ad un piccolissimo fornelletto per fonduta preso da Tiger. Il meccanismo era esattamente lo stesso: citola sopra, spazio al di sotto per mettere il lumino. E continua ancora a funzionare alla grande. L'unico problema, se così lo vogliamo chiamare, era togliere la cera dalla vaschetta. Non è assolutamente necessario quindi compare bruciatori "di marca", ne è necessario comprare un set da fonduta... diciamo che in commercio ne esistono molti anche venduti a pochi spicci. L'esperienza però mi ha appena insegnato che, se si vuole compiere il salto di qualità, una volta accertato che ne abbiamo voglia di farlo, con il bruciatore Yankee la vita è più semplice. Niente più folli strategie per rimuovere la cialda: fa tutto da sola. Tempo che si raffredda: basta girare il contenitore e il dischetto di cera vi rimarrà direttamente in mano.

Commenti

  1. Finalmente mi hai chiarito delle cose su queste strafamose candele.
    Ciao! Deborah

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  2. Finalmente mi hai chiarito delle cose su queste strafamose candele.
    Ciao! Deborah

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