Anche noi, nel nostro piccolo... concordia

Questo pomeriggio stavo tornando a casa. Giusto 5 minuti prima del traguardo inizia a piovere. Già nella mia testa si stavano componendo frasi e rime sul tempismo che, certe volte, la vita sembra volerti riservare quando, però, vengo distratta dal suono di una sirena e, tutte le mie attenzioni si focalizzano sul da farsi per togliermi dall'incrocio prima che la stessa automedica si debba fermare per occuparsi di me.
Ritrovo la stessa automedica due minuti dopo, giusto il tempo che io aspettassi il verde del semaforo mentre lei, solita fortunata, se ne era passata col rosso, all'imboccatura della via di casa dove, ad attenderla, era già presente sul luogo un'ambulanza giunta 1 minuto prima.
Io abito in una di quelle vie che si inerpicano su per i colli, fatta di tornanti che, curva dopo curva arrivano fino in cima, figlie di quell'abusivismo edilizio che, negli anni '60 ha distrutto la città regalandoci costanti fonti di danni ambientali. Queste vie sono di solito molto strette, tortuose ed in salita, aggravate dalla presenza di parcheggi su entrambi i lati della strada, ed aggravate ulteriormente dalla presenza (anche se occasionale) di una ambulanza e un'automedica in una seconda fila che non è seconda, forse è la centrale di tre o forse sono proprio in mezzo alla strada.
Io, a bordo della mia piccola moto, e giunta proprio due minuti dopo l'auto medica non risento affatto dell'ingorgo: sono arrivata proprio dopo il verde del semaforo e sono riuscita a sfilare accanto ai mezzi di soccorso domandandomi, però, come sarebbe andata per le vetture dietro di me. Ed anche in questo caso torno a pontificare sulla priorità delle cose: la vita umana, la persona che si stava andando a soccorrere contro il caos globale che si sarebbe materializzato dal nulla un minuto dopo e al quale ero felicissima del fatto che non avrei mai assistito.
Anche in questo caso sono stata interrotta e, ve lo dico subito, si tratta di almeno due post che non vedranno mai la luce. A distrarmi è il raggiungimento, ad una curva di distanza del tratto di strada che passa immediatamente sopra a quella bloccata dall'ambulanza: una fila di persone affacciate alla inghiera, intente a controllare l'operato dei medici o forse a vedere chi sarebbe stato portato via in barella. Tutti fermi: buste della spesa lasciate a scongelare al sole, motorini fermati sul ciglio della strada... solo per guardare cosa stava accadendo qualche metro più in giù.
Poi non stupiamoci delle code in autostrada all'altezza di Voltri nei momenti in cui il relitto della Concordia entrava in porto. No, perchè se una sirena in lontanaza deve portare tutti ad alzare le tapparelle in attesa dell'ultmo gossip modello Barbara D'Urso, figuriamoci se la sirena è quella di una nave!

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