Giovane esploratore Tobia

Dentro di me c'è ancora una piccola parte che crede che tutto funzioni un po' come ci rappresentava "esplorando il corpo umano", con tutti gli omini che camminano, parlano, si relazionano, trasportano cose e se le passano all'occorrenza. Tante piccole operossissime formiche pronte a lavorare al momento giusto per raggiungere nel più breve tempo possibile l'obiettivo. 
Secondo questa regola anche la mia nascita deve essere frutto del duro lavoro delle formichine di papà e quelle di mamma che, trovandosi come dentro ad una grande Ikea per esseri umani, pezzo dopo pezzo di hanno assemblato. Certe volte ho anche l'impressione che certe mie componenti abbiano la stessa qualità dei mobili Ikea... e questo non è un bene, però conferma la mia tesi. Quando si era lì indecisi sul da farsi, tanti altrettanto piccoli arredatori proponevano vastissimi campionari di carnagione, occhi, capelli, colore di capelli e via dicendo. Che fra tutte le scelte che si devono prendere in quel frangente io posso anche capire che qualcosa fada storto, che sotto le luci fighe del negozio tutti i colori sembrino più belli, più vibranti, più corposi. Poi però guardo il mio colore di capelli, intendo quello che mi è stato dato ex officio alla nascita: ma proprio non c'era niente di meglio tra cui scegliere? Per caso è stato preso quello in offerta? No, perchè, se le cose sono in offerta, certe volte, bisognerebbe anche chiedersi perchè lo sono.

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