Pensieri sparsi su Sanremo

I miei pronostici in tempi non sospetti:
- Anche quest'anno Anna Tatangelo è riuscita ad essere protagonista di Sanremo, senza neanche varcare il confine ligure o improvvisare gorgheggi in rima sul suo parrucchiere. Sua la pubblicità che ha introdotto ad ogni puntata del festival nella quale ha cantato e ballato per celebrare una marca di maglie. O di mutande.

-  Fazio in effetti è veramente dimagrito rispetto all'anno scorso: come mezzo busto a che tempo che fa.
- Chi si lamenta del linguaggio della Littizzetto, mi domando in che mondo viva e se non ha niente di più importante per cui scandalizzarsi. Il suo, per dire, è il mio stesso linguaggio... quando mi trattengo! La finezza di uno scaricatore di porto!
- L'idea di piazzare Pif in anteprima è stata di base grandiosa. Tanto fuori luogo da essere la vera rivoluzione.
- I Gggiovani sono tutti giunti a noi senza un nome e cognome come tutti i cristiani. 
- Ron ha fatto qualcosa ai capelli, ma non è bene chiaro che cosa. Di certo non è dotato di senso dell'umorismo a proposito... e voglio dire, non puoi mica presentarti in pubblico in quelle condizioni e sperare che nessuno se ne accorga.
- Qualche problema tricologico pare essere incorso anche a casa Noemi, un altra priva di cognome. Riuscita a salire sul palco metà rossa fuoco e metà rasata, un po' come una Crudelia De Mon 2.0, prima ancora della seconda serata ha subito un degrade romanista di dubbio gusto. Comunque mi piace la canzone.
- Terence Hill ha sette vite come i gatti. E se io dovessi scendere dalle scale in bicicletta come lui, mi verreste a prendere da terra con il cucchiaino.
- Nessuno ha capito da dove siano usciti i Perturbazione, ma la canzone piace a tutti. Come se fossero già il manifesto della costante mancanza di merito nella scelta del vincitore.
- Arisa ha chiaramente necessità di fare pace con il proprio costumista e, soprattutto, con il truccatore. Ma quei rossetti da dove sono usciti? E gli unici abiti in grado di disegnare la pancia anche chi non la ha, sono capi d'alta moda?
- L'idea di riportare sul palco dell'Ariston 60 anni di storia RAI è stata meravigliosa sino al giorno in cui non si è concretizzata veramente. 
- Il curioso caso di Riccardo Sinigallia che, una volta di 15 anni fa, ha cantato nel salotto dei suoi genitori, in compagnia di quattro amici, proprio la canzone che oggi ha portato a Sanremo. Qualche caloroso parente è andato a cercare negli anfratti della soffitta il filmino e con un certo tempismo lo ha messo on line. Prima ancora di aver avuto la reale possibilità di avvicinarsi alla vittoria ha ottenuto il risultato sperato: lo hanno cacciato dal Festival e tutti hanno incominciato a parlare di lui.
- Cristiano De Andrè a 50 anni suonati ancora non è riuscito a prendere le distanze dal padre. Da un certo punto di vista non pare il grado di lasciare il segno, per l'altro si carica sulle spalle il cognome nella speranza che lo aiuti a dargli un tono. Nel dubbio mangia.
- Francesco Sarcina si è fatto crescere la barba nel vano tentativo di non essere riconosciuto come il cantante delle Vibrazioni.
- Francesco Renga, uno che vorrebbe farci credere che alla sua età ancora non ha nè un capello nè un pelo di barba bianco, ha deciso di puntare a diversi titoli tra i quali: "maggiormente accessoriato", vista la quantità di chincaglieria che si è portato dietro tutte le sere, "look più tamarro", praticamente aggiudicato anche solo con la t-shirt con lo scollo a V sotto il completo elegante nero.

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