Cose da femminucce

Quando un gruppetto di femminucce, sull'orlo di una crisi di nervi o poco oltre, si incontra, nonostante la naturale propensione a disquisire su temi di spessore e tesi dottrinali rivoluzionarie, si ritrova legato anche a problematiche di bassa lega, sulle quali tuttavia è il caso, ogni tanto, di perdere due minuti e approfondire. Ma guarda che capelli che mi ritrovo! Sembra paglia! - Ah, non dirlo a me! Io non so più come fare per sottometterli alla mia volontà! Con chiunque provi a parlare, non c'è verso, che non ti propone il prodotto miracoloso, la pozione magica che va oltre ogni legge divina e ti risistema la chioma come se ci si trasformasse in Barbie Raperonzolo.
Io non è che mi debba sempre erigere a unica detentrice della verità assoluta... ma su certi temi ho abbastanza esperienza da poterci scrivere volumi interi grazie ad una intera esistenza trascorsa in compagnia di una capigliatura che sarebbe potuta essere tranquillamente confusa con la canapa da idraulici. Secchi, crespi, aggrovigliati e biondo topo. Ci dev'essere stata qualche interferenza in fase di progettazione. Di prodotti ne ho provati tanti, forse troppi: qualcuno è sembrato vagamente interessanti, altri sarebbero stati tranquillamente soldi da spendere in cose più appaganti... tipo una enorma vaschetta di gelato. Ma che "vaschetta"... una "vascona". Dopo 20 anni e migliaia di esperimenti fatti, ecco la verità: less is more! 
Basta creme, cremine, lozioni, pozioni, intrugli magici: la questione deve essere risolta in altro modo. Possibilmente senza spendere un capitale. 
- Hennè - Il primo passaggio che consiglio a tutti quelli che solo osano lamentarsi dei propri capelli, prima che siano autorizzati a lamentarsi ancora, è provare un impacco di Hennè. Non volete tingere i capelli: non c'è problema: esiste quello neutro! Fa ugualmente il suo effetto e non altera il colore dei capelli. Per iniziare è sufficiente l'hennè - per forza di cose - circa 5,00 € per 100 grammi in qualsiasi erboristeria - ed acqua. Tempo di posa: quanto se ne ha a disposizione. Principio base: più è meglio è. Se si ha poco tempo (mezzoretta almeno, giusto perchè valga la pena dei soldi spesi) va bene comunque. Cerchiamo di non pretendere miracoli dopo la prima applicazione. Dopo due (possibilmente a non più di 15 giorni di distanza)  già gli effetti sono tangibili. Prendendo una certa routine (e gli interventi possono quindi essere un po' più radi) allora sì che la differenza è sostanziale.
- Lievito di Birra - perchè la vera rivoluzione deve essere fatta dall'interno. Quando i capelli sono secchi e spenti, quando i principali danni sono causati dallo stress e dalla stanchezza, quando è il fisico, in prima battuta, a dare segni di cedimento e i capelli non fanno altro che evidenziare ciò che si cerca di nascondere anche a noi stessi: il lievito di birra in pastiglie è in grado salvare la situazione più di qualsiasi altro integratore più o meno rinomato, più o meno costoso, presente sul mercato. In questi periodi, fateci caso, anche le unghie non se la passano bene: il lievito di birra funziona anche per questo. Forse, addirittura, ancora più velocemente. Prezzo e marca varia molto dalle disponibilità di negozi \ supermercati \ erboristerie, quello che è. Di base il mio criterio di scelta è quello che costa meno, purchè ovviamente sia puro. In media con 4 € è già possibile cavarsela: l'importante è NON seguire le modalità di assunzione indicate sull'etichetta. Spesso si legge di prendere 6-8-10 pastiglie al giorno. Io sinceramente, ne prendo solo due, di sera, dopo cena. L'importante è trovare il proprio dosaggio e sentire come reagisce il proprio corpo.
-:-
Un'ultima precisazione: se vedete i vostri capelli allo stremo delle loro forze, prima di procedere con tutto questo e pretendere che faccia effetto, non abbiate timore e prendete la soluzione drastica del caso: una gita dal parrucchiere, tranciate via di netto 5 - 10 cm, a seconda dei casi, di capelli e vedrete che ogni rimedio sarà in grado di compiere veramente il suo effetto! Le punte bruciate non donano a nessuno e, non c'è via di scampo, non sono scientificamente in grado di riprendersi.

Commenti