Terapia d'urto

Se state cercando uno di quei telefilm disimpegnati, senza misteri da risolvere, senza personaggi enigmatici da scrutare e senza trame complicate tra le quali fare lo slalom, questo è quello che fa per voi.
L'obiettivo che inseguo costantemente è quello di stare lontano dalla santa trinità: poliziotti \ avvocati \ dottori. Ogni tanto questa ricerca viene complicata dalla mancanza di voglia di scervellarmi e cerco qualcosa che non richieda particolarmente impegno nel seguire la trama... ma che una trama la abbia! Il successo del momento si chiama Terapia d'urto, traduzione italiana di qualcosa che, in ogni caso, non sarei in grado di pronunciare, che - a conti fatti - non sono certa che soddisfi a pieno i canoni. La protagonista, come intuibile, è una terapista: gli psicologi rientrano nella categoria dottori? Mettiamola così: qui non ci sono ospedali, camici, sangue e scene disgustose da non guardare quando si ha ancora lo stomaco pieno. C'è una squadra di football americano, un atleta ribelle, dirigenti di un certo livello e tutta un'altra serie di pazienti coloriti in grado di movimentare un po' ogni episodio.
Tra gli altri c'è anche il fidanzato di Buffy: non Angel e non Spike. L'altro. Marc Blucas, in arte Riley. Quello senza nome che tutti hanno snobbato solo e soltanto perchè era umano. Io, chissà per quale motivo, ma ci dev'essere qualcosa di complicatissimo e psicologico sotto, porto spesso avanti una insana passione per le seconde scelte altrui. Intendiamoci: non è che pensassi a lui ogni giorno da quella volta in cui abbandonò Sunnydale. Mettiamola che però è uno di quei volti che si riconoscono a prima vista, anche se nel frattempo non si può dire che abbia particolarmente brillato per la mole di ruoli di spessore interpretati. Apprezzabile era, apprezzabile rimane anche oggi che veste i panni di Matthew Donnally. Partito quale allenatore, riceve pian piano una serie di promozioni che lo vedono abbandonare calzoni corti e berretti con la visiera in favore di qualche, decisamente più formale, completo giacca e cravatta. Lo stesso, fin dal primo episodio, incomincia ad intrecciare una combattuta relazione con Dani, la protagonista. 
Danielle - Dani - Santino è una donna, appena uscita dalla prima giovinezza, due figli ed un marito diventato "ex" proprio nel primo episodio quando ne scopre l'infedeltà.Se in un primo momento in buon proposito di non mischiare i sentimenti con l'attività professionale pare riuscire a tenere separata la coppia, così non è con l'arrivo della seconda stagione quando finalmente tutte le carte vengono messe in tavola. Alla faccia di chi ci vuol male.
Sempre della serie seconde scelte altrui, ecco spuntare anche Scott Cohen, il cui nome non ricorda assolutamente niente a nessuno, è inutile mentire, in arte Max. Insegnante di Rory e fidanzato di Lorelay in una mamma per amica. Si tratta di un altro di quei volti che, se si è anche solo un po' appassionati di telefilm, qua e la ogni tanto è possibile rintracciarlo: nessun ruolo veramente di prestigio anche in questo caso. Anche se nella mia mente si chiama e sempre si chiamerà Max, in questa serie di intestardiscono a volerlo chiamare Nico. Si tratta di un personaggio misterioso, poco propenso alla parola, quanto ad agire. Si tratterebbe dell'addetto alla sicurezza dei NY Hawks, a conti fatti è il vero e proprio braccio armato, il tuttofare pronto a tutto. Capire cosa gli frulli per la testa e se in fondo in fondo abbia anche un'anima è la nostra missione.

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